L'arca olearia
CHI L’AVREBBE MAI DETTO. UNA RICERCA SVELA L’INCOMPETENZA DEGLI ITALIANI IN MATERIA DI OLIO DA OLIVE. SOLO TREDICI PERSONE SU CENTO SAREBBERO PROMOSSE A PIENI VOTI
I dati che emergono sono preoccupanti e testimoniano la scarsa efficacia delle molte iniziative di promozione e comunicazione avviate fino ad oggi. Insomma, si consuma tanto olio, e l’extra vergine in particolare, ma non lo si conosce a sufficienza. Eppure, a leggere punto per punto i risultati dell’indagine Astra per l'Osservatorio Bertolli, è possibile prendere le dovute contromisure
18 novembre 2006 | Mena Aloia
Una corretta attività di promozione richiede e necessita, per ogni prodotto, di un'attenta ed aggiornata conoscenza del mercato e del consumatore, ovvero, come si dice in gergo economico, bisogna studiare il target di riferimento.
Sono concetti dei quali si abusa, a parole, ma quanti li applicano concretamente?
Pensate alla promozione dell'olio extra vergine di oliva, ad esempio.
Tutti vantano e dichiarano di conoscere questo prodotto.
Dai produttori alle istituzioni il coro è unanime, lodi e plausi non mancano mai nelle occasionali ed il più delle volte mal organizzate manifestazioni di piazza, peccato però che in pochi abbiano il coraggio e l'intelligenza di approfondire la questione accantonando i facili luoghi comuni, al confine della leggenda.
Risultati allarmanti
In quanti, tra gli attori principali di questo settore, dati alla mano, sanno se gli italiani conoscono davvero l'olio di oliva ed in particolare l'extra vergine?
Risposte approssimative in economia sono dannose, ed ecco dunque l'importanza strategica delle ricerche di mercato.
Proprio in questa direzione l'Osservatorio Bertolli-Il gusto del benessere (del gruppo Unilever Italy Holdings) nel giugno 2005 ha commissionato ad Astra Ricerche un'indagine per rilevare il grado di conoscenza degli italiani in materia di olio. I risultati, allarmanti, sono stati presentati in una conferenza stampa che si è tenuta il 14 novembre scorso a Milano.
Una lodevole iniziativa e lâassenza delle Istituzioni
Stupisce che una così importante ricerca sia stata commissionata da una società privata, se pur con delle elevate disponibilità finanziarie, e non, ad esempio, da uno dei tanti enti pubblici o associazioni di categoria che dichiarano di avere come scopo primario quello di diffondere la cultura dell'olio, facendo della corretta informazione il loro obiettivo primario.
Visti i sorprendenti risultati della ricerca, in molti hanno, evidentemente, fallito.
Pochi gli italiani promossi
Se si volesse assegnare una pagella al nostro Paese solo il 13% degli abitanti (dai 15 anni in su) sarebbe promosso a pieni voti, il 35% passerebbe con sufficiente mentre il 46% sarebbe rimandato ed il 7% bocciato.
A questa scarsa conoscenza, però, c'è da abbinare un largo utilizzo dell'olio extra vergine di oliva nelle famiglie italiane: infatti l'85% dei nostri connazionali usa l'extra vergine, il 58% quello di semi e l'olio di oliva non extra vergine si ferma al 24%, ma sorprende che 8,4% degli italiani non utilizza alcun tipo di olio per condire ed il 25.2% non lo utilizza neanche per cucinare (si parla di ogni tipo di olio, compreso quello di semi).
Una sintesi dei risultati dellâindagine Astra per lâOsservatorio Bertolli
Oltre ad una scarsa conoscenza della materia, l'indagine Astra ha fatto emergere anche una serie di luoghi comuni sul mondo dell'olio ancora oggi fortemente radicate in gran parte della popolazione.
L'Osservatorio Bertolli li ha così sintetizzati:
1. l'olio di semi è migliore per friggere perché più leggero e digeribile
2. l'olio di oliva apporta più calorie rispetto a quello di semi
3. l'olio va conservato in un'oliera
4. l'olio del frantoio migliore dell'olio industriale
5. l'olio extra vergine che pizzica in gola è acido, quindi di scarsa qualità .
Ecco ribaltate le convinzioni errate
A scanso di ogni possibile equivoco è bene precisare che sono tutte convinzioni errate, infatti:
1. l'olio extra vergine è sempre da preferire in tutte le preparazioni a caldo, inclusa la frittura, non solo perché più resistente alle alte temperature, ma anche perché è più ricco di antiossidanti
2. l'olio di oliva, al pari dell'olio di semi, apporta 9 kcal per grammo
3. conservare l'olio in oliera è un ottimo sistema per farlo diventare rancido
4. la qualità va misurata con parametri di giudizio oggettivi
5. le sensazioni di amaro e piccante che si percepiscono durante l'assaggio sono note assolutamente positive.
Occorrono rimedi
Alla luce di questi risultati, qui riportati solo in parte ed in modo molto sommario, appare necessario porre rimedio a questa scarsa conoscenza da parte del consumatore e se per prima si muoverà una grande multinazionale ben venga comunque.
Il male del settore oleario non è nelle grandi aziende di marca, ma nell'ignoranza diffusa di chi potrebbe e dovrebbe agire.
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
La resistenza della mosca dell’olivo a spinosad, acetamiprid, flupyradifurone e piretroidi

Già documentati fenomeni di resistenza della mosca dell’olivo allo spinosad come ai piretroidi, che agiscono sul canale del sodio, al pari dei neonicotinoidi. Il ruolo fondamentale della detossificazione metabolica nella resistenza agli insetticidi
01 agosto 2025 | 18:30
L'arca olearia
La sensibilità alla siccità delle varietà di olivo adatte al superintensivo

Caratterizzare la tolleranza allo stress da siccità nell'olivo è un compito complesso a causa dei numerosi tratti coinvolti in questa risposta.Ecco un confronto tra nove varietà, tra cui l'italiana Frantoio. Le peggiore? L'Arbequina
01 agosto 2025 | 17:40
L'arca olearia
Miglioramento della qualità dell'olio extravergine d'oliva mediante pretrattamento termico flash

Ogni varietà mostra una risposta distinta al pretrattamento termico Flash, applicato sia attraverso il riscaldamento che attraverso il raffreddamento, evidenziando cambiamenti nel profilo chimico dell'olio extravergine di oliva risultante
01 agosto 2025 | 17:10
L'arca olearia
Effetto della miscelazione delle foglie di olivo e delle acque reflue del frantoio sulla potenziale produzione di biogas

L'aggiunta del 4% di foglie di olivo all'acqua di vegetazione può migliorare la produzione di biogas. Possibile aumentare la redditività e contribuire a ridurre i costi di produzione dell'olio d'oliva
01 agosto 2025 | 16:45
L'arca olearia
A rischio i fondi PNRR per 500 frantoi

I ritardi nell'erogazione degli anticipi mette a rischio gli investimenti di 516 beneficiari dei fondi PNRR per l'ammodernamento frantoi entro il termine inderogabile del 31 gennaio 2026. L'allarme di FOA Italia, Aifo, Confartigianato Frantoi e Assofrantoi
01 agosto 2025 | 14:00
L'arca olearia
Vendita di olive: 6 ore inderogabili dal piazzale al frantoio solo per i commercianti di olive

La nuova normativa impone un limite massimo di 6 ore dall’arrivo delle olive sul piazzale del commerciante fino al frantoio. Un limite impossibile da rispettare per molti frantoi del centro-nord Italia che acquistano olive in Puglia, Calabria o Sicilia
31 luglio 2025 | 13:00