L'arca olearia

Conoscere per comprendere. L'olio d'oliva in Giappone

Nell'anno di promozione dell'olio di oliva in Giappone, l'Onaoo ha organizzato nella calda estate di Tokyo un corso di analisi sensoriale. I motivi principali dello scarso utilizzo nella cucina giapponese sono infatti legati alla poca informazione e alla difficoltà di scelta del prodotto stesso

28 agosto 2015 | Carlotta Pasetto

La calda e umida estate giapponese non ha scoraggiato i corsisti che hanno partecipato con entusiasmo e interesse ai cinque giorni di corso tecnico per aspiranti assaggiatori olio di oliva organizzato da ONAOO e JOOTA a Tokio presso ICE.

Il corso, che si è svolto la settimana a cavallo di ferragosto, ha visto la partecipazione di esperti del settore olivicolo giapponese, retailer, produttori e importatori , che con interesse e passione hanno partecipato in maniera attiva e propositiva al corso.

Ha fatto gli onori di casa Himeyo Nagatomo, che rappresenta ONAOO in Giappone, che con JOOTA, la Japan Olive Oil Tasters Association di cui è presidente, sta organizzando un intenso e promettente programma di diffusione della cultura dell’olio in Giappone.

Ha dato l’avvio al corso un’intrigante lezione sull’analisi sensoriale, proponendo un approccio a gusto e olfatto sotto diversi punti di vista: sociologia, arte e cultura . Gusto e olfatto sono stati analizzati non solo in termini di potere nutrizionale e sapori , ma anche in termini di costumi e tradizioni di diversi paesi .

Il Professor Servili, Professore ordinario di scienze e tecnologie alimentari dell’Università di Agraria di Perugia ed esperto di olio extravergine di oliva, ha tenuto un interessante lezione sulla qualità degli oli extravergini di oliva, con un interessante excursus tra le variabili agronomiche e innovazione nel processo di estrazione meccanica.

Il capo Panel ONAOO Marcello Scoccia, ha affrontato in maniera puntigliosa il tema della produzione e i consumi mondiali dell’olio di oliva, focalizzando sulle diverse produzioni di olio suddivise per Paese e i consumi mondiali dell’olio di oliva.

Oltre alle lezioni teoriche, i corsisti si sono cimentati con assaggi di oli provenienti da tutto il mondo. Pasetto e Scoccia hanno presentato un vasto panorama di cultivar internazionali e interessante è stato l’approccio dei giapponesi alle caratteristiche sensoriali presentate. Alcuni descrittori che possiamo trovare in un olio, quali il carciofo o la mandorla fresca, sono percezioni sconosciute al popolo giapponese, e insieme si è cercato di trovare dei termini affini alternativi e riconducibili a sensazioni tipiche della cultura giapponese.

Ma è stato l’assaggio dei difetti che ha suscitato molto interesse tra i corsisti. Essere in grado di indentificare una sensazione negativa , dargli un nome e saper risalire all’origine del problema all’interno della filiera produttiva è fondamentale per riuscire a capire e a fare qualità.

Tra le lezioni proposte durante il corso, non è mancato un riferimento pratico alle possibilità di utilizzo dell’olio extravergine di oliva in cucina. Il Professor Marino Giordani, Vicepresidente ONAOO, in collegamento skype dall’Italia, ha affrontato il tema dell’uso dell’olio extravergine in cucina, sfatando falsi pregiudizi in merito alle possibilità di utilizzo dell’olio extravergine di oliva per alcuni piatti tipici della cultura giapponese, un esempio tra tanti, la tempura.

Durante il corso , gli studenti hanno contribuito con le loro riflessioni e esperienze personali , arricchendo il contenuto delle lezioni con domande e osservazioni interessanti e stimolanti.

Oltre al corso tecnico, Himeyo Nagatomo ha organizzato un corso di aggiornamento per tutti gli appassionati e assaggiatori che hanno frequentato i precedenti corsi di ONAOO in Giappone.

L’olio di oliva è ormai un prodotto conosciuto da gran parte della popolazione giapponese; negli ultimi anni abbiamo assistito a un boom delle importazioni, soprattutto da Italia e Spagna, che hanno portato il Giappone ad essere tra i principali importatori di olio di oliva al mondo, anche se l’utilizzo da parte dei consumatori è ancora limitato, come dimostra il sondaggio effettuato dal COI nell’anno di promozione dell’olio in Giappone. Lo scarso utilizzo del prodotto è dovuto al fatto che la maggior parte dei consumatori non possiede una consapevolezza generale di tutte le caratteristiche dell’olio di oliva e conosce poco le peculiarità del prodotto. I motivi principali dello scarso utilizzo nella cucina giapponese sono legati alla poca informazione e alla difficoltà di scelta del prodotto stesso.

ONAOO ha come obiettivo proprio quello trasmettere conoscenza e di accrescere la consapevolezza del prodotto in Giappone , e sta pianificando con JOOTA un intenso piano di attività su larga scala previste per febbraio 2016.

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