L'arca olearia
Un giro dell'Italia olivicola per capire cosa sta accadendo in questa campagna olearia
E' un'annata strana, con anticipi e ritardi di maturazione delle olive ma anche rese molto altalenanti tra territori e oliveti. Otto produttori per otto regioni ci guidano
22 ottobre 2021 | T N
Anche questa sarà una campagna olearia anomala, per via delle condizioni climatiche e meteo molto altalenanti.
La mosca non ha infastidito ma la siccità, il caldo hanno influenzato sensibilmente lo sviluppo delle olive.
Ecco allora che è necessario cominciare a comprendere quale sarà l'esito, quali-quantitativo, dell'annata.
Lo facciamo intervistando otto produttori per otto diverse regioni italiane. Si tratta dei vincitori del Sol d'Oro sono già impegnati con la nuova campagna olearia, tra raccolta delle olive e frangitura per offrire olio extra vergine di oliva nuovo di altissima qualità, per misurarsi nella sfida del concorso internazionale 2022.
Puglia
“Siamo partiti da pochi giorni con la nuova produzione e non ci aspettiamo picchi produttivi – spiega Pietro Intini della omonima azienda di Alberobello (Sol d'Oro categoria biologico nel 2021) Si prospetta una buona annata soprattutto sul fronte della qualità, senza grandi attacchi di mosca. La siccità si è sentita ma non così tanto e ora che le temperature si sono abbassate ci aspettiamo di poter produrre grandi oli.”
Sardegna
“Scontiamo un calo produttivo del 25% in azienda che arriva anche al 50% nel nostro territorio – spiega Nicola Solinas dell'azienda Masoni Becciu di Villacidro (Sol d'Oro categorie fruttato medio e biologico nel 2021) – la siccità ha colpito ma molti dei nostri oliveti sono irrigui. La qualità è eccezionale, le condizioni climatiche estive hanno fatto alzare il livello dei fenoli nell'olio. Siamo molto soddisfatti.”
Lazio
“Finalmente ci troviamo di fronte a un'ottima stagione dopo annate deludenti per via di Buriano e dei cambiamenti climatici – afferma Americo Quattrociocchi dell'omonima azienda di Terracina (Sol di Bronzo categorie fruttato intenso e monovarietale nel 2021) – non c'è traccia di mosca olearia e ci sono tutte le premesse per un'ottima annata di olio della varietà Itrana da punto di vista quantitativo e qualitativo.”
Sicilia
“Purtroppo scontiamo caldo e siccità, con una produzione dimezzata rispetto allo scorso anno – afferma Giovanni Galioto dell'omonimo frantoio di Ferla (Sol d'Argento nella categoria fruttato leggero nel 2021) – però almeno la qualità è ottima. I profumi delle nostre cultivar siciliane ci sono tutti e abbiamo anche oli un poco più amari e piccanti. Le rese sono più basse dello scorso anno, con l'eccezione della Tonda Iblea in controtendenza.”
Toscana
“E' un'annata difficile, in particolare per gli oliveti non irrigui, che sono quelli su cui si basa la produzione toscana – spiega Giorgio Franci dell'omonimo frantoio di Castel del Piano (Sol d'Oro nella categoria monovarietale e Sol di Bronzo nella categoria fruttato medio nel 2021) – ci auguriamo che la qualità sia salva e che la mosca delle olive non colpisca tardivamente. Le piogge e l'abbassamento delle temperature può venire in aiuto.”
Calabria
“Sembrava un'annata in discesa a luglio ma poi abbiamo avuto pochissime piogge – spiega Cesare Renzo dell'omonima azienda di Rossano (Sol di Bronzo nella categoria Absolute beginners nel 2021) – la carica produttiva nell'alto cosentino è molto buona e siamo fiduciosi perchè le alte temperature hanno tenuto lontana la mosca delle olive. Inoltre le piogge cadute a fine settembre e inizio ottobre ci favoriscono dal punto di vista qualitativo e quantitativo.”
Umbria
“E' un anno di scarsa produzione purtroppo. Produrremo molto meno dello scorso anno – ci spiega Claudia Pompilj dell'azienda Agricad di Giano dell'Umbria (Sol d'Argento nella categoria Absolute beginners nel 2021) - Le piogge di ottobre hanno frenato l'inizio della raccolta e ci aspettiamo ci aiutino almeno sotto il profilo qualitativo e delle rese, che dovrebbero essere più alte della scorsa campagna.”
Campania
“E' un'annata senza nessun grosso problema ma ci aspettavamo una crescita produttiva che invece sarà rimandata al prossimo anno – afferma Massimo Ambrosio della Fattoria Ambrosio di Castelnuovo Cilento (Sol di Bronzo nella categoria biologico nel 2021) – purtroppo tutto il Cilento risente dell'allegagione andata male per il caldo. Il territorio è al 30% del potenziale produttivo. La qualità è però salva e molto alta.”
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