L'arca olearia

Oltre le peggiori previsioni. Le 200 mila tonnellate di olio di oliva per l'Italia sono un miraggio

Da settembre a novembre, in cinque regioni si è concentrata l'85% dell'attività molitoria con una resa media di poco inferiore al 14%. Cali produttivi drastici in tutte le regioni. Unica isola felice la Sardegna che fa registrare il segno positivo

19 dicembre 2014 | Marco Comella, Stefano Pasquazi

Siamo ormai a campagna inoltrata e l’l’Osservatorio del mercato di Aifo, analizzando i dati produttivi relativi al primo trimestre, ha voluto scattare un istantanea riguardo la campagna olearia in corso in Italia.

I fattori sfavorevoli quali, clima primaverile ed estivo quanto meno anomalo, mancanza di azioni in campo mirate a contenerne gli effetti, hanno favorito in primo luogo una allegagione sicuramente meno importante rispetto alle campagne precedenti pur in presenza di una bellissima fioritura. La mosca olearia, sviluppatasi abbondantemente assieme ad altri infestanti, ha avuto successivamente un ruolo cruciale riducendo la possibilità di avere le quantità di materia prima simile agli anni precedenti.

I dati analizzati fanno riferimento alle movimentazioni registrare dai frantoi, da settembre a novembre 2014, che hanno provveduto alla molitura, finora, di 947.879 tonnellate di olive. Solo lo 0,05% risulta di origine non italiana.

In questo contesto la regione nella quale vengono riportati i maggiori quantitativi di olive molite è stata la Puglia (59,6%) seguita dalla Sicilia (10,46%), Calabria (8,70%), Lazio (3,39%) e Toscana (3,10%). Le restanti Regioni complessivamente registrano il rimanente 14,64% delle moliture. Le olive molite appartenenti al circuito DOP/IGP risultano il 3,39% rispetto al totale delle olive di provenienza italiana con un quantitativo sinora registrato di 32.132 tonnellate di materia prima lavorata.

Per quanto concerne invece la produzione di olio di oliva, al 30 di novembre, viene registrata una produzione complessiva di 130.885 tonnellate. La resa media nazionale ottenuta dalle moliture per i mesi presi in esame è risultata pari al 13,81%.

I dati parziali per i primi tre mesi, riportati in tabella e riferiti alle olive italiane (origine Italia e circuito DOP/IGP) ed all’olio ottenuto (categorie extravergine, vergine, lampante e in attesa di classificazione), indicano una resa che oscilla tra il 6,86% delle Marche al 16,96% della Sardegna.

La parzialità temporale dei dati può spiegare anche perché, la Sicilia, avendo iniziato la molitura in anticipo rispetto al resto delle regioni, presenti, a fine novembre, una produzione superiore alla Calabria che solitamente risulta la seconda regione produttrice di olio di oliva in Italia, dopo la Puglia. Un dato significativo invece può essere identificato nella Regione Liguria  che al momento risulta essere la più danneggiata rispetto all’anno precedente. Risulta utile ricordare che il Piemonte, in questi tre mesi, ed assieme alle Marche, è tra le regioni con una resa media regionale in olio tra le più basse con il 8,35% mentre il Trentino Alto Adige ha fatto registrare una resa media pari al 13,62% collocandosi tra le prime sei Regioni per quel che riguarda la resa media migliore.

La Sardegna, in questa annata sembra esser l’unica regione italiana a mostrare un significativo aumento della produzione. La Puglia nonostante l’annata critica, oltre che a mantenere il primato nella produzione, sembra attenersi in un trend produttivo leggermente migliore rispetto alle altre regioni anche se in calo.

Nonostante l’ovvia constatazione che tali dati non possano essere ritenuti definitivi, in quanto molte attività produttive sono attualmente in lavorazione, riescono comunque ad offrire un trend sui probabili quantitativi che realmente potranno essere commercializzati fregiandosi della tanto appetibile indicazione “prodotto italiano” tenendo conto che le giacenze in Italia di prodotto sfuso di origine italiana (origine esclusiva, DOP/IGP) si attestava, al primo di settembre, sulle 44.807 tonnellate di olio.

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

L'importanza di biostimolanti e concime organico per aumentare la produzione dell'olivo

La bassa produzione e l'alternanza per l'olivo si possono combattere anche con un'adeguata fertilizzazione. Gli effetti anche sulla crescita e sullo sviluppo della superficie fogliare, oltre che sul peso medio delle olive

15 settembre 2025 | 16:00

L'arca olearia

Le procedure pre e post raccolta delle olive che garantiscono un olio extravergine di oliva ad alto contenuto di fenoli

L'effetto del grado di maturazione delle olive sul contenuto fenolico dell'olio extravergine di oliva. Dimostrata una forte correlazione tra il contenuto di polifenoli e la stabilità ossidativa. L'effetto antiossidante dei polifenoli è dose-dipendente

12 settembre 2025 | 18:00

L'arca olearia

L'impatto delle condizioni di conservazione sui contenuti fenolici dell'olio d'oliva extra vergine

Per preservare la durata di conservazione dell'olio extravergine di oliva e il valore nutrizionale, le pratiche di conservazione adeguate devono essere attuate lungo la catena di approvvigionamento e a casa dei consumatori

12 settembre 2025 | 17:40

L'arca olearia

L'influenza sulla quantità e qualità dell'olio di oliva di trattamenti con caolino e zeolite

L'applicazione di caolino ha influenzato negativamente la traspirazione e la conduttanza stomatale, con potenziali effetti negativi sulla resa in olio delle olive. Le potenzialità dell'uso della zeolite come vettore di sostanze nutritive: la zeolite arricchita NH4+

12 settembre 2025 | 16:50

L'arca olearia

Gli isotopi radiogenici per la tracciabilità dell’origine dell’olio extravergine di oliva

I valori degli isotopi  87 Sr/ 86 Sr riflettono sia la geochimica del suolo dell’oliveto che l'acqua utilizzata in frantoio. Possibile ottenere un modello di regressione per rintracciare la provenienza degli oli extravergini di oliva

12 settembre 2025 | 16:30

L'arca olearia

L'influenza della velocità del frangitore a martelli sulla resa in olio

L'aumento della velocità del rotore aumenta l'efficienza di estrazione, il contenuto di composti fenolici e triterpenici nell'olio extravergine di oliva. Nessun effetto sulle caratteristiche chimiche basilari dell'olio prodotto in frantoio

11 settembre 2025 | 14:00

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati

Accedi o Registrati

Emanuele Aymerich

20 dicembre 2014 ore 09:43

la Sardegna, salvo zone ben delimitate, ha avuto un calo come gli atri, è stata un annata pessima, voi state facendo il confronto con l'annata passata che però è stata la peggiore annata degli ultimi 50 anni a memoria di tutti gli anziani frantoiani, ma se fate un confronto con gli ultimi 5 anni abbiamo avuto un calo del 40%. Non dovuto alla mosca ma alla caduta della fioritura e alla siccità che permane tutt'ora.