Bio e Natura
Dalla cucina all'edilizia: tutte le potenzialità del bambù gigante in Italia
I bambuseti in Italia si stanno espandendo un po’ in tutte le regioni, da nord a sud. In effetti il bambù è molto richiesto, sia le canne che i germogli. Sono innumerevoli le applicazioni possibili: oltre millecinquecento
05 agosto 2016 | Emiliano Racca
Prezzi bassi, suoli stanchi e poco produttivi anche a causa di decenni di monocoltura.
Oggi la nostra agricoltura per rimanere competitiva sul mercato globale deve dimostrarsi attiva e pronta a cogliere al volo tutte le innovazioni e le tecnologie messe a punto dalla scienza, ed essere in grado di diversificare le proprie produzioni aprendosi anche a colture alternative da quelle tradizionali nostrane. Molti produttori hanno già iniziato a farlo, riscontrando in genere un buon successo.
Fra le colture potenzialmente più promettenti sicuramente merita menzione il Bambù gigante, di cui ultimamente si sta facendo un gran parlare.
I Bambù sono semplicemente delle graminacee (come il mais, il riso o l’orzo) della sottofamiglia delle Bambusoideae, piante arbustive ed arboree perenni di origine asiatica o americana, tipiche delle fasce tropicali e subtropicali
Raggruppano 90 generi, fra cui il Phillostachys, di cui fa parte il Bambù gigante. Si caratterizzano per un rizoma sotterraneo strisciante che nel tempo forma un ceppo assai consistente da cui nascono i culmi(fusti): arborescenti, lignificati, duri, cavi internamente,distinti in nodi e internodi più o meno grandi e fitti a seconda della specie. (Fiori e piante, gli arbusti – de agostini2003)
Qui da noi eravamo abituati a vedere canneti soprattutto in qualche giardino/cortile privato o in zone umide, ma mai su grande scala come coltura da reddito. Molti agricoltori però ultimamente ci stanno pensando, i bambuseti in Italia si stanno espandendo un po’ in tutte le regioni, da nord a sud.
In effetti il Bambù è molto richiesto, sia le canne che i germogli. Sono innumerevoli le applicazioni possibili, oltre 1500 ; vanno dagli arredi ai parquet, dalle biomasse alla cosmesi, dalle tisane agli energy drink…i germogli poi sono ottimi per la cucina etnica e vegetariana che riscuote sempre più successo, ma anche per quella “salutare” essendo un eccellente antitumorale e ricco inoltre di proteine, carboidrati, amminoacidi (17 tra cui 8 fondamentali per il nostro organismo), minerali, fibre e vitamine.
Il bambù insomma ti permette di entrare con una sola coltura in numerose filiere da quella agroalimentare a quella energetica, da quello cartario a quello dell’artigianato, dall’edilizia al tessile.
È un progetto a cui pare siano in tanti a crederci, fra cui il Consorzio Bambù Italia che produce oltre 10 ha di piantine nel suo vivaio Only Moso a Faenza.
Il bambù è una pianta rustica che sa adattarsi a condizioni climatiche e pedologiche differenti. Per quanto riguarda i suoli però andranno scartati quelli che presentano un drenaggio difficoltoso, che genera condizioni di idromorfia e di asfissia radicale. Occorrerà quindi valutare preventivamente le caratteristiche pedologiche sia attraverso analisi di laboratorio che rilievi pedologici e topografici in campagna. Meglio evitare anche quelli a reazione troppo acida (ph inf.a 5).
Il bambuseto ha bisogno di essere solo irrigato e concimato. Secondo quanto stimato dal Consorzio (…onlymoso.it/coltivazionebamboo/), il fabbisogno idrico è pari a quello del mais; andrà irrigato nel periodo siccitoso (primaverile-estivo). La concimazione va effettuata due volte l’anno nei periodi di bisogno oltre alla somministrazione di elementi specifici in caso di carenze.
Non necessita di agro farmaci, non essendoci parassiti naturali. Ergo che oltre alla redditività, il bambù presenta anche valenze positive dal punto di vista ecologico. Niente antiparassitari quindi, nonché meno gas atmosferici, essendo in grado di assorbire rilevanti quantità di CO2 decine di volte superiore ad un bosco (1 ha di bambuseto pari a 20 ha di bosco). I bambuseti sono molto utili altresì per prevenire il dissesto idrogeologico grazie al suo apparato radicale strisciante che esplora facilmente il suolo occupandolo in pochissimi anni.
In ogni caso pur essendo in molti a ben sperare che con il bambù si possa ripetere il successo ottenuto con il kiwi negli anni’80, occorre evitare i facili entusiasmi.
Oggi sul mercato la richiesta dei prodotti del bambù è alta e i margini di guadagno sono ampi, tuttavia – come ci ricordano dalla facoltà di Agraria dell’Università Cattolica di Piacenza – bisogna essere prudenti per evitare di incappare in qualche altra delusione come accadde qualche anno fa con la quinoa.
Potrebbero interessarti
Bio e Natura
Coltivazione idroponica: perché conviene e a che cosa serve

Esistono diverse tecniche per impianti idroponici. Più adatte piante a ciclo breve, a crescita rapida, con radici poco profonde quali ortaggi a foglia, lattuga, spinaci, rucola. Le erbe aromatiche sono perfette per piccoli impianti domestici o vertical farm
05 settembre 2025 | 14:00
Bio e Natura
Nuovi adesivanti per i trattamenti con fitofarmaci in agricoltura

Ridurre la quantità di deflusso di fitofarmaci che finisce nell’ambiente riducendo al contempo i costi degli agricoltori e forse anche migliorando la loro produttività
04 settembre 2025 | 13:00
Bio e Natura
Produrre grano duro in agricoltura biologica e convenzionale: le differenze sulla produttività

Le rese di grano duroin biologico sono state inferiori del 37% rispetto al convenzionale in media, confrontando le prestazioni delle colture in una rotazione a 5 anni non irrigua. Un numero inferiore di chicchi per metro quadrato è stato osservato nel grano biologico rispetto al convenzionale
26 agosto 2025 | 15:00
Bio e Natura
Afidi e antracnosi del melo, cecidomia dei frutti del pero, cocciniglia dell’actinidia: le soluzioni

Tecnologie digitali, droni e strategie sostenibili per difendere le colture emiliano-romagnole, tra cui mele, pere e kiwi, dalle nuove emergenze fitosanitarie. Per una frutticoltura più smart e con meno chimica
26 agosto 2025 | 12:00
Bio e Natura
Il pellet di sansa di oliva per la concimazione del grano

Il trattamento con fertilizzanti minerali ottiene i migliori risultati in termini di produttività e assorbimento dei nutrienti, seguito dal pellet di sansa, che ha ridotto la resa in granella solo del 15%
07 agosto 2025 | 15:00
Bio e Natura
I biostimolanti possono migliorare la resilienza delle colture al calore e allo stress idrico nel Mediterraneo?

Lo stress da calore e siccità riduce significativamente la crescita e la produttività delle piante. L'efficacia dipende dalle colture e dall'ambiente e richiede la standardizzazione. L’integrazione con biopesticidi e soluzioni scalabili è fondamentale
04 agosto 2025 | 15:00
Commenta la notizia
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Accedi o Registrati