Emozioni di gusto

L'olio del "re" Giorgio Franci

Il suo monovarietale Olivastra Seggianese ha dato un forte impulso agli oli del territorio. Nell'Amiata, in provincia di Grosseto, ora c'è anche la denominazione di origine protetta e l'unicità è salva

21 luglio 2012 | Luigi Caricato

I produttori olivicoli lo conoscono bene. Vince in numerosi concorsi, imponendosi all’attenzione generale con l’intera gamma dei suoi oli. La sua professionalità è riconosciuta anche all’estero, ma ciò che sorprende è il fatto che sia apprezzato anche tra gli stessi produttori, i quali chiedono tra l’altro a lui lumi su come procedere in frantoio. Segno che è un oleologo capace di “progettare” i suoi extra vergini. Sì, progettare. Perché non è sufficiente molire le olive in frantoio. Occorre studiare, sperimentare, cercare l’intuizione giusta. Perché tutti ormai sono in grado di fare l’olio buono, la tecnologia aiuta. Il difficile è riuscire a connotare l’olio, firmandone la produzione come fosse unica. E Franci, Giorgio Franci, ha questa attitudine: sa studiare la materia prima, lavorando in frantoio per ricavare non soltanto un olio buono, gradevole, giustamente sapido e fine, ma l’olio che fa la differenza, quello che sa contraddistinguersi tra i tanti.

E’ un elogio eccessivo? Penso proprio di no, a maggior ragione perché nei miei giudizi sono sempre diretto, e mi assumo ogni volta la responsabilità di ciò che scrivo. Di conseguenza, posso dire che per la Toscana, come pure per il resto del Paese, la cifra distintiva di Franci, è come un fiore all’occhiello. Soprattutto per l’Amiata, nel Grossetano, dove una cultivar autoctona come l’Olivastra Seggianese offre un’occasione rara: quella di poter presentare sul mercato un olio dalle caratteristiche uniche e peculiari, più di altre cultivar. Sì, perché sono pochi i comuni in cui si coltiva tale pregevole varietà.

L’ASSAGGIO

Olivastra Seggianese, selezione fruttato leggero

Alla vista è limpido, di color verde tenue dai riflessi gialli. Al naso è un fruttato leggero dalle nette connotazioni erbacee, con sentori di frutta bianca. Ha buona fluidità e morbidezza al palato, con equilibrio delle note amare e piccanti. Dal gusto vegetale di carciofo, è rotondo e armonico. In chiusura, una punta piccante

 

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