L'arca olearia

Ecco come si sta muovendo il gigante spagnolo

Non vanno sempre tutte d’accordo le anime iberiche dell’olio, però collaborano. Dalla viva voce di Teresa Perez, manager dell’Interprofesional del Aceite de Oliva Español, i programmi e gli obiettivi del leader olivicolo mondiale

27 marzo 2010 | Duccio Morozzo della Rocca

Ha preso il via l’imponente campagna promozionale spagnola da 16 mln di euro in Europa. Abbiamo intervistato per saperne di più Teresa Perez, manager dell’Interprofesional del Aceite de Oliva Español, l’associazione spagnola che rappresenta la quasi totalità del settore olio di oliva (produttori, frantoi ani, operatori, raffinatori, imbottigliatori ed esportatori) e che ha lo scopo di rafforzare la posizione del prodotto iberico sul mercato mondiale migliorandone la competitività e garantendone il futuro.

- Dott.ssa Perez, 16 mln di euro per promuovere l’olio di oliva in Europa. Come è riuscita la Spagna ad accedere ad un finanziamento tanto consistente?
Principalmente perché tutto il settore dell’olio di oliva si è unito per presentare una proposta alla Comunità Europea e alla nazione. Un progetto che viene comunque finanziato per il 47% dal settore stesso, praticamente dunque per la metà del totale.

- Quali sono gli obiettivi di questa campagna promozionale?
Di incentivare il consumo di olio di oliva nei paesi in cui si svolge la promozione, che sono quelli in cui il nostro olio è già conosciuto e dove vorremmo maggiormente crescere: Spagna, Francia, Inghilterra, Olanda, Belgio e Lussenburgo. Per ogni paese è stata studiata e adottata una strategia di comunicazione ad hoc.

- L’Italia ha ottenuto 3 mln di euro per lo stesso bando e sta promuovendo l’olio di oliva con un occhio di riguardo per la tracciabilità Unaprol degli oli italiani. Promuoverete dunque l’olio spagnolo durante queste iniziative?
No, questa campagna è generica. Con questo bando si mira a promuovere l’olio di oliva tutto in quanto prodotto salutare e buono, per farne aumentare i consumi erodendo quote di mercato agli oli di semi o a burro e margarine. Abbiamo altri progetti specifici dedicati ai nostri prodotti ma fanno parte di altre iniziative. Una cosa è chiara: c’è spazio per tutti nel mercato quindi dobbiamo tutti lavorare per aumentare il consumo dell’olio di oliva.

- Quali strategie di comunicazione adotterete?
Utilizzeremo principalmente i mezzi di comunicazione di massa ma anche tour promozionali con eventi mirati. Perché quello che conta di più nella promozione è l’informazione.

- Dopo aver lavorato per diverso tempo in Italia, quali differenze vede per ciò che riguarda la promozione tra le due nazioni?
L’Italia ha sempre promosso la qualità del made in Italy, soprattutto nei paesi in cui l’olio italiano era molto conosciuto. A noi oggi interessa far sapere che il nostro paese è il primo produttore mondiale per quantità e che per di più fa anche alta qualità. Credo quindi che l’Italia continuerà sulla strada dell’alta qualità come farà d’altra parte la Spagna. Ed è solo informando i consumatori che si potrà far capire il valore delle differenti categorie di prodotto: sarà poi l’acquirente a scegliere quello che più lo attrae o lo convince.

- A parte l’Europa, quali sono i paesi più che reputate più interessanti per la crescita dell’export?
Sicuramente i nuovi paesi emergenti dove la salute gioca un ruolo fondamentale e dove quindi l’olio di oliva ha un potenziale di crescita enorme. Qui, come in molti paesi europei, dobbiamo insegnare le differenti possibilità di uso delle diverse categorie di olio da olive per renderlo maggiormente “utilizzabile” dai consumatori.

- Un ultima domanda: ai nostri occhi sembra davvero difficile poter riunire più del 90% del settore olio di oliva in una sola associazione che promuova iniziative comuni. È realmente una cosa così semplice?
Ci sono sicuramente differenze di vedute e interessi all’interno dei nostri associati e non è sempre facile scegliere ciò che va bene per tutti. Ma noi dell’Interprofesional del Aceite de Oliva Español siamo finanziati quasi per intero dai nostri associati e quindi il nostro compito è quello di produrre risultati per l’intero settore, altrimenti si chiude –dice ridendo la dott.ssa Perez-. Ed è quello che stiamo facendo, nonostante le molte difficoltà che si possono immaginare. D’altra parte, sappiamo tutti bene che solo andando uniti si possono ottenere i risultati migliori.

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