Bio e Natura
WILDFLOWERS, UN NUOVO LOOK PER LE AUTOSTRADE ITALIANE CON FIORI E PIANTE SPONTANEI
I principali vantaggi dell’uso di flora selvatica sono il risparmio idrico e una riduzione dei costi del 40 per cento. Si aprono nuovi sbocchi commerciali e importanti prospettive. Siglato un protocollo d’intesa fra Arsia, Cnr e Autostrade per l’Italia per la produzione di semi su larga scala
10 giugno 2006 | R. T.
Le aiuole delle autostrade italiane saranno abbellite dai wildflowers, ovvero quelle piante e fiori spontanei che grazie ad uno specifico progetto di ricerca - promosso e finanziato dallâArsia, lâAgenzia della Regione Toscana per lo sviluppo e lâinnovazione nel settore agricolo e forestale, coordinato dal CNR di Pisa â si sono conquistate un ruolo ornamentale, abbandonando lâetichetta stereotipata di fiori poveri e selvatici. Sono stati presentati a Livorno i risultati del progetto di ricerca (costo complessivo 154mila euro, di cui 100mila euro finanziati da Arsia), della durata di due anni, âProduzione e strategie di utilizzo dei wildflowers per la valorizzazione estetico-paesaggistica e la riqualificazione ambientale di aree urbane, periurbane e marginaliâ, con lâIstituto per lo studio degli Ecosistemi, CNR, che ha coordinato 25 partner fra soggetti scientifici che hanno provveduto alla fase di ricerca e di sperimentazione, enti pubblici e Autostrade per lâItalia per la divulgazione e dimostrazione, e aziende florovivistiche e di servizi per il supporto tecnico nelle fasi di ricerca e di raccolta delle nuove conoscenze. Il progetto ha individuato 54 specie di wildflowers, ma sono una trentina le varietà già utilizzabili.
E proprio con la società Autostrade per lâItalia, Arsia e CNR hanno siglato nei giorni scorsi un protocollo dâintesa per dare uno sviluppo al progetto sia per la produzione di semi su larga scala, che per un approfondimento delle tecniche di impianto su nuove tratte e svincoli autostradali. Lâuso ornamentale dei wildflowers interesserà inoltre le aree urbane e periurbane delle città , strade e rotatorie, ma sarà utilizzato anche per la rinaturalizzazione di aree degradate ex-industriali e marginali, e nei giardini delle scuole.
âIl progetto â sottolinea Maria Grazia Mammuccini, amministratore Arsia - si colloca in un momento non facile per il settore floricolo toscano, ed ha avuto come obiettivi principali lâindividuazione e la moltiplicazione di specie erbacee spontanee, utilizzabili in impianti di verde pubblico e privato, la realizzazione di 15 aree dimostrative in diverse zone del territorio regionale tra rotatorie, aree marginali, verde scolastico, oltre ad una serie di iniziative di educazione ambientale riservate alle scuole. Altrettanto importante è poi il ruolo dei wildflowers per la tutela della biodiversità attraverso il recupero, la moltiplicazione e lâimpianto di questa flora spontanea spesso rarefatta e quasi scomparsa. Il percorso avviato dallâArsia in questi anni ha mirato a diversificare la produzione e individuare nuove prospettive di mercato attraverso vari progetti di ricerca tra i quali, âwildflowersâ. Queste attività hanno anche tenuto conto dellâesigenza di valutare lâimpatto ambientale relativo allâintroduzione di nuove specie nel mercato florovivaisticoâ.
E lâuso dei wildflowers anziché di prati verdi o le âclassicheâ aiuole permetterebbe ai Comuni per lâarredo urbano e, in questo caso ad Autostrade per lâItalia, una netta riduzione dei costi (stimata fra il 30 e il 40 per cento) ed un maggiore risparmio idrico soprattutto nei mesi più caldi.
âIl forte interesse che i wildflowers hanno già riscosso â spiega Beatrice Pezzarossa coordinatrice del progetto del CNR di Pisa â sta proprio nel costo contenuto della gestione delle aree, dato che si eliminano i costi di fertilizzazione, irrigazione e trattamento con fitofarmaci; mentre i costi relativi al taglio si riducono addirittura del 90 per cento (2 tagli annui per i wildflowers contro i 10-15 di prati o aiuole). Inoltre il mercato non ha in Italia nessun concorrente ed in previsione câè di iniziare la produzione con una ventina di specie, per poi allargare la scelta del materiale vegetale, che verrà presentato allâacquirente anche sottoforma di diversi tipi di miscuglioâ.
Fonte: Impress
Potrebbero interessarti
Bio e Natura
Produrre grano duro in agricoltura biologica e convenzionale: le differenze sulla produttività

Le rese di grano duroin biologico sono state inferiori del 37% rispetto al convenzionale in media, confrontando le prestazioni delle colture in una rotazione a 5 anni non irrigua. Un numero inferiore di chicchi per metro quadrato è stato osservato nel grano biologico rispetto al convenzionale
26 agosto 2025 | 15:00
Bio e Natura
Afidi e antracnosi del melo, cecidomia dei frutti del pero, cocciniglia dell’actinidia: le soluzioni

Tecnologie digitali, droni e strategie sostenibili per difendere le colture emiliano-romagnole, tra cui mele, pere e kiwi, dalle nuove emergenze fitosanitarie. Per una frutticoltura più smart e con meno chimica
26 agosto 2025 | 12:00
Bio e Natura
Il pellet di sansa di oliva per la concimazione del grano

Il trattamento con fertilizzanti minerali ottiene i migliori risultati in termini di produttività e assorbimento dei nutrienti, seguito dal pellet di sansa, che ha ridotto la resa in granella solo del 15%
07 agosto 2025 | 15:00
Bio e Natura
I biostimolanti possono migliorare la resilienza delle colture al calore e allo stress idrico nel Mediterraneo?

Lo stress da calore e siccità riduce significativamente la crescita e la produttività delle piante. L'efficacia dipende dalle colture e dall'ambiente e richiede la standardizzazione. L’integrazione con biopesticidi e soluzioni scalabili è fondamentale
04 agosto 2025 | 15:00
Bio e Natura
Un miele di 2500 anni fa: le caratteristiche e l'uso

Il miele era una sostanza importante nel mondo antico, a volte lasciato nei santuari come offerte agli dei o sepolto accanto ai morti. Impronta chimica quasi identica a quella della cera d'api moderna e del miele moderno, con un livello di acidità più elevato
04 agosto 2025 | 13:00
Bio e Natura
Il basilico naturalmente respinge alcuni parassiti

Alcune piante profumate aiutano a salvare le colture vicine da insetti nocivi che mangiano foglie. Il forte odore di menta contiene composti che attivano indirettamente i geni di autodifesa, lo stesso fa una varietà di basilico
29 luglio 2025 | 15:00