L'arca olearia
Meglio la semina dell’inerbimento spontaneo per aumentare la sostanza organica del suolo

Meglio una graminacea, una crucifera o una leguminosa per ottenere il miglior inerbimento artificiale dell’oliveto? Ottimi risultati anche col sistema di pacciamatura con resti di potatura di olivo
27 marzo 2024 | R. T.
L'oliveto è ben adattato alle condizioni mediterranee, per cui questa coltura ha un'importanza economica, sociale e ambientale in quest'area.
Le colture legnose forniscono una protezione parziale del suolo, in quanto le chiome offrono meno del 30% di copertura del suolo e, in molti casi, gli ulivi sono collocati in aree marginali con forti pendenze che facilitano i processi di erosione.
Inoltre, alcune pratiche agricole come la lavorazione intensiva del terreno o il suolo nudo favoriscono l’erosione.
È stato dimostrato che alcune colture erbacee sono utili nel controllo dell'erosione nell'oliveto, inoltre hanno la capacità di fissare il carbonio atmosferico e migliorare il carbonio organico del suolo (SOC). Tra i diversi tipi di copertura del suolo si trovano i tappeti spontanei, quelli seminati o i resti di potatura per la pacciamatura.
Meglio la semina dell’inerbimento spontaneo per aumentare la sostanza organica del suolo
L’Università di Cordoba ha condotto uno studio di quattro stagioni con quattro campi sperimentali per valutare la protezione fornita e il potenziale di sequestro del carbonio delle specie seminate di diverse famiglie di piante e della vegetazione spontanea dell'area.
Le colture seminate erano una graminacea (Brachypodium distachyon), una crucifera (Sinapis alba) e una leguminosa, la veccia pelosa (Vicia villosa), ognuna delle quali è stata seminata in un campo diverso e confrontata con la specifica flora naturale dell'area.
Nel quarto campo, il sistema di pacciamatura con resti di potatura di olivo sparsi è stato testato e confrontato con la vegetazione naturale della zona. La dose di resti di potatura è stata stabilita dalla media del peso di potatura ottenuto per albero, dalla distanza tra due alberi e e una striscia di 2 m (larghezza della trinciatrice).
La copertura del suolo durante la decomposizione e la fissazione del carbonio nel suolo sono state misurate in tutti i tipi di copertura del suolo considerati.
I tappeti seminati hanno mostrato una maggiore copertura del suolo rispetto alla vegetazione spontanea per tutto il periodo di studio.
Il Brachypodium è stata la specie che ha fornito una protezione più elevata e duratura, con valori superiori al 75% al termine del periodo di decomposizione delle quattro stagioni.
In tutti i campi, l’inerbimento artificiale tramite semina ha offerto più protezione rispetto all’inerbimento spontaneo.
La pacciamatura con i resti di potatura ha mantenuto la copertura del suolo copertura del suolo abbastanza alta fino alla quarta stagione, dove il valore era inferiore al 30% a fine stagione, dato che non c'è stata una nuova applicazione di resti di potatura durante i quattro anni.
Per quanto riguarda il sequestro di carbonio, i resti di potatura hanno raggiunto il più alto tasso annuo di 3,5 Mg C/ha. Tuttavia, copriva una superficie della striscia più bassa (2 m) rispetto a quella della copertura vegetale vivente (3,5-4 m).
Il Brachypodium ha aumentato la sostanza organica di 1,9 Mg C/ha all'anno nel campo con il più alto contenuto di argilla.
Sinapis ha ottenuto una fissazione media di 1,8 Mg C/ha per stagione e la veccia ha migliorato la sostanza organica di 1,1 Mg C/ha annualmente.
Invece, la vegetazione spontanea ha fornito un tasso di sequestro inferiore nei quattro campi, i valori variavano tra tra -0,2 e 1,7 Mg C/ha all’anno.
Tra i campi sperimentali, quelli in cui il contenuto di argilla del suolo era più alto e la sostanza organica iniziale era più bassa hanno dato incrementi migliori.
L'uso di tappezzanti nell'oliveto è altamente raccomandabile in quanto possono proteggere il suolo e mitigare il cambiamento climatico attraverso il sequestro di sostanza organica.
I trattamenti in cui gli agricoltori hanno avuto un ruolo, come la semina di tappeti erbosi e resti di potatura, hanno funzionato meglio della vegetazione spontanea, che è la copertura vegetale più utilizzata.
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
Stabilire il momento ottimale per la raccolta delle olive: strumenti e parametri

La corretta determinazione del tempo di raccolta ottimale è fondamentale per garantire la massima qualità dell'olio d'oliva, che richiede la valutazione precisa e tempestiva della maturità delle olive: metodi distruttivi e non distruttivi
27 agosto 2025 | 13:00
L'arca olearia
La gestione della mosca dell'olivo con metodi adulticidi: prodotti a confronto

Nessuno dei trattamenti ha ridotto significativamente l'infestazione totale rispetto ai controlli. Anche se l'esca attrattiva era bassa la capacità dei metodi adulticidi di proteggere l'oliveto è rimasta costante. L'efficacia dei diversi prodotti era però molto variabile
26 agosto 2025 | 16:00
L'arca olearia
Le differenze nell'uso dell'acqua tra un olivo irrigato e uno in asciutto

L'olivo in asciutta ha strategie di uso dell'acqua più conservative rispetto agli alberi irrigati e gli alberi in deficit controllato si acclimatano in modo in modo funzionale e strutturativo agli adaquamenti parziali a lungo termine
21 agosto 2025 | 13:00
L'arca olearia
Aggiornamento obbligatorio dell'olio di oliva "in attesa di classificazione"

A partire dalla campagna 2025/2026, l'olio prodotto e dichiarato nel registro telematico dovrà essere classificato nella sua categoria definitiva (Extra Vergine, Vergine o Lampante) secondo una precisa tempistica. Se prodotto in conto proprio si utilizzerà il relativo codice operazione "00 - Classificazione"
09 agosto 2025 | 11:00
L'arca olearia
Per conquistare i consumatori internazionali di olio di oliva occorrono valori autentici

Progettare campagne che generino empatia, coinvolgere i consumatori nella storia del prodotto e investire in certificazioni riconosciute può fare la differenza. I giovani consumatori, sebbene meno fedeli all’olio d’oliva, sono fortemente influenzati dai social media
08 agosto 2025 | 17:00 | Giosetta Ciuffa
L'arca olearia
I nanofertilizzanti del calcio e del silicio migliorano gli attributi morfologici e la composizione degli acidi grassi nell'oliva

Gli effetti sinergici tra silicio e calcio, poiché l'applicazione simultanea di questi due elementi ha impatti più benefici sull'oliva rispetto al loro utilizzo individuale
08 agosto 2025 | 16:00