L'arca olearia

I Carabinieri rinunciano ai controlli sull'olio di oliva

Il Comando Tutela Agroalimentare dei Carabinieri dichiara chiusi i controlli sulla campagna olearia il 15 novembre, dopo l'apertura il 15 ottobre. Verificate 105 unità produttive, con 46 irregolarità penali e amministrative riscontrate. Per il colonnello Cortellessa al Tg3: “il settore dell'olio d'oliva in Italia può definirsi un settore sano”

23 novembre 2018 | Alberto Grimelli

I Carabinieri rinunciano ai controlli sull'olio di oliva può apparire un titolo provocatorio, ma a ben scavare, tra dati e dichiarazioni, è probabilmente fin troppo blando.

Nel corso di una conferenza stampa, il 20 novembre scorso, sono stati presentati i risultati della “Campagna di Controllo Oleario 2018” del Comando Tutela Agroalimentare (ex NAC), cominciata il 15 ottobre e finita il 15 novembre.

Il piano di controlli più breve di sempre per una campagna olearia che si preannuncia drammatica e all'inizio della quale molti operatori del settore e rappresentanze associative hanno chiesto particolare attenzione al settore, con verifiche scrupolose in particolare sulle importazioni di olio dall'estero.

Avviare una campagna di controlli è quindi stato un positivo gesto d'ascolto nei confronti della società e del comparto olivicolo.

Dichiararla conclusa al 15 novembre sa invece di presa in giro, visto che sarà soprattutto dalla fine di novembre e poi nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio che in Italia giungeranno i maggiori carichi di olio dall'estero, olio la cui qualità e tracciabilità andrebbe scrupolosamente verificata.

Non dai Carabinieri del Comando Tutela Agroalimentare che se ne lavano le mani e hanno tenuto a farlo sapere a tutti, frodatori e contraffattori compresi, con apposita conferenza stampa.

Ma veniamo ai dati della campagna di controlli che, essendo stata breve, sarà almeno stata massiccia e capillare.

I dati divulgati parlano di 105 aziende controllate, ovvero lo 0,0001% del totale delle imprese operanti nel settore. Inutile ogni ulteriore commento. Non sono stati diffusi, probabilmente per pudore, i dati regionali.

Si sa però che sono state sottoposte a sequestro penale 28 tonnellate di olio, a cui si aggiungono altre 18 tonnellate sottoposte a sequestro amministrativo. Totale 46 tonnellate.

Nel 2011 lo stesso Comando, senza la stessa enfasi e senza che fosse pomposamente definita “Campagna di Controllo Oleario” aveva sequestrato 50 tonnellate di olio in un'unica operazione a La Spezia. Anche la Guardia di Finanza si è guardata bene dal definire “Campagna di Controllo Oleario” il sequestro di 25 tonnellate di olio in Sicilia nel 2016.

Che non si tratti di ingenti quantitativi lo dicono i numeri: in Italia transitano circa un milione di tonnellate di oli di oliva, la metà destinata all'estero.

Poche decine di tonnellate sequestrate dovrebbero essere pura routine per una forza di polizia che ha il compito di vigilare giorno per giorno su sicurezza alimentare e contrasto alla contraffazione.

Torniamo però ai dati.

Su 105 aziende controllate sono state riscontrate 46 irregolarità di natura penale e amministrativa, con due deferimenti all'autorità giudiziaria per frode e frode aggravata. Tra le irregolarità contestate anche la mancata tracciabilità degli alimenti e la violazione delle leali pratiche di informazioni al consumatore. Non proprio quisquilie, ma non per il colonnello Cortellessa, a capo del Comando Tutela Agroalimentare, che al Tg3 ha dichiarato che “il settore dell'olio d'oliva in Italia può definirsi un settore sano” e che le violazioni riscontrate non hanno nulla a che fare con la qualità dell'olio.

Eppure il più ingente sequestro, nel novero dei controlli effettuati, risulta a carico di un'azienda veronese, per 26 tonnellate, “indicato falsamente extravergine di oliva”. Se non era extra vergine, probabilmente, era vergine o lampante, quindi di qualità merceologica inferiore. Mah...

Con la chiusura dei controlli sul settore oleario da parte dei Carabinieri del Tutela Agroalimentare non resta che sperare che siano Guardia di Finanza, Agenzia delle Dogane, ICQRF e Carabinieri del NAS, che hanno recentemente sequestrato 2 tonnellate di olio di oliva in una singola operazione, a vigilare sugli ingressi di olio dall'estero nel nostro Paese nelle prossime settimane.

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

I limiti e i punti deboli della lotta adulticida contro la mosca dell’olivo

La lotta adulticida contro la mosca dell’olivo si sta imponendo sempre di più come sistema di lotta primario in olivicoltura. Tra le criticità, oltre ai costi, le capacità delle popolazioni di muoversi e la sovrapposizione delle generazioni

04 luglio 2025 | 17:00

L'arca olearia

Il grado di inserzione ottimale dei rami di olivo per avere la massima efficienza nella raccolta delle olive con scuotitore

La geometria dell'olivo può svolgere un ruolo fondamentale, determinando la propagazione delle vibrazioni attraverso l'albero, determinando quindi una migliore efficienza della raccolta ma anche riducendo lo sforzo fisico sugli alberi e sui macchinari

04 luglio 2025 | 16:00

L'arca olearia

L’uso di additivi in fase di gramolazione per aumentare il contenuto di fenoli nell’olio extravergine di oliva

Al momento l’utilizzo di additivi che abbiano un’influenza biochimica sul processo di estrazione dell’olio di oliva è proibita nell’Unione europea ma comprendere come l’inibizione di alcuni enzimi può cambiare il profilo dell’olio è indispensabile

04 luglio 2025 | 15:00

L'arca olearia

L'impatto di pirofeofitine e diacilgliceroli sulla qualità dell'olio extravergine di oliva e la sua shelf life

Introdotti come standard commerciali in Australia e California, ora il Codex Alimentarius ne sta discutendo l'introduzione a livello globale. Conosciamo meglio pirofeofitine e diacilgliceroli, oltre alla loro utilità

04 luglio 2025 | 14:00

L'arca olearia

Il rame da solo non basta contro la mosca dell’olivo

Non serve un’alta dose di rame per contrastare la mosca dell’olivo. Un dosaggio molto più basso, abbinato a trattamenti con particelle di silicato, può ridurre significativamente le infestazioni di Bactrocera oleae

03 luglio 2025 | 14:00

L'arca olearia

L’influenza sulla fenologia dell’olivo della varietà, della località e dell’interazione genotipo-ambiente

La data di maturazione delle olive non è uniforme all'interno della chioma dell'albero: i rami esposti a nord e a ovest maturavano più tardi rispetto a quelli esposti a sud e a est. Il risveglio dalla dormienza è stato precoce nei rami esposti a sud e a est

02 luglio 2025 | 16:00

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati

Accedi o Registrati

Saverio Francesco Mezzapesa

26 novembre 2018 ore 09:07

Caro Grimelli,
è sconcertante l'ascolto di questo silenzio corale
nei confronti del Suo articolo.
Temi che non interessano... evidentemente,
sui quali è meglio simulare
PERBENISMO 100% ITALIANO.
Forse il gomitolo è troppo annodato,
e coloro che ne tengono i fili sono ben voluti
dalla comunità agroalimentare,
che li venera come super eroi ...
fesso è chi lavora con un minimo di dignità !
Comunque senza prove rimangono solo supposizioni,
e le prove non saranno mai trovate,
perché la nostra cultura italiota delle certificazioni
si evolve proprio per nasconderle.
Comunque grazie per la Sua ormai rara schiettezza.
Buon lavoro.