Fuori dal coro

Dall'olio extra vergine di oliva alla cosmetica: la curiosità è donna

L’Italia è un paese leader nel settore alimentare ed olivicolo, questo è un dato di fatto. Deve essere anche il faro e il traino di modelli di innovazione, di artigianalità e autenticità, che guardino ai valori cardine del Mediterraneo

07 agosto 2020 | Loriana Abbruzzetti

La curiosità si sa, è donna! Nella vita delle persone capita spesso di essere curiose verso le novità, avere nuovi stimoli, ed è quello che è successo anche a me qualche anno fa.

Tutta la vita trascorsa in campagna, nel frantoio, a promuovere prodotto e territorio, a confrontarmi con le donne dell’olio di tutta Italia, e pure di altri paesi del Mediterraneo, ma la voglia di esplorare altri ambiti legati al mondo dell’olio di oliva cresceva sempre di più.

L’occasione è arrivata durante l’Expo Milano, nel 2015, quando ho dovuto organizzare per conto dell’associazione Pandolea una iniziativa all’interno dello spazio We-Women for Expo, un workshop intitolato "Cibo per la pelle" dedicato a tutte le donne dove si poteva imparare a creare prodotti cosmetici utilizzando solo ingredienti alimentari comunemente presenti nelle case, e l’olio evo ne era il protagonista indiscusso.

Grazie alla competenza, professionalità, amicizia di Diana Malcangi, cosmetologa, mi sono appassionata ai temi della cosmetica naturale ed ho iniziato un percorso di studio, frequentato corsi e convegni, contattato esperti e produttori, insomma ho voluto documentarmi prima di cimentarmi in una nuova avventura, creare una mia linea di cosmetica naturale non solo a base di olio di oliva di mia produzione, ma biologica, made in Italy, e soprattutto “artigianale”.

Questi anni di approfondimento mi hanno fatto conoscere un mondo bellissimo e parallelo a quello alimentare/olivicolo. Faccio alcuni esempi.

Quando acquistiamo un qualsiasi prodotto alimentare a cosa ci affidiamo? Ai sensi, al portafoglio o al buon senso? “Noi siamo quello che mangiamo” sosteneva già a metà del 1800 il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach e alla luce degli studi più recenti e accreditati aveva ragione: la salute si costruisce a tavola in base a quello che mangiamo. I cibi che scegliamo quotidianamente nella nostra alimentazione ci trasformano dall’interno e possono influire positivamente sulla qualità e la durata della nostra vita. Ormai un consumatore attento e consapevole sa che quello che mangiamo è - in genere anche se con vistose eccezioni! - ben descritto sulle etichette alimentari, vera e propria carta di identità del cibo, in cui sono riportate tutte le informazioni utili. Nel settore cosmetico vale la stessa regola: dal 1997  ogni cosmetico immesso sul mercato deve riportare sulla confezione l'elenco degli ingredienti in esso contenuti - l’INCI, International Nomenclature of Cosmetic Ingredients - per la tutela del consumatore. La pelle infatti è un vero e proprio organo, il più esteso del nostro sistema fisico, e come tale va trattato: è importante averne cura, usare prodotti che ne rispettano quanto più possibile le caratteristiche al pari di tutti gli altri organi interni.

L’Italia è un paese leader nel settore alimentare ed olivicolo, questo è un dato di fatto. Si parla tanto infatti di Made in Italy nel settore della moda, dell’arredamento, ma soprattutto alimentare. Una espressione utilizzata per rivalutare e difendere l’italianità dei prodotti allo scopo di contrastare la falsificazione delle produzioni. Questo concetto ha sicuramente aiutato le imprese a rafforzare la propria identità, differenziandosi dalle altre produzioni mondiali di prodotti alimentari, ed ha permesso a molte imprese di orientarsi ad un mercato di nicchia. Esiste anche una cosmetica made in Italy che piace sempre di più, sia in Italia che all’estero, ed i brand cosmetici italiani si riconfermano tra i più amati e affidabili a livello mondiale (fonte Cosmetica Italia, associazione di riferimento del settore cosmetico). L’Italia è il paese leader nella produzione dei cosmetici, sia perché i brand sono i più famosi sia perché nel nostro paese ci sono moltissime aziende conosciute a livello mondiale che producono per conto di terzi. Il grande successo dei brand cosmetici italiani è dovuto alla qualità dei prodotti, alla rigida normativa relativa alle produzioni ed all’eccellenza dei ricercatori.

Artigianalità: un termine molto usato, direi abusato, in ogni settore. In linea di massima un cosmetico può dichiararsi artigianale quando la lavorazione viene fatta con attenta e rigorosa cura come anche la selezione delle materie prime.

Nella mia linea, oltre alla presenza dell’olio extra vergine e di estratti dalle olive, sono inseriti estratti vegetali di piante officinali fresche: ogni estratto è ottenuto a partire dalla raccolta della pianta nel suo tempo balsamico e dalla successiva lavorazione utilizzando moderne tecnologie, rigorosamente a bassa temperatura per non alterare le caratteristiche dei singoli ingredienti utilizzati. La lavorazione a temperatura ambiente, particolarmente laboriosa e lunga, preserva sia le sostanze attive presenti nelle piante officinali, sia l’olio di oliva stesso. Insomma: non sono questi i criteri per ottenere un fantastico extravergine?

Quello che ho imparato è che occorre sempre materia prima di altissima qualità, controllo di tutta la filiera, bassa temperatura, oli ottenuti in frantoi dotati delle migliori tecnologie. Una lezione che tengo ben presente, sia quando svolgo attività didattica e divulgativa con Pandolea, sia quando penso alla mia azienda. Questo, per me, è un grande valore di artigianalità e autenticità, oltre che di italianità."

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