L'arca olearia

FUGHIAMO DUBBI E PRECONCETTI. LA RACCOLTA MECCANICA NON DANNEGGIA LE OLIVE

Alla ricerca di un risparmio sui costi di produzione sono molti i piccoli olivicoltori che si stanno dotando di macchine per la raccolta meccanica delle olive. Alcuni però nutrono ancora dubbi sull’effettiva influenza di tale sistema sulla qualità dell’olio. La ricerca sembra dare un risposta

22 ottobre 2005 | Graziano Alderighi

La raccolta meccanica delle olive permette risparmi significativi.
Dopo un’iniziale diffidenza molti olivicoltori hanno iniziato a prendere confidenza con gli agevolatori ed anche con altre attrezzature, come gli scuotitori e gli abbacchiatori da agganciare alle trattrici.
Un utilizzo più diffuso di questi macchinari ha fatto moltiplicare il bagaglio di esperienze ma anche le voci e sospetti.
Si è scoperto, d esempio, che alcune varietà che presentano un portamento assurgente, olive piccole dotate di elevata resistenza al distacco sono poco, o per nulla, adatte alla raccolta meccanica se non a un elevato stadio di maturazione.
E’ stato accertato che la defogliazione causata dagli attrezzi meccanici non danneggia né la pianta né la fruttificazione, come pure che la vibrazione degli scuotitori non ha effetti negativi sull’apparato radicale degli olivi.
Esiste tuttavia un ultimo dubbio. Esiste la possibilità che la raccolta meccanica pregiudichi la qualità finale dell’olio?

Raccolta meccanica e qualità
Purchè non si tratti di cultivar difficili, come la Moraiolo o la Canino, la raccolta meccanica può essere attuata, con risultati più che soddisfacenti (80-85% di olive raccolte), allo stadio di maturazione ottimale, ottenendo quindi oli con profili organolettici pienamente corrispondenti alle specifiche varietali.
Accelerando i tempi di raccolta, ovvero con una resa per addetto e oraria decisamente superiore alla brucatura manuale, è anche possibile frangere le olive più velocemente con rilevanti benefici sulle caratteristiche chimiche e sensoriali.
Infine è la possibilità di danneggiamenti e ammaccamenti delle olive a preoccupare più di un olivicoltore. Una ricerca condotta in Toscana, da Cresti e Meschini, sembra fugare anche questi ultimi dubbi. Attraverso campionamenti in diverse aree della regione e con diverse metodologie di raccolta (a mano, con agevolatori, con vibratori al tronco) è stato possibile verificare la percentuale di olive danneggiate a seguito delle operazioni di raccolta e le caratteristiche dell’olio prodotto.
I risultati si possono così schematizzare:
- raccolta manuale: olive schiacciate 30%, olive ammaccate 30%, olive sane 40%
- raccolta con agevolatori: olive sane 60%, olive ammaccate 20%, olive schiacciate 10%
- raccolta meccanica: olive sane 75%, olive ammaccate 10%, olive schiacciate 5%
Dalle analisi chimiche non sono emerse differenze significative tra le diverse partite di olive.

Da questi dati risulta che le drupe rimangono più integre con metodi che non prevedono manipolazioni delle stesse.
La raccolta meccanica, nonostante nell’immaginario collettivo sia preferita la brucatura manuale, garantisce una buona qualità del prodotto.

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

La differente resistenza alla siccità di quattro cultivar di olivo

Esiste un forte legame tra architettura idraulica e prestazioni fisiologiche dell'olivo. Alcune varietà mostrano un approccio conservativo mentre altre sostengono più fotosintesi e crescita vegetativa. Ecco perchè e quali cultivar sono più resistenti di altre alla siccità

05 dicembre 2025 | 15:45

L'arca olearia

Distinguere le caratteristiche varietali dell'olio extravergine di oliva grazie ai composti volatili

Le proporzioni delle categorie di composti volatili hanno mostrato differenze significative tra i diversi oli monovarietali. Ecco quale è la varietà con la più grande varietà di composti volatili fra Arbquina, Arbosana, Koroneiki, Picual, Frantoio e Coratina

05 dicembre 2025 | 15:00

L'arca olearia

Ecco come l'olivo può diventare tollerante a Xylella fastidiosa: il caso Cellina di Nardò

L'architettura idraulica dello xilema, con il diametro dei vasi, la frequenza, la lunghezza, la disposizione dei condotti non solo regola l'efficienza idraulica ma consente all'olivo di tollerare meglio le infezioni da Xylella fastidiosa

05 dicembre 2025 | 14:30

L'arca olearia

Il dolce amaro del migliore olio extravergine di oliva italiano

L’amaro è un sapore tipico dell’età adulta perché in questo modo si ha avuto tempo per imparare a distinguere, specie noi assaggiatori di olio extravergine di oliva, aggiungo io, tra un amaro “buono” e uno cattivo, ovvero un “amaro medicinale”

05 dicembre 2025 | 13:00 | Giulio Scatolini

L'arca olearia

La differente sensibilità al gelo di radici, germogli, foglie e gemme di quattro varietà di olivo

L’Ascolana è risultata la varietà più tollerante al freddo, mentre Coratina la più sensibile. Ecco la differente sensibilità di diversi tessuti dell’olivo per la stima del danno da gelo

05 dicembre 2025 | 12:00

L'arca olearia

La corretta indicazione della campagna sull’etichetta dell’olio extravergine di oliva

Cosa scrivere in etichetta per essere in regola? I chiarimenti dell’ICQRF: la dicitura “campagna di raccolta”, da utilizzare per l'etichettatura e prevista all'art. 11 del Reg. (UE) 2022/2104, "non ha alcun legame con la “campagna di commercializzazione”

04 dicembre 2025 | 16:00