Bio e Natura

Il biologico? Ora si tuffa anche sottacqua

A Porto Tolle, in provincia di Rovigo, il Centro Ittico “Bonello” di Veneto Agricoltura è il primo in Italia nell’allevamento dei branzini certificati bio. Ora sul mercato per le feste natalizie, accompagnato da una ricerca sul gradimento del consumatore

07 novembre 2009 | C. S.

Cresce la voglia di biologico anche sul banco…del pesce. Il metodo biologico varca ora anche le porte dell’acquacoltura, grazie ad un recentissimo regolamento europeo (n. 710 del 5 agosto 2009) che ne fissa modalità e procedure. In verità, da tempo i tecnici di Veneto Agricoltura, seguendo un innovativo disciplinare coerente con i contenuti del Regolamento Ue citato, stanno studiando e sperimentando l’applicabilità del metodo biologico alle specie ittiche di valle, branzini in primis.

Infatti, presso il Centro Ittico “Bonello” a Porto Tolle (RO), da circa due anni Veneto Agricoltura sta allevando questo pesce pregiato solamente con mangimi bio certificati, il quale si sviluppa in vasche a bassa densità (15 kg per m3 rispetto ai 40 che può raggiungere un allevamento convenzionale) per favorire un maggior benessere animale e migliori condizioni di salubrità.

Unico in Italia, questo progetto di Veneto Agricoltura rientra nel “Piano regionale di intervento per il rafforzamento dell’agricoltura biologica” promosso dalla Regione Veneto, Assessorato Pesca e Acquacoltura, e vede impegnati i tecnici del “Bonello” non solo a monitorare la buona crescita dei branzini, ma anche a valutare l’entrata del prodotto certificato bio nel mercato.

Concluse infatti le fasi di allevamento, controllo e certificazione, i pesci della taglia di 450/500 grammi verranno conferiti ai mercati con un loro marchio di riconoscibilità e tracciabilità, e poi sui banchi sia della grande distribuzione, che dei mercati ittici della costa e dell’entroterra. Questa operazione, che dovrebbe coincidere con il periodo delle feste natalizie, verrà accompagnata da una fase di valutazione del gradimento da parte dei consumatori. Si vuol capire infatti se un prodotto di qualità certificata bio, incontra il gusto e… il portafoglio dei consumatori, rispetto ad un branzino allevato con il metodo convenzionale.

Allo stesso modo, questa sperimentazione pilota servirà a tutti coloro che intendono applicare la “filosofia” del biologico anche all’acquicoltura, attività storicamente presente nelle valli lagunari venete.







Fonte: Mimmo Vita

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