L'arca olearia
Metodi innovativi contro la rogna dell'olivo

Nuovi trattamenti basati sull'uso di induttori di resistenza, come l'acido salicilico e l'acido dipicolínico, per trattare la rogna dell'olivo. In campo problemi di fitotossicità in foglie e frutti
26 marzo 2025 | 13:00 | C. S.
I ricercatori dell'Università di Cordoba, insieme al BALAM, hanno provato nuovi trattamenti basati sull'uso di induttori di resistenza, come l'acido salicilico e l'acido dipicolínico, nelle varietà Arbequina e Arbosana.
I risultati sono promettenti: l'acido salicilico è riuscito a ridurre l'incidenza della malattia nel frutto, anche se con variazioni in base alla varietà. L'acido dipicolínico ha mostrato efficacia di laboratorio, ma in condizioni di campo ha generato sintomi di fitotossicità nelle foglie e nei frutti.
Inoltre, sono state identificate varietà con moderata resistenza naturale all'antracnosi, come Arbequina, Brunela e Luna, e una resistenza in Sikita-2.
Questi risultati sono fondamentali per le future strategie di controllo sostenibile, offrendo agli agricoltori nuovi strumenti per migliorare la salute dei loro clienti.
Resilienza contro salinità: selezione delle varietà per i terreni del futuro
Infine, Agroclim-Olive ha effettuato test in un’azienda agricola della Val di Guadalquivir, nelle piantagioni ad alta densità, per valutare la tolleranza di sei varietà di olivo – tra cui genotipi tradizionali e nuove selezioni adattate a sistemi superintensivi – rispetto a questo problema.
I risultati mostrano differenze significative tra le varietà, con alcune che mostrano una maggiore capacità di adattarsi ai terreni salini. Questi risultati sono essenziali per individuare varietà più resilienti, promuovendo la sostenibilità e la fattibilità della coltivazione in terreni salini, un problema sempre più diffuso dai cambiamenti climatici.
Il progetto è stato finanziato dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEADER) attraverso il programma di sviluppo rurale dell’Andalusia 2014-2022 e la Junta de Andalucàa, attraverso il Ministero dell’Agricoltura, della Pesca, dell’Acqua e dello Sviluppo Rurale.
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
Ecoschema 3 per l'olivo: diminuiscono le domande di adesione

L’Ecoschema 3 prevede un contributo per ogni ettaro di Superficie Agricola Utilizzata coltivata a olivo, pari a 220,00 euro/ha. Ma troppa burocrazia e impegni agronomici stringenti fanno diminuire le domande del 17%
30 giugno 2025 | 16:00
L'arca olearia
La struttura della chioma dell’olivo e l’influenza sulla produttività

Architettura della chioma e caratteristiche di fruttificazione dell’olivo sono fondamentali per ottenere una buona produttività. Il problema dell’invecchiamento fisiologico precoce della chioma a causa dell'eccessivo ombreggiamento
30 giugno 2025 | 12:00
L'arca olearia
Le prospettive dei funghi entomopatogeni contro Xylella fastidiosa

L'Università di Cordoba sta esplorando l'uso di funghi entomopatogeni, in grado di infettare gli insetti, per ridurre il numero di vettori che possono trasmettere Xylella Fastidisa e persino alterare la sua capacità di trasmettere i batteri.
28 giugno 2025 | 10:00
L'arca olearia
Un volo sull’Italia dell’olivo e dell’olio d’oliva: come sono andate fioritura e allegagione?

E’ ancora presto per delineare un quadro della prossima campagna olearia, con l’incertezza del clima, degli attacchi di mosca e della disponibilità di acqua a uso irriguo, ma le premesse sono positive quasi ovunque
27 giugno 2025 | 16:30
L'arca olearia
L’utilizzo di ormoni vegetali contro la mosca dell’olivo

Gli ormoni vegetali possono indurre cambiamenti sulla lunghezza, il peso, il volume, la densità e il peso della polpa dell’oliva e questo può influenzare anche lo sviluppo degli stadi preimaginali della mosca dell’olivo, aumentando la quantità di metaboliti secondari
27 giugno 2025 | 16:00
L'arca olearia
Tolleranza allo stress idrico e fotoprotezione nelle varietà di olivo Coratina e Biancolilla

Nonostante l'elevata tolleranza dell'olivo alla siccità, in questa specie livelli elevati di siccità e radiazioni causano una diminuzione del tasso di fotosintesi. La differenza dipende dalla varietà, ecco quella più sensibile alla luce intensa e allo stress idrico
27 giugno 2025 | 15:00