L'arca olearia 24/07/2020

Da Extravirgin a Olivosoft, la Puglia è leader nella digital integration del mondo oleario

Da Extravirgin a Olivosoft, la Puglia è leader nella digital integration del mondo oleario

Con l'acquisizione del software Pieralisi, Nexfuture diventa il compagno di viaggio della maggior parte dei frantoi italiani e si proietta su una dimensione internazionale. Prossimo passo massima integrazione di tutti i sistemi informatici aziendali: dalla tracciabilità all'e-commerce


Piervito Colonna, imprenditore pugliese, è noto al mondo oleario per aver fondato Nextfuture, società che da 15 anni fornisce software e consulenza a molte aziende del settore. È il padre di molti dei maggiori programmi per la gestione dei frantoi, utilizzati in gran parte del mondo. Nelle ultime settimane la notizia che Nextfuture ha acquisito lo storico software Olivosoft dal gruppo Pieralisi lo rende certamente un personaggio da intervistare con curiosità e interesse.

Incontro Piervito una mattina di luglio nel suo ufficio, quello che mi colpisce è che la sede di Nextfuture è in un piccolo appartamento alla periferia di Foggia, ma la sensazione è di essere in una grande azienda della Silicon Valley: i dipendenti sono molto giovani, in tenuta casual, molti indossano una cuffia, in un grande monitor si vedono altri giovani che lavorano da casa, in un altro sono evidenziate le richieste da gestire, ci sono pareti e mobili colorati, c'è un biliardino, insomma una realtà che sembra essere più d'oltreoceano che di una piccola provincia del sud.

- La prima domanda che ritengo di dovergli inevitabilmente porre è "da cosa deriva la scelta di occuparti di frantoi?"

E' il frutto della filosofia di mettere sempre LA PERSONA al centro, le nostre proprità sono sempre le stesse da quindici anni: prima il cliente, poi il nostro team, poi tutto il resto. Lo scopo ambizioso della nostra attività è migliorare la vita dei nostri clienti, per questo a un certo punto mi sono accorto che avremmo dovuto focalizzare tutto su un solo settore, è già molto difficile far bene una sola cosa, siamo forse gli unici che sviluppano software per il solo settore oleario lavorandoci tutto l'anno, sul nostro sito trovi quello che è un po' il nostro leitmotiv : 'ci occupiamo solo di frantoi, lo facciamo tutto l'anno, lo facciamo bene'. Siamo una società di software, ma in realtà oggi posso dire che il software è solo la punta dell'iceberg, molto di quello che facciamo quotidianamente è più un lavoro di consulenza, abbiamo competenze specifiche in ambito normativo, logistico, fiscale e informatico acquisite in molti anni in cui lavoriamo solo per questo settore assistendo migliaia di aziende. Posso dire davvero di averne viste di tutti i colori. Inoltre la nostra collaborazione con gli uffici CAA Coldiretti in tutta Italia ci ha fornito una svariata serie di casistiche sulle quali abbiamo dovuto studiare ed acquisire competenze molto specifiche.

- Quando in un post su Facebook hai annunciato felice l'acquisizione di Olivosoft, mi ha colpito una tua citazione cinematografica: "da grandi poteri derivano grandi responsabilità", come ci si sente ad avere la responsabilità di metà delle aziende del settore oleario in Italia?

Olivosoft è stata la mia ossessione da quando ho iniziato, per chi fa software per il mondo oleario, è stato da sempre il punto di riferimento, il gigante inarrivabile con cui doversi inevitabilmente confrontare, a un certo punto il gruppo Pieralisi ci ha scelti per portare avanti questo progetto storico. E' sinceramente una delle cose di cui vado più orgoglioso in tutta la mia vita lavorativa. Già prima dell'accordo con Pieralisi avevamo molte centinaia di utenti, adesso in effetti sono circa la metà di tutti i frantoi italiani, in più ci sono altre diverse centinaia che utilizzano RegBox, il software in uso ai CAA Coldiretti per la gestione del registro telematico degli olivicoltori. Quanto alla responsabilità, ci ha fatto bene, tutti qui ne subiamo gli effetti benefici, siamo diventati più meticolosi, più organizzati, lavoriamo con più concentrazione, ci è stata affidata una Ferrari, vogliamo rendere orgogliosi chi ha creduto in noi, vogliamo che ai nostri nuovi clienti sia subito chiaro come lavoriamo.
Molte delle persone che hanno storicamente lavorato al progetto Olivosoft sono entrate a far parte del nostro team, stiamo lavorando per rendere il nostro software Extravirgin la naturale evoluzione del progetto della Pieralisi. Con l'acquisizione del team di Olivosoft, posso dire che abbiamo le giuste competenze nel settore oleario per poter sviluppare servizi e prodotti innovativi che credo fermamente gioveranno all'intero comparto. Chi è affezionato utilizzatore di Olivosoft troverà una valida alternativa in Extravirgin, tuttavia non stiamo obbligando nessuno a migrare al nostro sistema, chi deciderà di farlo potrà scegliere il momento migliore. Olivosoft non verrà comunque più aggiornato, dunque Extravirgin sarà la sua naturale evoluzione.
Abbiamo messo a punto un sistema di assistenza rivoluzionario che ci consente di gestire in pochi minuti le svariate richieste che ci arrivano quotidianamente, abbiamo dieci persone che ci lavorano tutto l'anno. Negli anni abbiamo capito i tre pilastri su cui fondare i nostri servizi: intuitività del software, rapidità nel supporto al cliente e accurata competenza acquisita con molte ore annuali di formazione e studio.

- Fornite soluzioni software anche all'estero, quali sono le differenze più evidenti tra i frantoi italiani e quelli di altri paesi?

Sicuramente i frantoi italiani hanno un approccio diverso, soprattutto i giovani sono molto intraprendenti, puntano alla qualità, sono attenti alle innovazioni. La normativa italiana molto stringente ha generato una involontaria accelerazione nell'adozione di processi aziendali che ha di conseguenza portato le aziende italiane ad organizzarsi e lavorare meglio. In alcuni paesi esteri è un po' come prendere la macchina del tempo ed entrare in un frantoio italiano di quindici o vent'anni fa, tecnologie obsolete, poca attenzione alla qualità della lavorazione, molta disorganizzazione. Ci sono tuttavia delle eccezioni, alcuni frantoi per esempio del Sudafrica o Australia sono molto evoluti, in alcuni casi anche più della media italiana.

- Parafrasando il nome della tua società, come sarà secondo te il frantoio nel "prossimo futuro"?

Il futuro, almeno per quanto riguarda la nostra attività nel mondo oleario, è sicuramente la digital integration, ovvero l'intercomunicazione tra diversi apparati, l'impianto di produzione che dialoga con il software gestionale, che dialoga a sua volta con il sito ecommerce aziendale, l'invio automatico dei dati al SIAN e all'Agenzia delle Entrate, il tutto gestibile anche da mobile. Abbiamo stretto quest'anno due partnership chiave: una con Pieralisi, con l'idea di sviluppare presto la comunicazione nativa tra Extravirgin e le loro macchine in ottica industria 4.0 e l'altra con Zucchetti Centro Sistemi, con l'idea di mettere a punto un sistema nativo di interscambio dati utile a chi avesse necessità di un sistema contabile più spinto da affiancare a Extravirgin. Il futuro è anche l'intelligenza artificiale (A.I.), gli utilizzatori dei nostri software vedranno in un aggiornamento disponibile per fine agosto, l'applicazione di una nuova logica di A.I. alla gestione del carico delle olive, siamo i primi al mondo ad applicare una tecnica del genere ad un software per la gestione dei frantoi, è ora che le aziende olearie possano contare in qualcuno che offra loro finalmente soluzioni in grado di portarle per mano nel futuro, noi ci siamo prefissati questo obiettivo.

di T N