Energia verde 21/09/2018

Il nuovo decreto rinnovabili quasi pronto all'emanazione

Il nuovo decreto rinnovabili quasi pronto all'emanazione

Atteso da due anni, il Ministero dello sviluppo economico e quello all'ambiente giungono a un'intesa. Ora spetta alle associazioni e ai portatori di interesse, chiamati a esprimersi sugli impianti da realizzare su siti inquinati, l’obbligo di bonifica dei terreni e la salvaguardia per singola tecnologia


Il nuovo governo sta lavorando sul nuovo decreto rinnovabili e i Ministeri dello sviluppo econoico e dell'ambiente hanno già raggiunto un'intesa di massima che verrà presentata ad associazioni e portatori di interesse, per arrivare quanto prima all'emanazione del provvedimento, atteso da due anni.

Il sottosegretario Davide Crippa, nel presentare la bozza, ha sottolineato che “il decreto non è chiuso. C’è da definire una serie di questioni quali, ad esempio, gli impianti da realizzare su siti inquinati, l’obbligo di bonifica dei terreni e la salvaguardia per singola tecnologia, all’interno di gruppi di tecnologie concorrenti, per evitare eventuali penalizzazioni. Ma questo vogliamo farlo insieme alle associazioni, pertanto immaginiamo un incontro operativo – ha aggiunto il Sottosegretario – per illustrare e condividere il decreto ma, soprattutto, per costruire una comunità di intenti senza la quale non riusciremmo a raggiungere nessuno degli obiettivi che ci siamo posti insieme all’UE. Ci auguriamo che le nostre proposte si concretizzino in un dibattito e un confronto costruttivo e che i partecipanti si facciano parte attiva di questo dibattito, contribuendo con proposte fattive ed in linea con gli obiettivi del governo”.

Significative, però, le novità introdotte dal nuovo governo:
- una potenza incentivata e un premio aggiuntivo riservati ai soli impianti fotovoltaici realizzati in sostituzione di coperture/tetti in eternit o amianto (il “premio amianto” per il fotovoltaico sarebbe pari a 12 euro per MWh);

- la possibilità che gruppi di impianti con diverse tecnologie, rientranti nello stesso gruppo di incentivazione, possano partecipare alle procedure di registro e asta come se fossero un unico impianto (“promuovere procedure competitive per gruppi di tecnologie o di tipi di impianti, caratterizzati da costi comparabili”);
- per le aste, una riduzione del contingente dedicato a idroelettrico, geotermico e biogas (Gruppo B) da 245 MW a 140 MW [per il Gruppo A (fotovoltaico ed eolico) rimarrebbero a disposizione 4.800 MW e per il Gruppo C (rifacimenti) 490 MW];

- il potenziamento dell’utilizzo di contratti a lungo termine (PPA) per il finanziamento degli impianti e l’inserimento di un criterio di priorità per tutti gli impianti inferiori a 1 MW, connessi in parallelo con la rete elettrica e con colonnine di ricarica di auto elettriche (sul punto, spetterebbe a un decreto interministeriale la definizione di misure specifiche e procedure dedicate agli acquisti di PA e alle gare Consip);

- uno slittamento dei bandi al 2019 e una riduzione tariffaria per l’eolico rigenerato

- l'apertura delle procedure di bando per le aste a gennaio 2019

- la possibilità che si presentino al bando impianti piccoli ma aggregati

Il provvedimento mira a sostenere la produzione di energia elettrica dagli impianti alimentati a fonti rinnovabili, attraverso la definizione di incentivi e modalità di accesso che promuovano l'efficacia, l'efficienza e la sostenibilità, sia ambientale sia degli oneri di incentivazione, in misura adeguata al perseguimento degli obiettivi nazionali.

 

 

di T N