L'arca olearia

Un innovativo biostimolante dai sottoprodotti dell'olivo

Un innovativo biostimolante dai sottoprodotti dell'olivo

Il biostimolante contiene oltre il 90% della materia organica totale e ha un contenuto minimo del 6% di potassio assimilabile. Questo prodotto innovativo si distingue per il suo alto contenuto di acidi piruistici, potassio e ferro

08 febbraio 2025 | 10:00 | C. S.

Smallops, azienda tecnologica specializzata nel recupero di rifiuti e sottoprodotti agro-industriali, è alla ricerca di enti interessati a collaborare allo sviluppo e alla validazione di un biostimolante liquido ottenuto dai rifiuti di olive mediante carbonizzazione idrotermale (HTC). Questo prodotto innovativo si distingue per il suo alto contenuto di acidi piruistici, potassio e ferro, diventando un’alternativa sostenibile e priva di metalli ad altri biostimolanti derivati dal leionardino.

Una proposta basata sulla bioeconomia circolare

L'iniziativa nasce dall'impegno di Smallops per la sostenibilità e l'economia circolare nel settore agricolo. Attraverso la sua tecnologia, l’azienda trasforma sottoprodotti dell’olivo in un concentrato liquido di alto valore agronomico, progettato per:

  • Migliorare la fertilità del suolo.
  • Ottimizzare l'assorbimento dei nutrienti da parte delle piante.
  • Aumentare la resistenza delle colture alle condizioni avverse.

Il progetto è in un TRL 7-8 ed è in fase di validazione e ottimizzazione. Per più di un anno, Smallops ha condotto test su vasi e appezzamenti sperimentali, ottenendo risultati promettenti che hanno permesso di perfezionare il potenziale di biostimolo sul mercato. Attualmente l’azienda sta preparando test su più grandi su diversi ettari di coltivazione, con l’obiettivo di ottenere dati più rappresentativi e robusti.

Verranno effettuati test sul campo su oliveti e colture ortofrutticole con sistemi di irrigazione e/o applicazioni fogliari, consentendo di determinare la forma e il momento di applicazione migliori, quantificandone i benefici agronomici e valutandone la scalabilità per la commercializzazione. Attualmente, gli impianti di Smallops consentono la produzione fino a 1,5 m3 di biostimolante al giorno, con oltre il 90% della materia organica totale del prodotto, e un contenuto minimo del 6% di potassio assimilabile.

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