L'arca olearia
La mosca delle olive metterà alla prova la professionalità degli olivicoltori a settembre
Prima generazione generalmente bassa, ma con i primi acquazzoni e la diminuzione delle temperature la mosca delle olive è tornata a infestare l'oliveto o potrebbe farlo presto. Con l'inizio di settembre è opportuno fare alcune valutazioni per la chiusura della campagna di difesa
07 settembre 2018 | Angelo Bo
Per valutare un ecosistema dobbiamo sempre prendere in considerazione molti indici, parametri, fare un'analisi del recente passato, e poter così elaborare, non delle previsioni, ma delle possibili tendenze sul futuro imminente.
E' vero, in campagna ci lamentiamo spesso, ma questa volta possiamo dire che la stagione primaverile/estiva è stata decisamente favorevole allo sviluppo delle piante e delle olive e poco favorevole allo sviluppo della mosca.
Ad esempio, in Toscana la Scuola Superiore di Sant'anna già a fine aprile/inizio maggio aveva stimato, sulla base di alcuni parametri invernali/inizio primaverili, che la prima generazione di mosca sarebbe stata molto probabilmente con un rischio nelle varie province da medio basso a basso. Scenario che si è realizzato in modo piuttosto allineato a quanto previsto.
Successivamente abbiamo potuto rilevare temperature decisamente poco favorevoli alla mosca con Temperature massime sufficienti a causare la mortalità di alte percentuali di uova e larve di prima età, tanto che solo in condizioni microclimatiche particolari si è reso necessario intervenire.
Quindi la prima generazione di mosca (luglio) è stata pesantemente limitata da fattori ambientali, comportando anche una popolazione ridotta per quelle future. La seconda generazione, che in teoria dovrebbe essersi sviluppata nel mese di agosto, aveva sicuramente una bassa popolazione di origine e le condizioni per il suo sviluppo non sono state molto favorevoli anche se non così negative come nel mese di luglio, con danni reali rilevati in campagna sulle piante decisamente bassi, sicuramente inferiori alle medie storiche.
Un altro parametro che ha notevole influenza sui dati rilevati in campo è la carica produttiva, ed in base a questa possiamo fare ulteriori considerazioni: se è da buona a molto buona avremo il rischio di un danno in percentuale inferiore, mentre nei casi in cui dovesse essere ridotta aumenta il rischio di avere un danno percentualmente consistente.
Con l'inizio di settembre è opportuno fare alcune valutazioni per la chiusura della campagna di difesa nell'oliveto. Infatti, in molte aree e per le varietà più precoci dove può essere prevedibile un inizio della raccolta a partire dalla metà di ottobre, per essere in grado di rispettare i tempi di carenza, non dovremmo superare il 15 di settembre per l'esecuzione di eventuali trattamenti larvicida.
L'ipotesi di fare un trattamento preventivo con larvicida in assenza di reale infestazione non è sicuramente percorribile, perchè i prodotti utilizzabili hanno un'efficacia massima di quindici/venti giorni e se dovesse piovere in abbondanza potrebbero verificarsi anche fenomeni di diluizione del prodotto nell'oliva, con il rischio che se l'ovodeposizione si dovesse verificare nell'ultima parte di settembre (quindi al termine del periodo di efficacia del prodotto usato), le drupe sarebbero comunque parzialmente o completamente scoperte, e il trattamento rischierebbe di risultare del tutto inutile.
Sarà invece opportuno seguire i bollettini regionali e delle associazioni di produttori sull'andamento dell'infestazione ed eventualmente effettuare campionamenti delle olive al binoculare in azienda: se si dovessero manifestare le condizioni per trattare immediatamente, valutarne l'esecuzione. In alternativa a questo punto può essere davvero importante seguire anche i voli della mosca e se veramente la sua attività dovesse essere così ritardata sarebbe auspicabile cambiare strategia difensiva e valutare l'utilizzo ad esempio di attrattivi alimentari avvelenati con ridotto periodo di carenza (alcuni in commercio hanno sette giorni) in modo da garantire a pieno ottima qualità e rispetto di tutte le prescrizioni di legge. Per completezza di informazioni, a questo punto sarebbe meno idoneo l'utilizzo di prodotti a base di rame in quanto hanno periodi di carenza di circa un mese, o di prodotti repellenti che hanno un “costo” di distribuzione molto più elevato degli attrattivi e con la stagione più piovosa rischierebbero il dilavamento.
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
Le condizioni per la fermentazione delle olive da tavola verdi a bassa temperatura
Il comportamento in termini di velocità di crescita e acidificazione è stato simile per questi ceppi e paragonabile a quello osservato nei processi tradizionali, sebbene mannitolo e saccarosio non siano stati metabolizzati e il fruttosio sia stato utilizzato solo parzialmente
24 dicembre 2025 | 11:00
L'arca olearia
Analisi dei micronutrienti nel polline d'olivo
Il polline di olivo è altamente sensibile ai trattamenti chimici. Importante sottolineare il ruolo del ferro e del rame, in particolare quando vengono effettuati ampi trattamenti
23 dicembre 2025 | 11:00
L'arca olearia
PNRR Ammodernamento Frantoi: i termini slittano al 27 marzo
I 513 beneficiari del bando ammodernamento frantoi avranno due mesi di tempo in più per chiedere il saldo e presentare la rendicontazione. “Una buona notizia purtroppo arrivata troppo tardi, si sarebbe potuto fare di più e meglio di concerto con le associazioni” commenta Michele Librandi, presidente di FOA Italia
23 dicembre 2025 | 10:10
L'arca olearia
Composizione dell'olio d'oliva in funzione della nutrizione delle piante di azoto, fosforo e potassio
La composizione dell'olio è stata significativamente influenzata dai livelli di fosforo e azoto, mentre i livelli di potassio hanno avuto solo un effetto minore. Gli effetti sommari sulla resa e la composizione dell'olio dovrebbero essere considerati
22 dicembre 2025 | 11:00
L'arca olearia
Bag-in-box: il miglior mondo per preservare l'olio extravergine di oliva a casa
L'imballaggio bag-in-box ha meglio conservato il profilo fenolico dell'olio extravergine di oliva rispetto all'acciaio inossidabile. Collegata l'amarezza con l'oleuropeina e l'oleaceina, la pungenza con l'oleocantale e l'astringenza con oleaceina e oleocantale
21 dicembre 2025 | 12:00
L'arca olearia
Quali progressi contro Xylella fastidiosa?
Ancora poche speranze di cura, ma sperimentazioni in corso su soluzioni di biocontrollo come i batteri endemici xilemici, i peptidi bioattivi e i cocktail di microrganismi. Valutazioni su olivi meno sensibili a Xylella fastidiosa
21 dicembre 2025 | 10:00
Commenta la notizia
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Accedi o Registrati