L'arca olearia

L’autunno caldo dell’olio di oliva

Alla vigilia della nuova campagna olearia sono tanti i punti interrogativi senza risposta ma che renderanno l’atmosfera incandescente per alcune settimane

06 settembre 2008 | Ernesto Vania

Sono molti i fronti aperti, alcuni sono molto attuali altri appartengono al recente passato. In ogni caso rappresentano temi o problematiche non più differibili su cui il comparto chiede risposte certe in tempi rapidi.

Etichettatura d’origine
Il decreto De Castro sull’indicazione obbligatoria dell’origine per gli oli extra vergini d’oliva è legge dello Stato e pertanto va applicata anche se non mancano le perplessità, espresse più volte sia da Assitol sia da Federolio, a proposito dei conflitti della suddetta norma con il Reg 1019/02 che disciplina, a livello comunitario, l’etichettatura degli oli di oliva.
Sebbene il Ministero delle Politiche agricole abbia ribadito la legittimità della legge nazionale, la questione resta comunque aperta a Bruxelles, dopo che, con l’apertura della Fischer Boel, il comitato gestione oli sembra intenzionato a una riforma del 1019/02, anche se non dovrebbe ricalcare le orme del decreto italiano.
Un documento ufficioso è già stato fatto circolare per un parere e si ipotizza di poter raggiungere un compromesso e una soluzione entro fine settembre con l’emanazione di un nuovo regolamento Ue.
Resta comunque un’incognita l’atteggiamento del Ministero delle Politiche agricole. Cosa farà? Manterrà in essere l’attuale decreto modificandolo e adattandolo poi in base alle direttive comunitari? Sceglierà di sospendere il decreto fino all’emanazione del regolamento Ue? Sceglierà forse l’italianissima soluzione di non eseguire controlli accurati fino a che la questione non verrà definitivamente chiarita?

Indicazioni organolettiche
Il nuovo Reg. Ce 640/2008 introduce la possibilità, già prevista dal Reg 1019/02, ma mai attuata, di inserire delle indicazioni organolettiche a vantaggio del consumatore in etichetta, purchè queste siano riscontrabili e riscontrate da un panel di assaggio ufficiale che, a questo proposito, deve rilasciare apposita certificazione.
Il regolamento Ue ha stabilito con puntigliosità le definizioni e i range per i descrittori ammessi ma non è chiaro su quali basi e con quali strumenti verranno esercitati i controlli in materia.
Resta pertanto una lacuna che ci auguriamo venga colmata quanto prima così da fornire sicurezze agli olivicoltori e frantoiani.

Fattore prezzo
Nelle ultime settimane sono accaduti avvenimenti e sono venuti alla luce informazioni che sicuramente avranno un peso sulle dinamiche di formazione del prezzo dell’olio di qui a diversi mesi, se non anni.
Sos Cuetara ha acquisito Bertolli così disponendo di una concentrazione di marchi storici e di quote di mercato realmente impressionanti, tanto in Italia quanto in Spagna. Le politiche commerciali di Sos Cuetara non potranno non influenzare il prezzo dell’olio.
Il Paese iberico, nonostante le ottime performance di qualche azienda, è al limite della recessione, come in Italia, solo che la Spagna veniva da anni di boom e il contraccolpo psicologico della crisi è ancora maggiore. L’inflazione galoppa, cresce la disoccupazione e gli acquisti di oli di oliva diminuiscono a beneficio di altri oli e grassi. Non è quindi escluso che, per arginare il fenomeno, si provi a contenere il prezzo degli oli di oliva che tuttavia è già ai minimi storici e soddisfa ben poco gli stessi produttori spagnoli.

La politica
Il sottosegretario al Ministero delle Politiche agricole, su “Libero Mercato” del 20 agosto ha dichiarato “italiani e spagnoli è inutile che si facciano la guerra dell’olio. Sarebbe invece molto meglio dare vita a una vera e propria Opec dell’olio visto che questi due Paesi producono circa il 70% di tutta la produzione mondiale”.

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