L'arca olearia

I fenoli dell'extra vergine d'oliva possibili marker dell'invecchiamento dell'olio

Diminuiscono l'oleaceina e l'oleocantale e aumentano l'idrossitirosolo e l'acido oleocantalico, a fronte di una diminuzione complessiva dei fenoli che può superare il 60% in condizioni ottimali di conservazione

01 dicembre 2020 | R. T.

L'Università di Cordoba ha confermato, con uno studio indipendente, quanto già noto al mondo accademico e scientifico italiano: la concentrazione fenolica dell'olio extra vergine d'oliva, anche quando conservato al meglio, diminuisce in termini assoluti ma soprattutto si trasforma, con potenziale riduzione dei benefici salutistici.

I ricercatori spagnoli hanno analizzato l'andamento fenolico di 160 extra vergini conservati per 12 mesi al buio e a una temperatura costante di 20°C.

La concentrazione fenolica è diminuita in media del 42,0% (± 24,3%) dopo questo periodo e questa riduzione dipendeva in gran parte dal profilo fenolico iniziale. Pertanto, l'oleaceina e l'oleocantale registrato una maggiore diminuzione del contenuto rispetto ad altri oli ricchi di altri composti fenolici..

Allo stesso tempo, l'idrossitirosolo e l'acido oleocantalico sono aumentati in modo significativo negli extra vergini invecchiati, il che ha permesso la loro discriminazione rispetto agli oli di nuova produzione.

Questi cambiamenti si spiegano con la degradazione dei principali secoiridoidi durante la conservazione a causa delle loro proprietà antiossidanti.

L'idrossitirosolo e l'acido oleocantalico possono essere considerati come marcatori dell'invecchiamento dell'olio d'oliva, sebbene possano anche fornire informazioni sulla sua qualità o stabilità.

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

Ecco il composto chimico naturale che inibisce l'ovideposizione della mosca dell'olivo

Interrompere la comunicazione chimica intraspecifica della specie apre la strada allo sviluppo di nuove strategie per la difesa contro la mosca dell'olivo. L'uso di semichimici come strumenti di interferenza ovipositione

30 maggio 2025 | 16:00

L'arca olearia

La spettroscopia NMR per stimare i profili chimici e sensoriali dell’olio d’oliva

NMR accoppiato con la chemiometria consente una valutazione più completa della composizione dell'olio d'oliva e ha il potenziale per migliorare la velocità e l'accuratezza dei processi di controllo della qualità nell'industria dell'olio d'oliva. I confronti tra Frantoio, Leccino, Moraiolo, Leccio del Corno

30 maggio 2025 | 15:00

L'arca olearia

I danni dei raggi ultravioletti sulla fioritura dell'olivo

Le radiazioni UV-B influenzano la germinazione del polline e la riproduzione dell'olivo. Le radiazioni UV-B hanno inibito in modo significativo la crescita dei tubetti pollinici, impedendo così la fecondazione di successo

30 maggio 2025 | 14:00

L'arca olearia

Pirofeofitine e digliceridi, nuovi parametri di qualità dell'olio extravergine di oliva: sfida per l'Italia o la Spagna?

Pirofeofitine e 1,2 digliceridi non sono parametri legati direttamente alla qualità sensoriale dell’olio, ma strumenti analitici che permettono di raccogliere alcuni indizi sulla storia e sulla lavorazione del prodotto. Chi coordina i lavori del CODEX è Angelo Faberi

30 maggio 2025 | 12:00

L'arca olearia

Nessuna guarigione spontanea da Xylella fastidiosa degli olivi del Parco delle Dune Costiere

Gli olivi continuano a essere infetti ma si è solo ridotta la carica batterica nelle piante, un fenomeno già evidenziato in altri territori infetti, dove la riduzione delle popolazioni di sputacchina limita le superinfezioni da Xylella fastidiosa

29 maggio 2025 | 16:00

L'arca olearia

La crescita delle olive dipende dal suo tasso di fotosintesi

Il tasso fotosintetico delle olive in piena luce solare è elevato nelle prime 3 settimane dopo l’allegagione, poi diminuisce progressivamente. La fotosintesi dei frutti può ridurre notevolmente l'uso di assimilati per la respirazione e favorire la crescita

29 maggio 2025 | 13:00