L'arca olearia

Oltre al boro c'è di più. L'olivicoltura incuriosita dai biostimolanti

Dopo la sbornia sugli effetti miracolosi del boro sull'allegagione dell'olivo, oggi si parla con sempre maggiore insistenza di biostimolanti. Attenzione, però, le alghe non sono tutte uguali. Ci sono quelle che favoriscono la vegetazione e altre che hanno un effetto su fioritura e radicazione

09 maggio 2014 | Paolo Granchi

Il valore del mercato dei biostimolanti è stimato fra i 200 e i 400 milioni di euro, con una crescita annua superiore al 10% e investimenti annui in ricerca e sviluppo fra il 3 e il 10% del fatturato.

I biostimolanti includono diverse formulazioni di composti, sostanze e altri prodotti che sono applicati alle coltivazioni o ai terreni per regolare e migliorare i processi fisiologici delle piante ed aumentare così il vigore dei raccolti, la produttività, la qualità e la conservazione post-raccolto , rendere più efficace ed efficiente l’utilizzo di fertilizzanti e agrofarmaci"

Entrando più nello specifico, i biostimolanti sono composti umici, estratti di alghe, aminoacidi di origine animale e vegetale, chitina e chitosani, fosfati, complessi organo-minerali, ma anche lieviti e batteri di diverse specie.

L'Italia ha inserito i biostimolanti nel decreto legislativo n. 217 del 29 aprile 2006, regolandone così la commercializzazione. L'inserimento in una disciplina relativa ai soli fertilizzanti è però contestata, poiché i biostimolanti dovrebbero anche essere considerati coadiuvanti nella resistenza agli stress e persino contro l'aggressione di alcuni patogeni.

In effetti recenti ricerche scientifiche hanno dimostrato che i composti a base di proteine PR, o attivatori di tali proteine, possono innescare i geni di difesa della pianta, dando luogo a una risposta sistemica. Al momento sono state individuate 15 proteine PR, ciascuna delle quali fornisce una diversa induzione di resistenza che accelera i tempi di risposta nella protezione della pianta. 

Il panorama commerciale dei prodotti biostimolanti è talmente vasto e sempre più in aumento da generare, come spesso accade in questi casi, una certa indecisione nell’acquisto di un formulato anziché di un altro, cercheremo di dare qui alcune indicazioni generali ritenute utili per la loro scelta.

La caratteristica generale dei prodotti biostimolanti è di avere un contenuto in microelementi variabile a seconda del formulato, di avere contenuti in amminoacidi prevalentemente levogiri (di matrice vegetale) che sono quelli maggiormente assimilati dalle piante provenienti essenzialmente da estratti di alghe.

Di queste alghe, riassumendo brevemente e forse anche in maniera troppo superficiale, ne esistono due generi con diversa funzione sulla pianta generi Ascophyllum (dove si ricerchi un maggiore stimolo vegetativo da parte dell’oliveto trattato) di provenienza dai Mari del Nord Europa oppure dei generi Ecklonia Maxima, proveniente dai Mari dell’emisfero Sud (SudAfrica), dove esistono delle vere e proprie coltivazioni di queste alghe e ad effetto citochinino simile, quindi ad prevalente azione di induzione sulla fioritura e sulla radicazione.

Oltre all’effetto ormono-simile i prodotti biostimolanti contenti estratti di alghe , in concentrazione variabile, che influiscono anche sul prezzo del prodotto in commercio e spesso sull’efficacia dell’applicazione stessa, hanno altri importanti componenti di cui tener conto, aventi le seguenti azioni sull’olivo:

Alginati: addensanti naturali usati nella produzione di alimenti per l’infanzia. Fonte di zuccheri che attivano il metabolismo.
Mannitolo: zucchero semplice che funziona come elicitore (promotore) delle risposte immunitarie delle piante e attivatore dei processi di fioritura ed allegagione.
Amminoacidi: sono componenti essenziali delle proteine; nelle piante hanno funzione di stimolo del metabolismo (sviluppo dei fiori e delle foglie).
Boro: importante nello sviluppo del tubetto pollinico.
Zinco: precursore delle auxine, ormoni naturali della crescita nelle piante.
Molibdeno: attivatore dei processi metabolici della catena dell’azoto.

Si rivela particolarmente efficace il loro uso, per le esperienze effettuate anche nel settore olivicolo, nei momenti in cui la pianta ha una notevole richiesta metabolica come il momento della pre-fioritura/fioritura oppure quando in previsione di periodi siccitosi , caldi, onde di calore,annate di carica si voglia sostenerne la crescita e prevenire la stessa alternanza produttiva. Le dosi applicative possono variare da 1 a 2,5 lt/ ettaro con costi variabili da 10 a 30 euro/ettaro per intervento.

La maggior parte dei formulati biostimolanti sono consentiti anche in agricoltura biologica e sono OGM free.

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domenico laruccia

11 maggio 2014 ore 10:40

confermo le domande di marcello, e aggiungo: nomi di prodotti commerciali relativi?

marcello cartocci

10 maggio 2014 ore 11:24

Ma siamo sicuri del suo miracoloso vantaggio? e poi sarà possibile trovarlo nei negozi appositi o dobbiamo richiederlo da venditori specifici?
grazie marcello