L'arca olearia

Possibile distinguere, chimicamente, tra un olio extra vergine d'oliva e un lampante. Ma che fatica!

Attraverso tre diverse analisi e la fusione dei dati ottenuti è possibile distinguere tra un olio extra vergine d'oliva e un lampante. A seconda del tipo di difetto va però utilizzata la corretta combinazione tra le tre tecniche strumentali

10 febbraio 2016 | R. T.

Una ricerca spagnola del Campus Sescelades di Terragona ha analizzato alcuni campioni di oli d'oliva per capire se, attraversi tecniche strumentali, è possibile distinguere un olio con difetti organolettici da un olio extra vergine di oliva.

Al momento la ricerca ha preso in esame gli antipodi, ovvero oli extra vergini di oliva (privi di difetti organolettici) e oli lampanti (non direttamente commestibili con difetti organolettici marcati).

Le tre tecniche strumentali che sono state esaminate sono: spettrometria di massa con misurazione dello spazio di testa (HS-MS), spettroscopia al medio infrarosso (MIR) e spettrofotometria UV.

I valori sensoriali di riferimento sono stati forniti da un panel test ufficiale.

Oltre allo studio delle tre tecniche, è stato anche verificato l'utilizzo di diversi metodi di associazione dei dati, volti a migliorare la capacità di discriminazione dei campioni rispetto alla singola prova strumentale.

In particolare, ad essere stati esaminati dalla ricerca scientifica, sono stati i sentori di muffa, inacetito, rancido.

L'utilizzo delle tre tecniche combinate, con una fusione dei dati di basso livello, è stata ottimale per la discriminazione dei campioni basati sui difetti di muffa e inacetito. Ottimi risultati sono stati ottenuti, per quanto riguarda il solo difetto di rancido, utilizzando semplicemente la combinazione di spettrometria di massa con esame dello spazio di testa e spettroscopia al medio infrarosso.

I migliori risultati in assoluto sono stati comunque ottenuti con un'associazione dei dati di medio livello mediante un'analisi parziale dei quadrati discriminanti (PLS DA). In questo modo è stato possibile ottenere una discriminazione attendibile, senza specificazione del difetto, tra campioni difettati e non, ovvero tra lampanti ed extra vergini.

I ricercatori spagnoli hanno però dovuto ammettere che l'utilizzo delle tre tecniche combinate non ha migliorato significativamente la capacità discriminatoria ottenibile mediante la sola tecnica della spettrometria di massa con analisi dello spazio di testa, utile per classificare gli oli non difettosi, ovvero extra vergini di oliva.

Sebbene si stiano facendo passi avanti nell'uso delle tecniche analitiche per l'individuazione dei difetti organolettici, si è ancora lontani da una soluzione implementabile a livello operativo e commerciale.

Bibliografia

Eva Borràs, Joan Ferré, Ricard Boqué, Montserrat Mestres, Laura Aceña, Angels Calvo, Olga Busto, Olive oil sensory defects classification with data fusion of instrumental techniques and multivariate analysis (PLS-DA), Food Chemistry, Available online 4 February 2016, ISSN 0308-8146

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

Proteggere l'olivo dl gelo: l'effetto dell'applicazione fogliare di Bacillus subtlis, saccarosio, etanolo, silicio

I danni causati dal congelamento si verificano nelle olive a temperature inferiori a -7 gradi. I trattamenti con Bacillus subtlis, saccarosio, etanolo, silicio non hanno avuto gli stessi effetti sulle cultivar delle olive e sulla conservazione delle piante di olivo

03 novembre 2025 | 14:00

L'arca olearia

Effetto dell'uso di compost e acqua di vegetazione dell'olivo sulla fertilità dell'oliveto

Le principali caratteristiche chimiche delle foglie d'olivo e la composizione dei microrganismi del suolo per l'utilizzo di compost e acqua di vegetazione. Più vita nel terreno dopo il trattamento

03 novembre 2025 | 11:00

L'arca olearia

Il modello di crescita e di accumulo di olio nelle olive: può crescere fino a dicembre

L'olio appare nelle cellule della polpa alla fine di luglio, quando il frutto è sufficientemente sviluppato e il nocciolo si è già indurito. Il picco di olio si può raggiungere anche a dicembre ma il tasso di accumulo a novembre si abbassa molto

31 ottobre 2025 | 17:45

L'arca olearia

Gli effetti di due tipi di imballaggio sul profilo fenolico e sulle caratteristiche sensoriali dell'olio extravergine di oliva

Gli effetti combinati della durata di conservazione e del confezionamento sul profilo fenolico dell'olio extravergine di oliva in relazione ai suoi attributi sensoriali. I materiali con elevata permeabilità all’ossigeno, come il polipropilene e il polietilene, non sono adatti per la conservazione dell’olio d’oliva

31 ottobre 2025 | 17:15

L'arca olearia

Le caratteristiche nutrizionali, aromatiche e funzionali dell'olio extravergine di oliva da olivo selvatico

La qualità, il profilo fenolico e l'aroma dell'olio d'oliva selvatico evidenziano il suo elevato potenziale per essere utilizzato come preziosa risorsa naturale e alternativa per migliorare la qualità dell'olio extravergine d'oliva

31 ottobre 2025 | 15:00

L'arca olearia

L'impatto di pirofeofitina a e 1,2-diacilgliceroli sulla qualità dell'olio extravergine di oliva e sulla durata di conservazione

Identificati i tratti più impattanti che contribuiscono all'evoluzione di pirofeofitine e diacilgliceroli durante lo stoccaggio in ragione di temperatura e tempo di conservazione per comprendere la loro potenziale correlazione con gli attributi sensoriali 

31 ottobre 2025 | 14:00