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L’impronta territoriale e varietale degli oli vergini di oliva in quattro differenti areali della Toscana

Per valorizzare l'immenso patrimonio olivicolo toscano bisogna imparare sì a riconoscere gli aspetti qualitativi e organolettici delle diverse cultivar, ma anche fare emergere il legame esistente fra la “terra di origine” e il suo olio.
28 aprile 2025 | 13:30 | C. S.
Bio-geodiversità e olivicoltura. L’impronta territoriale e varietale degli oli vergini di oliva in quattro differenti areali della Toscana.
E’ il titolo e il tema del convegno organizzato da Cia Agricoltori Italiani della Toscana nell’ambito del progetto GeoEvo Web Gis, in programma lunedì 5 maggio (ore 9.15) a Firenze, Università degli Studi di Firenze, Aula Magna del Rettorato, in Piazza San Marco 4.
La Toscana è una delle regioni con la più ricca biodiversità olivicola al mondo contando più di 100 varietà autoctone impiegate annualmente nella produzione di olio extravergine di oliva. La diversità geologica dei paesaggi, del clima e della biodiversità olivicola e microbica, danno una forte impronta territoriale all’olio EVO della Toscana.
Per valorizzare questo immenso patrimonio olivicolo bisogna imparare sì a riconoscere gli aspetti qualitativi e organolettici delle diverse cultivar, ma anche fare emergere il legame esistente fra la “terra di origine” e il suo olio.
Nell’attuale contesto storico e climatico è sempre più evidente la necessità di tutelare la biodiversità e per questo il progetto GEOEVO WEB GIS, mira a fornire agli olivicoltori strumenti utili per conoscere il proprio territorio, le varietà e le tecniche olivicole disponibili e l’olio che da esso ne deriva. Nell’ambito del convegno verranno illustrati i risultati del progetto, ottenuti mediante l’uso di metodi scientifici di elevata precisione e tecniche all’avanguardia per il tracciamento dell’olio vergine di oliva.
Ospite del convegno sarà la professoressa Tullia Gallina Toschi, coordinatrice del gruppo di ricerca di chimica, analisi strumentali e sensoriali degli alimenti (Laboratorio di Chimica, analisi strumentali e sensoriali degli alimenti - LACASS - Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari) presso l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, studia metodi e strumenti per la verifica della qualità, dell’autenticità e delle caratteristiche sensoriali degli oli e grassi alimentari, tra i quali l’olio di oliva. Si occupa anche di innovazione alimentare, di riutilizzo di sottoprodotti e di interazioni virtuose, come la simbiosi industriale.
PROGRAMMA
Saluti delle istituzioni con Sandro Moretti, responsabile del progetto DST Dipartimento di Scienze della Terra - Università di Firenze, Michele Pelagatti, consigliere Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Firenze, Giordano Pascucci, direttore Cia Agricoltori Italiani Toscana
LE ESPERIENZE DEGLI AGRICOLTORI COINVOLTI NEL PROGETTO: Leda Acquisti, Azienda Agricola Il Faggeto, capofila del progetto “Fare rete fra olivicoltori ed enti di ricerca”.
RELAZIONI TECNICHE: Samuel Pelacani, DST Dipartimento di Scienze della Terra - Università di Firenze I caratteri identitari dell’olio EVO tramite gli elementi traccia e il suolo di origine; Elena Pecchioni, DST Dipartimento di Scienze della Terra - Università di Firenze Le rocce, i minerali e il percorso dell’olio EVO; Tullia Gallina Toschi, DISTAL Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari - Università di Bologna Il metodo COI/T.20/Doc. No 37 per l’analisi dei composti volatili mediante SPME-GC-FID/MS e i metodi di screening in supporto al Panel test. Claudio Luchinat, Gaia Meoni, CERM Centro di Risonanze Magnetiche - Università di Firenze Risonanze di qualità: L’analisi NMR ed il legame tra l’olio di oliva ed il territorio; Chiara Vita, QUMAP Qualità delle Merci e Affidabilità del Prodotto - PIN - Polo di Prato Università di Firenze Composti bioattivi e aromatici dell’olio EVO: i quattro areali del progetto; Aleandro Ottanelli, DAGRI Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali - Università di Firenze Olivicolture tra tradizione e innovazione; David Bagnoli, Officina Meccanica Bagnoli David Esperienza nel settore di impianti oleari per “un olio fatto a regola d’arte”; Maria Teresa Ceccherini, DAGRI Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali - Università di Firenze La BioGeografia Microbica dei suoli come indicatore di sostenibilità.
Conclusioni a cura di Filippo Legnaioli, presidente del Frantoio del Grevepesa. Moderano il convegno Lucia Tacconi, Cia Agricoltori Italiani Toscana, Alissa Mattei, presidente Associazione Alissa-Knoil ETS.
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