Massime e memorie

La fica è una ragnatela, un imbuto di seta

La fica è anche la tasca dell'uccello, la sua cuffia da notte. Un omaggio al grande poeta e sceneggiatore Tonino Guerra, per i 90 anni appena compiuti

20 marzo 2010 | T N

Per festeggiare i novant’anni di Tonino Guerra, proponiamo una intensa lirica scritta nel dialetto della sua città natale, Santarcangelo di Romagna, dove è nato nel 1920. Anche il testo in italiano è una versione dell’Autore.

Un omaggio al talento e alla creatività è stato espresso anche dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha ricordato la lunga e feconda carriera di Guerra, "ricca di prestigiosi riconoscimenti che hanno onorato il nostro Paese", secondo "un itinerario artistico intenso e appassionato" in cui Guerra "ha saputo interpretare sentimenti e inquietudini del nostro tempo".

Ai lettori di "Teatro Naturale" presentiamo una lirica che incarna intimamente la passione dei sensi attraverso uno straordinario e potente elogio della fica, la grande madre di tutti che ha dato origine a tutto.



Cantèda Vintiquàtar

La figa l'è una telaragna
un pidriùl ad sàida
é sgarzùl ad tòtt i fiéur;
la figa l'è una pòrta
ch'la dà chissà duvò
o una muràia
ch'u t tòca buté zò.

U i è dal fighi alìgri
dal fighi mati s-cènti
dal fighi lèrghi e stretti,
fighi de caz
ciacaròuni ch'al tartàia
e quèlli ch'al sbadàia
e a n dòi una parola
gnènca s'ta li amàzz.

La figa l'è una muntagna
biènca ad zòcar
una forèsta in dò ch'e' pasa i lop
l'è la caròza ch'la tòira i caval;
la figa l'é una balèna svòita
pina ad aria nira e ad lòzzli,
l'è la bascòza dl'usèl
la su còffia da nota,
un fòuran ch'e' brèusa inquèl.

La figa quand ch'e' tòcca
l'è la faza de' Signour,
la su bòcca.
L'è da la figa ch'l'è avnèu fura
e' mond sa i èlbar, al novli, e' mèr
e i òman éun a la vòlta
e at tòtt al razi.
Da la figa l'è avnù fura ènca la figa.
Os-cia la figa!

Tonino Guerra


La fica è una ragnatela
un imbuto di seta
il cuore di tutti i fiori;
la fica è una porta
per andare chissà dove
o una muraglia
che devi buttar giù.

Ci sono fiche allegre
delle fiche matte del tutto
delle fiche larghe e strette,
fiche da due soldi
chiaccherone o balbuzienti
e quelle che sbadigliano
e non dicono una parola
neanche se le ammazzi.

La fica è una montagna
bianca di zucchero
una foresta dove passano i lupi,
è la carrozza che tira i cavalli;
la fica è una balena vuota
piena di aria nera e di lucciole,
è la tasca dell'uccello
la sua cuffia da notte,
un forno che brucia tutto.

La fica quando è ora
è la faccia del Signore,
la sua bocca.
E' dalla fica che è venuto fuori
il mondo con gli alberi le nuvole il mare
e gli uomini uno alla volta
e di tutte le razze.
Dalla fica è venuta fuori anche la fica.
Osta la fica!

Tonino Guerra


Testo tratto da: Tonino Guerra, Il miele, Maggioli 1976
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