Emozioni di gusto 28/07/2012

Un extra vergine d'alta quota per onorare l'estate

Un extra vergine d'alta quota per onorare l'estate

In Liguria, nell’alto Imperiese, c’è chi resiste e non demorde, coltivando olivi in condizioni estreme. Nasce così TreeDream, un movimento culturale che sostiene un progetto di rivalutazione degli oliveti d’alta quota. Da qui il Taggialto, a firma di Giuseppe Stagnitto e Flavio Lenardon


L’olio d’alta quota per salutare l’ingresso nel cuore pulsante dell’estate, è forse la forma di omaggio più gradita agli olivicoltori che ancora insistono nel coltivare olivi in aree difficili e talvolta perfino impraticabili. Sono loro i tutori del paesaggio e non guadagnano nulla per tale loro compito. Anzi, c’è da dire che le istituzioni anziché favorirli a volte li ostacolano. Prendete il caso emblematico dell’oliveto sperimentale di Imperia. La Provincia di Imperia ha intenzione di disfarsene, eliminando così un luogo simbolico che unitamente ai celeberrimi terrazzamenti olivetati hanno dato corso e corpo, nel tempo, alla storia olivicola ligure.

Questa volta dunque voglio rendere omaggio a un olio d’alta quota, il Taggialto, dietro al quale c’è il lavoro di chi vive collina e montagna come presidio di un paesaggio da difendere.

Tra gli animatori di quest’olio vi sono Giuseppe Stagnitto e Flavio Lenardon, dell’azienda I Tesori della Costa. Ho scritto animatori non a caso, perché la coppia Stagnitto e Lenardon non si limita a portare l’olio in tavola, in confezioni esclusive e a prezzi elevati, perché è giusto che vi sia una equa remunerazione, ma sono anche promotori di un movimento culturale che si è andato strutturando di recente in TreeDream, impegnati a lanciare quale prima iniziativa Save the roots, per la rinascita e la tutela dell’olivicoltura ligure di montagna.

Nomen omen. Taggialto è il nome che è stato coniato per l’olio extravergine di oliva estratto dalle olive taggiasche d’alta quota. Si tratta di olivi che producono olive minuscole, in zone il più delle volte inaccessibili ai mezzi agricoli che si usano in valle o in pianura.

“I nostri avi – spiegano Stagnitto e Lenardon – hanno impiegato secoli per terrazzare nei luoghi più impervi le montagne liguri, sapendo quello che facevano. Così questi olivi che crescono in condizioni spesso estreme, riescono comuqnue a fruttificare, producendo un olio che il sapore del sacrificio nel perseguire la buona tenuta del territorio.

Le vacanze estive possono diventare pertanto l’occasione per andare oltre il mare, cercando di visitare i luoghi di produzione d’alta quota e onorare l’impegno infaticabile di chi ancora resiste in condizioni operrative non facili.

 

L’ASSAGGIO

 

Taggialto

da olive Taggiasca in purezza

I Tesori della Costa

Olivagione 2011

Giallo oro e limpido alla vista, ha profumi fruttati tenui di oliva e mela bianca matura, con netti sentori mandorlati.

Al palato è morbido e dalla buona fluidità, ha sensazione dolce al primo impatto e si apre progressivo con sensazioni gustative vegetali di carciofo e una lieve nota amara e piccante.

In chiusura la mandorla e le erbe di campo.

 L'ABBINAMENTO

Con farinata all'erba cipollina, insalate verdi a foglia tenera, cappelli d'ovoli al cartoccio, acciughe all'ammiraglia, cipolle ripiene gratinate, carni bianche ai ferri, filetti di pesce al cartoccio.

di Luigi Caricato