Bio e Natura
Eccezionale scoperta botanica nel Salento: la Quercia Elegante (Quercus caroppoi) esemplare unico al mondo e sconosciuto
18 luglio 2013 | C. S.
Che il Salento, l’Apulia Salentina, fosse terra di meraviglie, questo lo si sapeva già, ma oggi ancor di più il Salento si scopre e mostra in tutta la sua ricchezza territoriale e biologica, fregiandosi di una perla rarissima, anzi, unica al mondo! A Carpignano Salentino, borgo simbolo di agricoltura e tradizioni fortissime e millenarie, la già ricca biodiversità salentina oggi si arricchisce di una gemma preziosissima. Proprio nel territorio di Carpignano Salentino è stato scoperto un inedito e unico esemplare al mondo di una nuova entità di quercia, tanto da meritarsi quale nome scientifico lo stesso nome del suo scopritore, Oreste Caroppo, difatti questa perla rarissima di biodiversità è stata battezzata, dai botanici dell’ Università del Salento, che l’hanno studiata, quale “Quercus caroppoi”, in termini di nomenclatura scientifica, e per la sua innegabile bellezza ed eleganza si è meritata il nome di “Quercia Elegante di Carpignano Salentino”.
La pianta si è rivelata essere una sempreverde, o semi-sempreverde, presenta foglie coriacee, lucenti, dentate lungo il margine, talune anche con denti, sempre mucronati, ma profondamente incisi; le foglie sono molto spinescenti, sempre sul margine, nelle plantule; la pagina inferiore della foglia è di un verde ancor più chiaro. Nel complesso numerose sue caratteristiche, nel confronto con le querce selvatiche pugliesi conosciute, son parse, allo studio attuale, intermedie tra la Quercia spinosa, diffusa nel basso Salento, e il Cerro, i cui esemplari selvatici più prossimi oggi si ritrovano sulle Murge nel nord della Terra d’Otranto, e nella vicina Lucania. L’ambiente in cui vive l’olotipo di questa nuova entità quercina, che non si può escludere ora possa portare alla scoperta di altri esemplari simili sopravvissuti all’antropizzazione eccessiva, è quello tipico della macchia mediterranea adattata a estati secche e suoli calcarei a terre rosse, in ambiente pianeggiante, a poche decine di metri sul livello del mare, ad alcuni chilometri dal mare nell’entroterra salentino.
La meravigliosa Quercia Elegante (Quercus x caroppoi), è stata scoperta la mattina del 13 settembre 2012, alle prime luci dell’alba, dallo studioso Oreste Caroppo. Essa mostra nell’ insieme tratti unici ad oggi sconosciuti alla scienza trattandosi dell’unico esemplare vivente finora conosciuto di questa nuova e inedita entità botanica.
L’esemplare scoperto è anche un’antichissima testimonianza, ancora viva e vegeta, del mitico variegatissimo e lussureggiante “Bosco dei Greci”, e prima ancora dei Messapi, ricordato, a tutt’oggi, dagli anziani e dagli abitanti di questi luoghi magici; bosco di straordinaria bellezza che si estendeva da Calimera, dove ancora oggi, presso la famosissima chiesetta di San Vito, (nel cui interno si trova l’apotropaica megalitica pietra forata, oggetto ancora di riti pagani di rinascita, da parte dei locali, consistenti nel passaggio attraverso il suo stretto foro per propiziare fecondità), si possono ancora notare degli imponenti esemplari di Leccio (Quercus ilex, una quercia sempreverde localmente chiamata in vernacolo “lizza”), guardiani e custodi di una delle porte di accesso nell’area boschiva che, a partire da lì, ammantava il territorio fino alle porte di Martano, comprendendo il borgo di Carpignano Salentino e Serrano, declinando da un lato verso Borgagne e Roca Vecchia e le attuali marine di Melendugno, quali Torre dell’Orso-Sant’Andrea-San Foca, fin su a congiungersi con la foresta delle Cesine e di Rauccio, la Foresta di Lecce, e dall’altro lato unendosi a sud-est con l’area boschiva e macchiosa dei Laghi Alimini e Otranto, e a sud fino a fondersi con le selve (la Silva) della immensa e antichissima Foresta di Cutrofiano e del Bosco Belvedere, nel cuore del basso Salento, ricchissima di biodiversità mediterranea e di una relitta flora appenninica, propria solitamente di ambienti collinari e montani più freschi, e anche igrofila, lì conservatasi grazie a particolari condizioni microclimatiche, idro-geologiche e orografiche, sin dalle epoche preistoriche; selve che a loro volta si congiungevano a sud con le macchie di Tricase ricche di Querce Vallonee (Quercus macrolepis, specie quercina, questa, emblematica e vivente in Italia soltanto in Terra d’Otranto, salvata recentemente dall’estinzione locale, grazie alla corale partecipazione spontanea dei salentini, che ne hanno preso le ghiande e l’hanno ripropagata quasi ovunque possibile; una mobilitazione civico-ambientalista che fa oggi ben sperare per una rapida massima diffusione di questa nuova, e, forse, anche molto antica, entità quercina, la Q. caroppoi, ritrovata e vivente in territorio di Carpignano.
Questa strabiliante scoperta, oltre a riempire di indicibile gioia tutti i cittadini del Salento, a dimostrazione dell’estrema importanza e vitalità che giorno dopo giorno ci regala questa straordinaria terra, impone un’importante presa d’impegno da parte di tutti, e, soprattutto, da parte di tutte le istituzioni, ovvero la doverosa attivazione di un programma di massima salvaguardia e tutela di questo esemplare unico al mondo, con, da un lato, la tutela dell’ esemplare, nel massimo rispetto del paesaggio, al più con staccionate e cartelli in legno, dall’altro, con la creazione pianificata di una campagna di propagazione tramite un sano e doveroso piano di ripristino naturale dei luoghi storico-naturali degradati dall’ uomo, con sistematiche azioni di riforestazione e salvaguardia, con azioni puntuali di bonifica-decementificazione e deasfaltizzazione, rinaturalizzazione, seguendo un certosino restauro paesaggistico-territoriale. Un’entità botanica, che, elemento importante, si è rivelata estremamente fertile, ma che, data l’ estrema rarità, unicità ad oggi, che la pongono al vertice di ogni possibile Lista Rossa delle specie da aiutare massimamente, ha ora bisogno dell’amore di tutti affinché le sue preziosissime ghiande siano raccolte da terra, una volta mature, e coltivate con massima cura negli orti e giardini del territorio pugliese per un’azione partecipata e condivisa volta alla salvezza di questa splendida, e bisognosa di cure, Quercia Elegante, il cui habitat così tanto è stato contratto a causa dell’uomo. Allo stesso tempo è importante la ripropagazione e diffusione da parte del Corpo Forestale dello Stato di questa inedita entità quercina al fine di preservarne le sue caratteristiche genetiche.
Qui a seguire si può leggere l’importante e ufficiale relazione redatta dal prof. Piero Medagli ricercatore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali (Di.S.Te.B.A.) dell’Università del Salento. Lettera all’Amministrazione di Carpignano per segnalare l’eccezionale scoperta della Quercia Elegante di Carpignano e la necessità della sua tutela e ripropagazione:
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