L'arca olearia 03/11/2022

Consigli ed esempi per ridurre l’energia utilizzata in frantoio

Consigli ed esempi per ridurre l’energia utilizzata in frantoio

Un delicato equilibrio fra biochimica, microbiologia e meccanica: più energia impiego per le varie lavorazioni, più rischio di degradare il prodotto finale


Una sorta di assioma basato sulla fisica applicata e sviluppato proprio attraverso gli studi di meccanica agraria, ci dice che minimizzando l’energia per una lavorazione, si minimizza l’interferenza col prodotto e, possiamo aggiungere, l’impatto ambientale. Anche nell’estrazione dell’olio di oliva, stante la sua specificità vale questo assioma: più energia impiego per le varie lavorazioni e maggiore è l’energia che fornisco al prodotto in lavorazione aumentando ad esempio la temperatura delle paste con conseguente degradazione dei polifenoli. L’estrazione dell’olio di oliva alla luce dei recenti studi può essere vista come un delicato equilibrio fra biochimica, microbiologia e meccanica, se si stravolge questo equilibrio si raggiunge il collasso con forti decadimenti delle caratteristiche qualitative del prodotto finito.

Ridurre l’input energetico in frantoio è possibile.

Vediamo alcuni esempi concreti:

1. Biomassa utilizzata nelle caldaie degli oleifici. I noccioli di oliva sono un’ideale fonte di energia se utilizzati come carburante di una caldaia a biomassa per produrre calore. In ragione di ciò, Qualora l’oleificio disponga ancora di una caldaia che consuma carburante fossile (come gas naturale o gasolio), una buona pratica sarebbe quella di sostituirla con un’altra caldaia in grado di bruciare carburanti solidi. Queste caldaie a biomassa hanno il vantaggio di permettere all’industria di utilizzare i loro propri rifiuti, risparmiando energia e diminuendo le emissioni di anidride carbonica.

2. Installazione di un frangitore a tamburo rotante. Convenzionalmente, la frangitura delle olive avviene mediante frangitore a martelli fissi e griglia mobile. Una buona pratica potrebbe essere la sostituzione della griglia convenzionale del frantoio con una nuova griglia che presenta listelli. Questo sistema determina una riduzione delle dimensioni delle particelle consumando meno energia. (è il prodromo del frangitore a martelli).

3. Ottimizzazione nella fase di separazione. La separazione è la fase più energivora di tutto il processo di produzione dell’olio d’oliva. Per ridurre il consumo energetico, una buona opzione è quella di installare dei separatori integrati “direct drive” (azionamento diretto) tramite cui la pasta omogenea possa essere facilmente separata in base alle differenti densità di ciascuna componente.

4. Motori efficienti. Per ottenere il miglior risparmio potenziale, l’ideale sarebbe l’ottimizzazione dell’intero sistema dei motori (oggi “on market).

5. Sistemi ad aria compressa. L’aria compressa è una forma di energia dai molteplici impieghi, quali ad esempio: macchine a pressione, sistemi di raffreddamento, compressori, trasportatori, ecc. L’aria compressa necessaria può essere prodotta dalla macchina stessa oppure da uno o più dispositivi ad aria compressa che rispondono a tutte le necessità dell’industria. Un impianto di produzione d’aria efficiente conferisce all’impresa diversi vantaggi tra cui l’aumento della produttività, l’ottimizzazione di tutta la catena produttiva e a diminuzione degli sprechi energetici.

6. Applicazione ed installazione degli inverter. Gli inverter o variatori di velocità (variable speed drives, VSD) possono essere installati in qualsiasi impianto in cui un processo operi con un carico variabile, ad esempio: pompe centrifughe, ventilatori, macine, frantoi, tramogge, nastri trasportatori, compressori per aria compressa o nei sistemi di raffreddamento. L’utilizzazione degli inverter diminuisce i consumi energetici del frantoio, portando i consumi effettivi al fabbisogno reale di un processo. Si stima che la presenza di un inverter può dimezzare i consumi energetici di un motore (on market).

7. Isolamento. Nell’industria agro-alimentare è necessario trasferire calore sia in alcuni processi di riscaldamento che di refrigerazione. Nella caldaia di un frantoio, ad esempio, l’acqua calda o il vapore viaggiano tra la caldaia ed il sito d’utilizzo. I primi risparmi conseguibili possono essere ottenuti mediante: Isolamento dei tubi di trasferimento di calore (o di freddo) ed isolamento delle valvole (on market).

8. Riscaldamento dell’acqua mediante pannelli solari.  I frantoi utilizzano acqua calda sia a scopi igienicosanitari che all’interno del processo produttivo. Un pannello (o collettore) solare ad alta efficienza è costruito con un vetro speciale con una percentuale di trasferimento di energia superiore al 92%. Potenzialmente, si possono conseguire risparmi fino al 50- 70% a seconda delle condizioni atmosferiche e della richiesta energetica. Quindi è possibile ridurre il consumo di energia da parte delle caldaie, consumando meno energia fossile ed immettendo meno anidride carbonica nell’atmosfera.

9. Illuminazione. Gli edifici, gli ambienti di un oleificio richiedono un elevato contributo per l’illuminazione. Oggi le tecnologie a led sono proprio la risposta a questo punto.

Fonte: Accademia dei Georgofili - georgofili.info

di Alessio Cini, Alessio Cappelli