Bio e Natura

I biosolfati in agricoltura, sfruttare i fanghi per migliorare i suoli

Oggi è necessario utilizzare al meglio e fino in fondo ogni risorsa per garantire la sostenibilità ambientale e economica degli agroecosistemi del futuro. L'esempio del biosolfato

23 giugno 2017 | Emiliano Racca

La normativa europea in materia di trattamento dei fanghi di depurazione sta spingendo per l’abolizione dello smaltimento dei fanghi in discarica.

Inoltre sta cercando anche di sfavorire l’utilizzo dei fanghi in agricoltura ‘tal quali’.

Si punta invece alle nuove tecnologie per la gestione dei fanghi e per il loro utilizzo come fertilizzante.

In questo contesto mi pare interessante segnalare il lavoro portato avanti da Syngen srl (si occupa di valorizzazione di biomasse e sperimenta soluzioni alternative al loro smaltimento) che ha brevettato un sistema di trasformazione dei fanghi in un prodotto fertilizzante denominato Biosolfato.

Il Biosolfato è il nome commerciale di un correttivo, appartenente al tipo di fertilizzante nazionale “Gessi di Defecazione”, secondo quanto definito dalle specifiche del D.Lgs 75/2010

Questo trattamento innovativo non agisce direttamente sui fanghi, ma sul materiale organico in linea, prima cioè che i fanghi stessi si siano formati concludendo il loro ciclo di depurazione.

Si tratterà di un vero e proprio prodotto merceologico, e non di un rifiuto, svincolandosi così dalla normativa ambientale e dai conseguenti costi di smaltimento. I gestori dei fanghi potrebbero allora risparmiare sui costi di smaltimento… producendo fertilizzanti che verrebbero poi ceduti alle aziende agricole del territorio.

Queste biomasse in pratica vengono dapprima coagulate con cloruro ferrico, poi viene aggiunta della calce viva, la quale idrolizzando la materia organica, favorisce la separazione dall'acqua di quest'ultima.
Si formerà un flocculo facile da separare dall'acqua mediante una normale centrifuga, il cui pH alcalino viene neutralizzato con l'aggiunta di acidosolforico, oppure di diossido di carbonio. Nel primo caso avremo la formazione di solfato di calcio, nel secondo di carbonato.

Dal punto di vista agronomico, come già ricordato, il Biosolfato è un correttivo in grado di abbassare il ph di suoli alcalini e salini (solfato), ma anche di aumentare quello dei suoli acidi (carbonato). Ha inoltre funzione di ammendamento: apporta un contenuto considerevole in sostanza organica, oltre a stimolare l’attività della flora batterica utile per il terreno (contiene Zolfo).

Integrando questi prodotti con del compost o altri ammendanti si determina un fertilizzante biologico ad alto contenuto di materia organica, ottimo per rigenerare terreni affetti da fenomeni di salinizzazione o desertificazione. Così integrato lo si può trovare in commercio come “Granfondo”, e viene considerato molto valido per le concimazioni di fondo.
C’è comunque da ricordare che, nonostante il Biosolfato sia prodotto con materiali organici di qualità, puòavere in taluni casi un piccolo difetto: quello cioè di conteneremetallipesantiemicroinquinanti (tracce di antibiotici, ormoni, composti chimici organici contenuti negli shampoo e altri prodotti per l'igiene personale).

Per ovviare questo problema è stata sviluppata e brevettata  una tecnologia chiamata Mild wet oxidation (Mwo, Ossidazione dolce ad umido) che garantirebbe l'assenza di tali composti indesiderabili. In sintesi, la Mwo consiste nel mescolare acqua ossigenata con solfato ferrico e acido solforico al fango fognario. Si produce una reazione chimica, chiamata reazione di Fenton.

MWO è in grado di risolvere il problema alla base dei fanghi di depurazione contaminati dagli inquinanti più comuni, trasformando il materiale in un composto sicuro, sanificato, privo di odore e dall’aspetto terroso.

L’impiego del Biosolfato è un sistema valido per coniugare il recupero ecologico delle biomasse ed il vantaggio per l’agricoltura, partendo da criteri seri nella selezione e lavorazione dei materiali di base; parimenti una soluzione per rimpiazzare fertilizzanti inorganici di sintesi, con materiali organici, più ecologici, più stabili e duraturi nel tempo …

Potrebbero interessarti

Bio e Natura

Suolo: aspettando la Carta in scala 1:100.000 e la legge nazionale

I suoli coltivati italiani, a partire dal secondo dopoguerra, hanno perso tra il 2 e il 3% di sostanza organica con conseguenti danni ambientali e sociali. Oggi i 2/3 circa dei suoli coltivabili nel nostro Paese sono degradati

27 giugno 2025 | 09:00

Bio e Natura

Un'applicazione simula come sarà la perdita del suolo dall'erosione in 100 anni

L'erosione è un problema per la sicurezza alimentare dell'Europa. Oltre a peggiorare l'effetto della siccità e ridurre la fertilità del suolo, l'erosione contamina le acque vicine alla coltivazione

21 giugno 2025 | 09:00

Bio e Natura

Produzione agricola e paesaggio: il binomio indissolubile

Il paesaggio contemporaneo è il frutto di un’interazione tra la natura e quelle attività agricole che hanno contribuito a modellare il territorio. Il convegno organizzato da Federunacoma presso il Padiglione Italia a Expo di Osaka

17 giugno 2025 | 13:00 | Marcello Ortenzi

Bio e Natura

Concimi, ammendanti e acqua purificata dagli scarti agricoli

Grazie a un innovativo processo di filtrazione a due stadi possibile estrarre dalla frazione liquida del digestato nutrienti (azoto, fosforo e potassio) e sostanze organiche utilizzabili come fertilizzanti e ammendanti agricoli

16 giugno 2025 | 12:00

Bio e Natura

L’Inula viscosa, da infestante a preziosa alleata in biocontrollo e lotta integrata

La Dittrichia viscosa, un tempo chiamata Inula viscosa, suscita crescente interesse grazie alle proprietà medicinali ed ecologiche, delle quali si stanno approfondendo i potenziali usi industriali come diserbante, pesticida e di bioraffineria.

13 giugno 2025 | 12:00

Bio e Natura

Il futuro dell'agricoltura tra biotecnologia, intelligenza artificiale e blockchain

Il mercato agroalimentare è un settore di primaria importanza per l’Europa e per l’Italia. La FAO stima che nel 2050 dovranno essere soddisfatte le esigenze alimentari di 9,6 miliardi di persone e la produzione mondiale di cibo dovrà crescere del 70%

11 giugno 2025 | 14:00 | Marcello Ortenzi

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati

Accedi o Registrati