Emozioni di gusto

Le insalate? Con il "San Giuliano" Dop Sardegna, un extra vergine dai sentori floreali

L’altro ieri ho avuto notizia che Domenico Manca è diventato presidente del Consorzio di tutela. Ora l’olio sardo avrà alla guida uno dei suoi rappresentanti di punta, il titolare di un’azienda leader nella regione. Com’è il suo olio all'assaggio? Eccone il profilo sensoriale

23 luglio 2011 | Luigi Caricato

L’olio che vi presento questa settimana è facilmente rintracciabile. Lo si trova anche sugli scaffali della grande distribuzione. Quella di qualità, come Esselunga, dove accanto al “San Giuliano” a marchio “Amabile”, nella classica bottiglia di olio extra vergine di oliva 100% italiano, c’è pure la bottiglia da 750 ml a marchio Dop Sardegna.

Conosco Domenico Manca da anni, è una persona verace, schietta. Si vede che lavora con grande passione e orgoglio. Dice quello che pensa, con tatto e attenzione, ma lo dice.

Una delle sue trovate brillanti è stato l’assegnare il premio allo chef sardo, ma milanese ormai da lungo tempo, Sergio Mei, grande interprete al Four Season dell’olio extra vergine di oliva in cucina.

Due persone squisite. Ho avuto varie occasioni per apprezzare lo chef Sergio Mei, e altrettante per apprezzare Domenico Manca. Conosco tutti i suoi oli, davvero impeccabili, anche quelli destinati a una fascia di pubblico piuttosto ampia.

Ma ora, per festeggiare la sua recentissima nomina nel ruolo di presidente del Consorzio di tutela della Dop Sardegna, ecco la mia recensione del suo extra vergine a denominazione di origine.

 

L’ASSAGGIO

L’olio, prodotto ad Alghero e dintorni, è ricavato dalla spremitura di olive in gran parte Bosana – e si sente! – e per la restante parte da olive Semidana.

E’ giallo dorato alla vista, dai riflessi verdolini, limpido.

Al naso ha profumi freschi e fruttati, di media intensità, erbacei, con chiari rimandi alla frutta bianca, mela e banana in particolare. Ciò che cattura, al primo impatto, è il sentore floreale che si ritrova anche in chiusura, nella percezione retro-olfattiva.

Al gusto è vegetale, rotondo e armonico, di buona fluidità, corpo e struttura. Chiude con una lieve punta piccante e il gusto di cardo e carciofo che restano impressi al palato.

L’ABBINAMENTO

Pressoché con tutti i piatti della tradizione sarda che richiedano l’olio. E’ un extra vergine versatile, che si presta a svariati impieghi. Io, visto che siamo in estate, lo utilizzerei per tutte le possibili insalate che ci venissero in mente. E’ sufficiente curiosare nel blog “Alice nel Paese delle insalate” per ispirarsi un po’. L’olio c’è già. E’ sufficiente versarlo senza timori.

 

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Romano Satolli

23 luglio 2011 ore 11:47

Conobbi personalmente Domenico Manca quando, da "re" del divertimento del turismo nel Nord-Ovest della Sardegna con il piu' famoso Nightclub dell'Isola, il ManPea, inizio' la sua avventura nel mondo oleario con un moderno frantoio. Allora eravamo su spine opporte: io coordinatore del Servizio Repressione Frodi, e quindi controllore di una nuova realta' produttiva dell'Isola. Proprio da questi diversi ruoli si e' Creta negli anni una profonda amicizia fatta di rispetto e di ammirazione per le sue capacita' imprenditoriali e per il desiderio comune di valorizzare l'olio sardo al di fuori dei confini dell'Isola. Domenico a creato un'azienda modello conosciuta in tutto il mondo. La sua nomina alla presidenza del Consorzio di Tutela e' un doveroso riconoscimento ad uno dei principali artefici della Dop. Sono sicuro che con le sue grandi capacita' manageriali sapra' far diffondere e conoscere sul mercato una Dop che nel panorama oleario italiano stenta a decollare, pur avendone tutti i meriti.
Caro Domanico, ti auguro buon lavoro e....Forza Parisi.
Romano