Bio e Natura
C’È ACQUA SOLO PER DUE SETTIMANE, AGRICOLTURA A RISCHIO. CALDO E AFA COLPISCONO ANCHE MOLTE COLTURE
È siccità e caldo in tutto il Nord Italia e la situazione delle risorse idriche è critica sia nelle campagne che nelle città, tanto che si stima che le risorse immagazzinate negli invasi ammontino a non più del 50 per cento di quelle normali per il periodo in fiumi, laghi, invasi, nevai e bacini montani
25 giugno 2005 | C. S.
à siccità e caldo in tutto il Nord Italia e la situazione delle risorse idriche è critica sia nelle campagne che nelle città , tanto che si stima che le risorse immagazzinate negli invasi ammontino a non più del 50 per cento di quelle normali per il periodo in fiumi, laghi, invasi, nevai e bacini montani. E' quanto è stato verificato dal monitoraggio della Coldiretti nelle regioni del Nord Italia dal quale emerge che se non pioverà presto le conseguenze potrebbero essere ancora più gravi di quelle del 2003, anche in considerazione del fatto che la penuria di acqua si è verificata con oltre un mese di anticipo rispetto al picco dell'estate. Il fiume Po è ai minimi storici e il livello attuale consente ancora per poco l'approvvigionamento di acqua per l'irrigazione; un ulteriore abbassamento del livello - rileva la Coldiretti - comporterebbe l'impossibilità di utilizzare acqua per irrigare i campi, nonostante che, vista la situazione di criticità , gli imprenditori agricoli si siano autolimitati del 25-30 per cento in tutti i comprensori. La situazione - sottolinea la Coldiretti - appare preoccupante in quanto il 70 per cento delle aree irrigue della pianura padana dipendono dal Po e dalla sua portata, che in questo momento è molto bassa. Si profila - avverte la Coldiretti - una crisi seria degli affluenti destra del Po del bacino alpino a causa delle ridotte nevicate invernali, aggravata nel torinese dalla scarsità di invasi esistenti. In Piemonte a sud del canale Cavour, la situazione attuale - riferisce la Coldiretti - vede una riduzione del 25 per cento circa del conferimento tradizionale di acqua ai campi. In preallarme i fiumi Parma, Taro, Baganza che scorrono dagli Appennini verso la pianura Padana. In Romagna, anche se per il momento il Canale Emiliano Romagnolo continua a portare acqua nella zona orientale della regione, - afferma la Coldiretti - c'è timore di quello che può succedere quest'estate, con il rischio del blocco dell'irrigazione a causa della bassa portata dei fiumi. In Veneto a preoccupare è il progressivo abbassamento del livello dell'Adige e degli altri fiumi che rischia di lasciare a secco campagne e città con effetti sugli approvvigionamenti energetici, come nel 2003. La Coldiretti lancia l'allarme per le colture più vicine al mare, dove c'è il rischio di pescare acqua con elevata salinità , in grado di "bruciare" le piante, e segnala situazioni di sofferenza per mais, barbabietola e soia. Nella Bassa Padovana - secondo le rilevazioni della Coldiretti - a rischio l'orticoltura per la poca acqua nei canali di irrigazione. Per la frutta e la vite attualmente le piante, che hanno radici profonde, riescono ancora a resistere alla siccità ma occorre fare ricorso all'irrigazione, dove possibile. Ancora sotto controllo la situazione nei laghi di Piemonte, Lombardia e Veneto, ma c'è preoccupazione - evidenzia la Coldiretti - in quanto i livelli calano progressivamente. Nel Lago di Como il livello - riferisce la Coldiretti - è 15 cm sotto lo zero idrometrico quando in questo periodo in genere e 100 cm sopra, l'erogazione è al 60 per cento e potrebbe scendere al 50 per cento dalla prossima settimana, la riserva attuale garantisce irrigazione per 15 giorni e il consorzio dell'Adda, in questa difficile situazione, ha deciso di ridurre la quantità di acqua in deflusso verso il lago per lasciarla negli invasi a monte per le centrali idroelettriche riducendo i canali di irrigazione a valle in situazione di deficit idrico. Nel Lago di Garda l'erogazione è al 68 per cento e può garantire ancora due settimane di irrigazione. Nel Lago d'Iseo l'erogazione è al 60 per cento, e l'irrigazione è anche qui garantita per un paio di settimane. Nel Lago d'Idro attualmente l'erogazione è all'80 per cento e il lago cala di 7-8 cm al giorno ed entro la fine del mese si prevede il minimo storico. Nel Lago Maggiore l'erogazione è al 95 per cento. L'irrigazione nei campi del Nord Italia è quindi garantita per due settimane e oltre ai danni per la possibile perdita di produzioni - sottolinea la Coldiretti - aumentano dal 30 per cento al 60 per cento, con punte del 100 per cento, le spese energetiche a carico delle imprese agricole per il sollevamento di acqua dai pozzi. Ma, purtroppo, - evidenzia la Coldiretti - c'è ora un altro problema legato al calendario colturale: le risaie nel novarese, nel vercellese e nel pavese, in asciutta per il periodo di diserbo, molto presto dovranno essere di nuovo allagate per consentire al riso di crescere, ed è chiaro come ciò determini maggiore fabbisogno d'acqua che è attualmente difficile garantire. Di fronte ad una autentica tropicalizzazione del clima per continuare a mantenere l'agricoltura di qualità - conclude la Coldiretti - occorrono adeguate politiche indirizzate a una capitalizzazione dell'acqua nei periodi più piovosi e alla creazione di strutture in grado di raccogliere e gestire opportunamente le risorse idriche.
Fonte: Coldiretti
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