L'arca olearia
Possibile prevedere come cambierà il colore dell'olio in funzione di tempo e temperatura
Che sia giallo o verde, il colore dell'extra vergine mantiene un valore nella scelta d'acquisto del consumatore. Stadio di maturazione e contenuto iniziale dei pigmenti non influenzano la velocità di decolorazione
10 giugno 2014 | R. T.
Il consumatore ama il colore dell'olio. Chi lo predilige giallo e chi, la maggioranza, lo ama verde.
Tra i parametri che influiscono sul decadimento del colore dell'extra vergine il tempo e la temperatura giocano un ruolo essenziale, insieme con la luce.
Ma lo stato di maturazione delle olive, e quindi il contenuto in pigmenti, possono influenzare la velocità di decadimento della colorazione?
Una ricerca spagnola ha messo in relazione tre tipi di olio, ottenuti a tre stadi di maturazione delle olive, e con contenuti di pigmenti bassi, medi e alti a un processo di termodegradazione per caratterizzare i parametri cinetici e termodinamici che stanno alla base dell'ossidazione delle due principali frazioni: verde (clorofille ) e gialla (carotenoidi).
In caso di termodegradazione in assenza di ossigeno il meccanismo cinetico di degradazione è segue una linearità, secondo un meccanismo cinetico di primo ordine.
Da sottolineare il fatto che sono i carotenoidi i pigmenti più suscettibili alla temperatura. Infatti i carotenoidi avevano costanti di degradazione di 3,6 volte superiori a quelli delle clorifille, composti che quindi mostrano avere una struttura più stabile alla decolorazione da colore.
Per degradare una clorofilla, inoltre, serve un'energia di attivazione superiore (16,03 ± 0,26 kcal · mol-1) rispetto a quella richiesta per i carotenoidi (15,45 ± 0,17 kcal · mol-1). Un dato importante perchè implica che, per la degradazione dei carotenoidi serve un'oscillazione di temperatura più piccolo per innescare la degradazione.
Interessante infine notare che non sono state riscontrate differenze nella cinetica di degradazione tra i tre oli. Questo significa che, indipendentemente dal contenuto iniziale di pigmenti, il processo di degradazione avviene con la stessa dinamica. E' quindi possibile sviluppare un modello matematico di previsione della decolorazione, sia per clorofille sia per carotenoidi, nel tempo e in funzione della temperatura.
Bibliografia
Ramón Aparicio-Ruiza, Beatriz Gandul-Rojasb, Decolouration kinetics of chlorophylls and carotenoids in virgin olive oil by autoxidation, Food Research International, Available online 6 June 2014
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
Stretta spagnola sull'olio di oliva tunisino: la Commissione europea se ne lava le mani
Proprio mentre il governo tunisino decide una stretta sull'export, minancciando di bloccare le licenze di esportazione a chi vende a meno di 3,5 euro/kg, ecco che la Commissione europea fa orecchie da mercante all'interrogazione di Dario Nardella
11 dicembre 2025 | 15:00 | Alberto Grimelli
L'arca olearia
Le prospettive dei vini dealcolati e parzialmente dealcolati
L’indagine ha confermato l’interesse dei produttori per i vini no alcol, con oltre il 60% degli intervistati propenso a introdurre questo tipo di produzione. L’elemento che maggiormente influenza l’intenzione di produrre vini dealcolati è rappresentato dalle aspettative dei vantaggi che ne possono derivare
11 dicembre 2025 | 14:00
L'arca olearia
La concimazione azotata dell'olivo: l'effetto sull'allegagione, l'alternanza e la produttività
La concimazione azotata aumenta costantemente la produzione delle olive, ma solo quando la concentrazione fogliare è al di sotto della soglia di sufficienza. D'altra parte, la carenza di azoto ha comportato una riduzione della crescita vegetativa, della fioritura, dell'allegagione e, in definitiva, della produzione di olive
11 dicembre 2025 | 11:00
L'arca olearia
Un'analisi ambientale completa della produzione di olio d'oliva in Puglia
L'agricoltura guida la maggior parte degli impatti ambientali nella produzione di olio d'oliva. L'elevata domanda di fertilizzanti e carburanti è un fattore ambientale chiave. Le strategie circolari e le migliori pratiche agronomiche attenuano gli oneri ambientali
10 dicembre 2025 | 13:00
L'arca olearia
Utilizzo di fungicidi rameici contro l'occhio di pavone dell'olivo e possibili tracce di rame nell'olio d'oliva
La legge stabilisce la quantità massima consentita di 0,40 mg di rame per chilo nelle olive da tavola e negli oli di oliva.Quale è il limite massimo di trattamenti autunnali per evitare di superare il livello di residuo consentito?
10 dicembre 2025 | 10:00
L'arca olearia
Le cecidomie che attaccano le olive, dopo la mosca dell’olivo
L'attività delle cecidomie associate ai frutti di olivo può interferire con la qualità dell'olio. Lasioptera berlesiana è attratta da funghi o da semiochimici dei tessuti dell’oliva attaccata dalla mosca dell’olivo. A settembre la specie dominante è Clinodiplosis sp
09 dicembre 2025 | 10:00