L'arca olearia

Andamento stagionale e concimazione dell’olivo

La mignolatura è iniziata in molte parti d’Italia ma talvolta non è stato possibile fertilizzare adeguatamente l’oliveta. Ecco alcune indicazioni

02 maggio 2009 | Alberto Grimelli

La piovosità di questa stagione è stata sicuramente molto abbondante e frequente.
Il freddo ha tolto la sua morsa dall’Italia piuttosto tardi.
In conseguenza di tale andamento stagionale le principali operazioni colturali di questo periodo nell’oliveto risultano in ritardo mentre l’olivo tendenzialmente sta anticipando il periodo di mignolatura, mentre l’attività vegetativa è iniziata solo da poche settimane.

In conseguenza delle particolarità di quest’annata anche la concimazione andrà regolata.

Le abbondanti precipitazioni hanno sicuramente dilavato ogni apporto azotato dato in autunno. Ne consegue che, i fini agronomici, tali quantità andranno considerate perse, rendendo necessario un supplemento di concimazione.

Allo stesso modo andranno riconsiderati gli apporti effettivi di fertilizzante dato in gennaio/febbraio, considerando di rimodulare l’eventuale seconda distribuzione azotata incrementando le quantità in ragione del sicuro maggior dilavamento.

Quanti non hanno ancora eseguito alcuna fertilizzazione dovranno ricordare che un apporto azotato in questo periodo può portare a un riequilibrio vegeto-produttivo, ovvero a un ritardo nella fioritura e a un’accelerazione dell’attività vegetativa.

Un ulteriore fattore che può modificare l’equazione è l’epoca di potatura.

Nel caso questa sia stata eseguita precocemente, in dicembre/gennaio, la ripresa dell’attività vegetativa è avvenuta particolarmente in anticipo, causando, come ovvia conseguenza, un ritardo nella mignolatura.
In tale situazione un apporto azotato in questo periodo potrebbe favorire eccessivamente l’attività vegetativa a scapito della produzione. E’ quindi consigliabile rimandare eventuali fertilizzazioni a epoca più tarda, in fioritura, mediante concimazioni fogliari.

La potatura a inizio primavera, marzo/aprile, ha provocato invece un lieve ritardo nell’emissione di nuovi germogli e un anticipo della mignolatura.

Ricordando che è ancora possibile eseguire operazioni di taglio almeno fino alla fine di maggio, la potatura in questo caso deve anche tenere conto del potenziale produttivo della pianta, tale da non deprimerlo eccessivamente ma lasciando sufficiente spazio per la nuova vegetazione.

Le concimazioni azotate, nel caso di potatura tardiva, è possibile ma le quantità devono essere limitate, tali da non ritardare in maniera anomala la fioritura, periodo durante il quale si può sopperire al fabbisogno con concimazioni fogliari.

E’ infine bene ricordare che le attuali condizioni sono favorevoli per una veloce e rigogliosa crescita dell’erba infestante che, però, andrebbe tenuta sotto stretto controllo attraverso frequenti sfalci, diserbi o lavorazioni.
L’erba infestante potrebbe infatti favorire il prolungarsi di condizioni di ristagno d’umidità nei pressi della chioma rendendo ancor più virulenti gli attacchi di occhio di pavone, già particolarmente violenti quest’anno.

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