L'arca olearia
UNA NUOVA PATOLOGIA AGGREDISCE L’OLIVO, COLPENDO MIGNOLE E FRUTTICINI
Disseccamenti improvvisi su infiorescenze e olive appena allegate sono stati riscontrati in provincia di Trapani, causando ingenti danni agli olivicoltori che richiedono lo stato di calamità. L’agente patogeno è sconosciuto, forse un fungo
30 giugno 2007 | Vincenzo Zerilli
Per la provincia di Trapani un anno sicuramente, a livello agricolo, da dimenticare.
Prima la peronospora che ha ridotto la produzione potenziale dâuva del 60-70%, ora è la volta delle olive. Nellâarea ad alta vocazione olivicola di Castelvetrano, Campobello, Partanna e Mazara del Vallo (provincia di Trapani) questâanno si è verificato un eccessivo disseccamento delle mignole e dei frutticini appena allegati: un fenomeno anormale.
Lo scorso anno, questa strana forma di disseccamento, lâavevo notata, solo in alcuni appezzamenti, nellâarea di Castelvetrano e Campobello; Questâanno invece il fenomeno è abbastanza esteso, che per quanto mi riguarda interessa buona parte del territorio della provincia di Trapani, con unâincidenza di mignole disseccate che supera il 70-80% nella maggioranza delle aziende.
In bibliografia è riportato che dei fiori che porta lâolivo solo il 2% circa darà luogo a frutti, per ovvi motivi, determinati da una scarsa allegazione oppure a fenomeni di competizione nutrizionale o da attacchi parassitari (es. mosca dellâolivo) che vanno sotto il nome di cascola, la quale ha una assodata regolarità , con alti e bassi, che vanno dal periodo post allegagione e fino alla raccolta. Questo significa che siccome ogni mignola, a seconda la cultivar, porta dai 15-20 fiori (nel caso della Nocellara del Belice, cultivar prevalente nellâarea affetta dal disseccamento) a salire, una mignola su due circa, darà ad ottobre-novembre unâoliva, ed ogni rametto fruttifero darà almeno 5-10 olive. Infatti, sia olivicoltori, sia frantoiani, come indice del potenziale produttivo dellâannata si rifanno al grado di mignolatura, in questo modo preventivano come sarà il raccolto che verrà (abbondante o scarso). Invece questâanno non è stato così, ad unâabbondante mignolatura ha fatto seguito una scarsa presenza di frutticini, con diversi rametti che non portano nemmeno unâoliva.

Sintomi
Tenendo sotto attenta osservazione dei rametti spia si nota come le mignole improvvisamente passano, in pochi giorni, da una fase di turgidità , alla fase di completo disseccamento, tra queste due fasi estreme si notano fasi intermedie di afflosciamento e di imbrunimento della parte apicale della mignola, mentre la base è ancora verde, successivamente allâimbrunimento segue il disseccamento che prima inizia dallâapice e poi si estende fino alla base. Questo disseccamento ha interessato le mignole prevalentemente quando erano nella fase tra fine fioritura e inizio allegagione. Pur se in minor misura i frutti allegati, con una dimensione di circa il 10-20% di quella finale, sono interessati dal disseccamento, anche in questo caso si nota un disseccamento che parte dallâapice dellâoliva e si estende allâintero frutto; il tessuto dellâoliva, allâinterno si presenta brunastro (anche allâesterno) e con una consistenza iniziale, prima del disseccamento, quasi spugnosa.

Agente patogeno: sconosciuto
Eâ difficile poter a priori stabilire quale causa ha portato a questo strano disseccamento, sia per la forma, sia per lâentità con cui si è manifestato e della quale non si trova traccia in altre precedenti pubblicazioni. Certamente è da escludere cause di natura nutrizionale essendo unâarea da secoli vocata allâolivo; da escludere sembra anche la causa da attacchi di insetti, visto che non si vedono tracce.
Lâipotesi che prende più piede sembrerebbe, tra le tante possibili cause patologiche, quella basata su lâattacco fungino, ipotesi che potrebbe essere avvalorata dalle condizioni meteo-climatiche, che questâanno hanno favorito forti attacchi di occhio di pavone nellâolivo e di peronospora nella vite.
Nellâattesa che successivi studi fitopatologici portino ad accertare quanto prima la causa di questo disseccamento e i possibili sistemi fitosanitari per il controllo e la gestione, ci auguriamo che almeno per lâolivo, al contrario di quanto verificatosi per la vite, venga riconosciuto lo stato di calamità .
A quanti, olivicoltori e frantoiani della provincia di Trapani, avevano preventivato (sulla stima delle mignole) per questâanno una buona raccolta, attenzione che si prevede unâannata scarsa, riflettete prima di effettuare investimenti.
Sperando che sia stato un caso isolato, sporadico e che non si ripresenti, vogliamo fare un appello rivolto a quanti lavorano nel settore, olivicoltori, tecnici e agronomi, affinché segnalino alla redazione la presenza di tale patologia nel proprio territorio, Teatro Naturale si farà carico di raccogliere le segnalazioni e trasferirle ai centri studio e agli assessorati allâagricoltura.
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
Estratti di foglie di carrubo e buccia di melograno contro la lebbra dell'olivo
Gli estratti naturali ottenuti da carrubo e melograno potrebbero ridurre l’incidenza della lebbra dell'olivo, una delle più importanti malattie dell'oliveto. Un progresso nella ricerca di strategie di controllo sostenibile che riducano l’uso di fungicidi
30 ottobre 2025 | 09:00
L'arca olearia
La potatura dell'olivo non influenza la qualità dell'olio extravergine di oliva
Il momento in cui vengono raccolte le olive, e quindi il loro indice di maturazione, influenza il contenuto di pigmenti clorofilliani, carotenoidi e tocoferoli degli oli, ma anche i polifenoli. L'effetto della potatura o non potatura è trascurabile
29 ottobre 2025 | 17:00
L'arca olearia
Il controllo della rogna dell'olivo con Bacillus sp. e Pseudomonas fluorescens
Il loro successo nel biocontrollo della rogna dell'olivo risiede nei loro meccanismi multiforme, tra cui la produzione di antibiotici, la concorrenza per la colonizzazione di nicchia e l'induzione della resistenza sistemica nelle piante ospiti
28 ottobre 2025 | 16:00
L'arca olearia
Qualità ed erosione del suolo in un oliveto con diverse gestioni del terreno
Il mantenimento di una copertura del suolo nell'oliveto permanente o semipermanente fornisce molteplici servizi ecosistemici, tra cui la regolazione dei cicli idrologici, la conservazione della biodiversità e la stabilizzazione della struttura del suolo
27 ottobre 2025 | 16:00
L'arca olearia
Impatto sulla resa, sulla qualità e sul profilo di volatilità dell'olio con l'uso dei campi elettrici pulsati in frantoio
Aumenti della resa dell'olio fino al 25%, a seconda dei parametri PEF applicati, sono stati riscontrati e questi miglioramenti della resa non sono stati associati ad effetti negativi sulla qualità dell'olio o allo sviluppo di difetti sensoriali
27 ottobre 2025 | 14:00
L'arca olearia
Salvare gli olivi dalla siccità migliorando la salute del suolo
Individuati tre batteri alleati degli olivi contro la siccità, ognuno con funzioni complementari: Solirubrobacter, presente nel suolo e spesso associato alla decomposizione della materia organica e al ciclo dei nutrienti, Microvirga, che può vivere in simbiosi con le piante aiutandole ad assorbire nutrienti essenziali come l’azoto, e Pseudonocardia, noto per produrre sostanze antimicrobiche e contribuire alla difesa delle piante da patogeni
24 ottobre 2025 | 19:00