Massime e memorie

QUANDO LA BELLA CONTADINA TRADISCE IL MARITO E A COPRIRLA E' IL PRETE

Sono storie di estrema comicità e irriverenza. Poco conosciuto fuori dal Salento, Il breviario di Papa Galeazzo è un classico della letteratura popolare. Sono vicende intriganti, ricche di aneddoti libertini e licenziosi, con aspetti anche di manifesta insoburdinazione verso le autorità tutte

24 luglio 2004 | T N

Una bella contadina di Lucugnano spesso spesso dava convegno ad un suo ammiratore la mattina, a prim'ora, non appena che il marito lasciava la casa per anadare in campagna a lavorare.

In uno dei tali giorni, e proprio quando da poco che i due innamorati avevano tenuto all'appuntamento, capitò in casa il marito, di ritorno da mezza via per rilevare il rastrello della zappa che aveva dimenticato. Il momento si presentò difficile! Che fare? I due malcauti, non sapendo risolversi diversamente, senz'altro, si rannicchiarono sotto le coltri del letto.

Il marito, intanto, lungi dal sospettare l'infedeltà della donna sua, tolto dal muro il rastrello, tanto per sua squisita bontà, sollevato un lembo della zanzariera salutò garbatamente la moglie e, senza badarci più che tanto, infilò la porta per rifare più frettolosamente la via della campagna.

Strada facendo però ebbe a riflettere e tosto gli sorse in mente l'atroce sospetto: eragli parso di vedere due teste mollemente adagiate sul soffice guanciale del suo letto coniugale!
- Due teste?! andava dicendo a se stesso. No, non può essere, conosco bene mia moglie.
M... pure erano due!? Due?
- Chi sa se non avessi avuto in quel momento gli occhi allucinati?!
E così negando ed affermando a se stesso la strana riflessione; giurando e dubitando della fedeltà della donna sua, giunse in campagna e si pose a lavorare, ma col diavolo in corpo, con un verme che continuamente gli rodeva il cervello.

Intanto, mentre che il marito si contorceva così fra le spire dell'atroce sospetto, la moglie, riavutasi appena da quella sorpresa, cominciò anch'essa a riflettere l'accaduto e a studiare una storiella per chi sa la sera il marito non le chiedesse conto.

Mille e mille storielle cercò di congetturare, ma non trovandone alcuna che la rassicurasse, decise di ricorrere al consiglio dell'Arciprete, suo padre confessore.

Papa Galeazzo raccolse la confessione, e saputo che la sera innanzi il povero uomo aveva mangiato fagiuoli, fattosi dire il fondo dove era a lavorare, rimandò la donna assicurandola che egli pensava a trarla da ogni impaccio. Infatti, toltosi sotto il braccio il suo indimenticabile breviario, mosse tosto per la campagna, da quella parte dove l'uomo se ne stava a lavorare.

- Buon dì, giovanotti, gridò Papa Galeazzo, appena ebbe scorto il marito intento a lavorare.
- Buon dì, signor Arciprete, rispose garbatamente il povero lavoratore.
- Che cosa state facendo, giovanotti riprese Papa Galeazzo?
- Toh! come è curioso stanmane l'Arciprete, rifletté subito il contadino. Don Galeazzo non vede che io sono qui solo a lavorare; e per togliersi la curiosità, menata la zappa per terra, si avvicinò al Parroco.
- Signor Arciprete, che io sono solo qui a lavorare!
- Solo?! rispose come trasecolato Papa Galeazzo.
- Eh! non mi vedi?!
- Figlio mio! io vedevo invece due teste che erano a lavorare! Maledetti i fagiuoli, maledetti i fagiuoli!
- I fagiuoli! gridò atterrito il contadino.
- Sì, i fagiuoli; tutte le volte che di sera mangio fagiuoli mi s'ingrossa la vista e capito siffatti scherzetti. I fagiuoli, figlio, tra le altre cose, danno origine a strane e terribili allucinazioni!

Il contadino impetrò per lo stupore e riavutosi raccontò all'Arciprete il terribile caso suo.
- Figlio mio! gridò Papa Galeazzo, e hai posto in dubbio l'onore di tua moglie? Effetto dei fagiuoli, figlio mio! Effetto dei fagiuoli!
Dice GIovanni, l'Evangelista, e fece per aprire il breviario: Ai mariti non si danno mai da mangiare fagiuoli!

Il povero uomo mandò mille benedizioni alla ventura che in quel giorno aveva mandato l'Arciprete a passeggiare da quella parte e terminato lietamente il lavoro della giornata, tornò in casa per raccontare alla moglie sua quello che aveva passato, protestandosi di non mangiare mai più fagiuoli!



Testo tratto da: Il breviario di Papa Galeazzo, a cura di Michele Paone; Congedo Editore, Galatina 1973

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