Emozioni di gusto

L'unione fa la forza, anche in cucina, con un'armonia tutta in rosa e l'olio d'oliva protagonista

Vista la situazione politica e sanitaria lo scaffale deve per forza adattarsi. Dobbiamo unire le forze, capire cosa fare e diffondere la buona cultura dell’olio extravergine. Collaborare vuol dire conoscere e far conoscere anche altri prodotti delle aziende serie Italiane

06 novembre 2020 | Piero Palanti

Ho fatto dell’olio il mio lavoro e fortunatamente ho consulenze che seguo da qualche anno, non tanto perché sia necessaria la mia presenza, li formo affinché diventino autonomi, ma per la collaborazione reciproca e continua che si è creata, in effetti più che consulenze sono collaborazioni.

Sono sempre a loro disposizione per proporre nuovi produttori o creare nuovi abbinamenti ,assaggi e formazione continue ma la scelta finale è sempre loro.
Soprattutto in questo momento, dobbiamo stringere i denti e andare avanti.

Alcuni giorni fa ero presso una di queste collaborazioni, in piedi davanti allo scaffale in fase di cambiamento, e, insieme alla responsabile creavamo le strategie per le prossime settimane: dentro l’olio nuovo e in offerta quello “vecchio“?

Fosse così semplice …

Vista la situazione politica e sanitaria lo scaffale deve per forza adattarsi. L’esperienza pluriennale mi dà motivazioni e certezze nel fare certe scelte, l’importante è trovare la formula vincente per vendere l’intero gruppo di aziende selezionate, sia nei sentori che nella provenienza e non meno importante nei formati. E’ il cliente, con le sue decisioni, che indirizza un buon 50% dei prodotti da offrire.

A un certo punto della riunione siamo stati interrotti da una signora che cercava di osservare lo scaffale e visto il suo interesse ci siamo spostati.

Io non perdo una simile opportunità e nel vedere che la signora si dilungava nella scelta: “Signora la posso aiutare? Vedo che ha scelto quella latta, lo usa sempre? Ha assaggiato altri oli? Ha visto che abbiamo questa piccola guida con i dati di tutti i prodotti ? Perché lo preferisce?”

Mi guarda sorridente e dice con un voce ferma: “Mi piaceva la latta!”

Risultato?

Nonostante questo negozio abbia visto aumentare la vendita di oli extravergini del 43% in 10 mesi e ha aumentato le referenze da 16 etichette a 29, convertendosi alla qualità, abbiamo peccato nella formazione quindi, restrizioni permettendo, punteremo anche su quello. C’è tanto lavoro da fare.

Dobbiamo unire le forze, capire cosa fare e diffondere la buona cultura dell’olio extravergine.

Sento spesso categorie che chiedono di essere sostenute dai consumatori, ricordiamoci che se consumiamo oli, pasta e altri prodotti esteri perché meno costosi e di inferiore qualità, non ci sosteniamo.

Collaborare vuol dire conoscere e far conoscere anche altri prodotti delle aziende serie Italiane.

Capricci con ceci neri e cozze
Senza volerlo ho fatto un piatto al femminile: Giuliana Batta con la DOP UMBRIA, Claudia Pompilj con i ceci neri e Lidia Antonacci con i sua pasta “Capricci”.

Ingredienti :
400gr ceci neri Oro di Giano (Umbria)
500gr di “Capricci”, pasta di semola di grano duro Az. Mio Padre è un Albero
2 scalogni
1 spicchio d’aglio
Erba cipollina
Prezzemolo
2 alici
1 kg di cozze
Olio extravergine DOP Umbria Az. Frantoio Batta

Preparazione:
Mettere a mollo i ceci la sera prima.
Una volta reidratati cuocerli con 3 foglie d’alloro, rosmarino e sale.
Lavare bene le cozze e metterle in una padella a fuoco lento con due scalogni tritati, uno spicchio d’aglio e due cucchiai di acqua. Far aprire le cozze e toglierle dal guscio lasciandone intere alcune per abbellire l’impiattamento. All’acqua di cottura con lo scalogno rimasto nella padella aggiungere due giri d’olio (usato come mezzo tecnico) e farlo andare a fuoco medio finché lo scalogno non diventa dorato e l’acqua si sia ridotta. A questo punto aggiungere l’alice, i ceci con un po’ di acqua di cottura, far andare per dieci minuti per far asciugare l’acqua, spegnere, aggiungere le cozze e aggiungere la pasta cotta in acqua non salata con un abbondante giro di olio extravergine Frantoio Batta DOP Umbria (usato come condimento) che donerà al piatto dei sentori erbacei di cardo, carciofo, erba tagliata e mandorla verde esaltando sia i ceci che le cozze.
Impiattare a piacimento con le cozze, prezzemolo ed erba cipollina.

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