Bio e Natura
Cresce il mercato, crescono i prezzi e cresce la voglia di biologico in Italia
Il mercato italiano dei prodotti bio ha superato i 2 miliardi di euro. Nella Grande Distribuzione conquista sempre più spazi e nel settore dell'ortofrutta vale ormai il 10% del fatturato complessivo. Se la GDO è ancora il player distributivo principale, i canali specializzati stanno recuperando terreno
04 marzo 2016 | T N
Il settore del biologico italiano non finisce di stupire. E' anticiclico, continua ininterrottamente a crescere da oltre dieci anni, conquistando spazi nella Grande Distribuzione e costrunendo anche un mondo commerciale e una dimensione a sè, con canali specializzati con prezzi che possono essere anche del 20% superiori a quelli della GDO.
La battaglia, in campo bio, non la fa il prezzo. E' quanto emerge dal rapporto Sinab 2015 sul settore.
L’incremento delle vendite nel canale specializzato è risultato più accentuato rispetto a quello riscontrato nei punti vendita della distribuzione moderna. Si stimano 1-2 punti percentuali in più, nei ritmi di crescita medio annui, rispetto alle comunque rilevanti performance registrate da iper e super, discount e libero servizio. Più precisamente, lo specializzato ha registrato, nell’ultimo quinquennio, tassi di crescita del 12-15% nella media di ciascun anno.
A livello commerciale, il mercato interno di prodotti biologici, nel 2014, si è attestato su un valore al consumo superiore ai 2,1 miliardi di euro, una stima che non include il giro d’affari legato al canale extra-domestico (on-trade), riconducibile alle vendite da parte della ristorazione, dei bar e del food service. La GDO e i negozi specializzati, tra piccole, medie e grandi superfici, muovo complessivamente oltre il 75% del giro d’affari di questo segmento.
Riguardo ai diversi comparti, l’ortofrutta raggiunge un’incidenza del 10% (ma può arrivare fino al 18%) rispetto al totale fatturato. Nello specializzato, tra l’altro, frutta e ortaggi mostrano da alcuni anni tassi di crescita più accelerati rispetto alla media del mercato biologico di reparto, considerando tutti i canali.
L’incidenza delle promozioni rapportate alle vendite è inferiore a quella della distribuzione moderna. Si attesta, infatti, attorno al 10-15% nello specializzato, contro il 30% rilevato nella GDO.
La Grande Distribuzione appare non avere ancora preso le misure al settore del biologico tanto che, eccezion fatta per alcune merceologie specifiche, le private label rappresentano solo il 5% del mercato.
Se il mercato al consumo è in crescita lo è anche la richesta di derrate biologiche da parte dell'agroindustria.
Cresce il mercato e quindi l'intero settore.
In Italia le imprese inserite nel sistema di certificazione per l’agricoltura biologica sono 55.433, di cui 42546 produttori esclusivi, 6524 preparatori esclusivi e 6104 che effettuano sia attività di produzione che di preparazione, oltre a 259 operatori nell’attività di importazione.
La superficie coltivata a biologico risulta pari a 1.387.913 ettari, con un aumento complessivo, rispetto all’anno precedente, del 5,8%. Il biologico quindi arriva a interessare l’11,2% della Sau nazionale, dato in crescita rispetto all’anno scorso. Sicilia, Calabria e Puglia guidano la classifica per Regione per numero di operatori biologici: in queste tre Regioni si concentra oltre il 45% del totale degli operatori biologici italiani.
A livello produttivo foraggio, pascoli e cereali sono le principali colture indirizzate sul biologico, mentre a seguire, sempre in ordine di estensione, c’è la superficie investita a olivicoltura. Aumentano anche gli allevamenti, in particolare suini (+15,2%) e pollame (+13,9%), mentre la flessioni riguardano bovini ed equini.
“L’agricoltura biologica si posiziona in maniera sempre più incisiva nel nostro agroalimentare – sottolinea Andrea Olivero, viceministro con delega all’agricoltura biologica – nel 2015 abbiamo registrato la più alta incidenza percentuale delle superfici biologiche nel nostro Paese: oltre 11 ettari su 100 sono coltivati secondo il metodo dell’agricoltura biologica, ma anche i consumi interni segnano una crescita del +19%, con un trend unico anche rispetto ad altri settori dell’agroalimentare”.
“Il biologico cresce e l’impegno delle aziende coinvolte ci consente di poter usufruire di cibi di qualità, di preservare al meglio le risorse naturali e le condizioni dell’ambiente. Stiamo lavorando a un piano, insieme alle amministrazioni centrali e alle Regioni, che andrà a fornire le linee di indirizzo strategico per il biologico di domani”.
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