L'arca olearia
Clima ideale per gli attacchi di mosca delle olive: come difendersi?
E' tempo di pensare alla strategia di difesa che porterà alla raccolta. Non esiste un sistema ideale. Ogni sistema comporta vantaggi e svantaggi
04 settembre 2020 | R. T.
Gli abbassamenti termici conseguenti al passaggio delle prime perturbazioni sull'Italia pongono il problema della mosca delle olive, che può infestare le olivete italiane.
Con l'abbassamento termico agli inizi di settembre, gli olivicoltori devono impostare una strategia che li porti alla raccolta con olive sane.
Una lotta squisitamente larvicida potrebbe infatti rilevarsi insufficiente oppure rivelarsi inadeguata in ragione dell'evoluzione della stagione e della maturazione delle olive.
Con un trattamento agli inizi di settembre, considerando un tempo di carenza di 28 giorni ma un tempo di efficacia reale del larvicida di 20-25 giorni, dimetoato o acetamiprid che sia, significa che si può essere soggetti a un nuovo attacco a fine settembre-inizi di ottobre.
Ecco allora che si può proporre l'eterno dilemma: iniziare a raccogliere, magari perdendo un pochino in resa e consapevoli di non essere giunti, per la maggior parte delle varietà, alla massima qualità organolettica-nutrizionale, oppure aspettare ancora qualche settimana per ottenere l'olio come desiderato?
La scelta è di natura prettamente imprenditoriale, in ragione del rischio che l'olivicoltore vuole correre.
Raccogliere presto significa portare a casa il prodotto con sicurezza anche se, probabilmente, non nella quantità e qualità desiderata. Raccogliere più tardi significa correre il rischio di un attacco di mosca, con la conseguenza di una diminuzione della qualità del prodotto finale.
Una volta presa questa importante decisione, sarà cura del tecnico impostare la strategia di difesa più adeguata ai risultati che si vogliono raggiungere.
Essenzialmente le strade che si possono imboccare sono due e entrambe presentano vantaggi e svantaggi, che vanno soppesati attentamente in ragione delle condizioni climatiche dell'area, di quelle meteo di medio-lungo termine, del livello di popolazione/infestazione autunnale dell'area, oltre che dello stadio di maturazione delle olive.
La strategia più semplice prevede un doppio trattamento larvicida, con possibilmente l'acetamiprid a inizio settembre e il dimetoato a fine settembre-inizio ottobre. Questo perchè, secondo la bibliografia scientifica disponibile e l'esperienza maturata in questi anni, l'acetamiprid residua più del dimetoato nell'olio e quindi, per ottenere un prodotto “pulito” da residui è bene utilizzare l'acetamiprid come primo presidio fitosanitario. Se i trattamenti sono eseguiti nel momento più adeguato, che in questa fase non necessariamente coincide con la soglia di intervento economica ma sicuramente con il periodo del picco di voli/massima ovideposizione, la strategia risulterà efficace nel contenere la mosca e il suo danno. Ovviamente questa soluzione presenta lo svantaggio che, rispettando i tempi di carenza, la raccolta potrà essere iniziata solo alla fine di ottobre, un periodo persino tardivo in certi areali e per alcune varietà.
Strategia di difesa certamente molto più flessibile e interessante, anche se tecnicamente più complessa, è l'abbinamento della lotta larvicida con quella adulticida. In particolare utile un intervento larvicida a settembre, in coincidenza con la soglia di danno economico, e poi dal 15-20 giorno dal trattamento larvicida l'inizio di un controllo adulticida. Generalmente le popolazioni autunnali di mosca delle olive, anche se non in tutti i territori, sono più basse di quelle settembrine poiché le temperature riducono le capacità riproduttive dell'insetto e lo sviluppo larvale. Tale strategia di difesa fitosanitaria presenta l'indubbio vantaggio di essere molto flessibile poiché tutti i trattamenti adulticidi hanno tempi di carenza di 7-10 giorni, quindi potendo interrompere la difesa e iniziare a raccogliere al momento più opportuno. Tale strategia presenta però lo svantaggio di rivelarsi insufficiente nel caso le popolazioni/infestazioni di fine settembre o inizio ottobre sino particolarmente elevate. Spesso ci si ritrova anche nelle condizioni di non poter più intervenire con fitofarmaci larvicidi, pena tempi di raccolta eccessivamente lunghi.
La conoscenza dell'areale e dei rischi è quindi essenziale al fine di impostare la strategia più adeguata che, ovviamente, deve anche tenere di conto della sensibilità ambientale dell'olivicoltore.
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
Le cecidomie che attaccano le olive, dopo la mosca dell’olivo
L'attività delle cecidomie associate ai frutti di olivo può interferire con la qualità dell'olio. Lasioptera berlesiana è attratta da funghi o da semiochimici dei tessuti dell’oliva attaccata dalla mosca dell’olivo. A settembre la specie dominante è Clinodiplosis sp
09 dicembre 2025 | 10:00
L'arca olearia
La classificazione delle varietà di olivo dalla morfologia 3D delle olive e dei noccioli
La caratterizzazione morfologica valuta i tratti della pianta, dei fiori, delle foglie, dei frutti e dei noccioli, con la morfologia dell'endocarpo considerata la più affidabile per la discriminazione di cultivar di olivo
08 dicembre 2025 | 12:00
L'arca olearia
Filtrazione dell'olio extravergine di oliva: l'influenza su umidità e fenoli
Oltre a proteggere l'olio extravergine d'oliva dal degrado chimico riducendo il contenuto di acqua, la fase di filtrazione lo rende più brillante per l'accettazione da parte dei consumatori. Il contenuto dei diversi composti fenolici durante la filtrazione differisce per ogni famiglia
07 dicembre 2025 | 10:00
L'arca olearia
Ecco come migliorare la stabilità dell'olio extravergine di oliva direttamente in frantoio
L'esposizione all'ossigeno porta a un numero più elevato di perossido, antiossidanti ridotti e un insorgenza più rapida dell'inrancidimento a causa dell'ossidazione di acidi grassi insaturi. Ecco come usare intelligentemente l'azoto in frantoio
06 dicembre 2025 | 13:00
L'arca olearia
La differente resistenza alla siccità di quattro cultivar di olivo
Esiste un forte legame tra architettura idraulica e prestazioni fisiologiche dell'olivo. Alcune varietà mostrano un approccio conservativo mentre altre sostengono più fotosintesi e crescita vegetativa. Ecco perchè e quali cultivar sono più resistenti di altre alla siccità
05 dicembre 2025 | 15:45
L'arca olearia
Distinguere le caratteristiche varietali dell'olio extravergine di oliva grazie ai composti volatili
Le proporzioni delle categorie di composti volatili hanno mostrato differenze significative tra i diversi oli monovarietali. Ecco quale è la varietà con la più grande varietà di composti volatili fra Arbquina, Arbosana, Koroneiki, Picual, Frantoio e Coratina
05 dicembre 2025 | 15:00