Il culo rotto per un grave incomodo emorroidale
Un testo lirico di Vincenzo Monti lascia tutti di stucco per l'inconsueto approccio scatologico del poeta neoclassico. Sconosciuto, è stato pubblicato per la prima volta nel 1977
Incredibile Monti, il poeta che tutti voi avete studiato a scuola.
Chi l'avrebbe detto?
Si tratta di un testo apparso per la prima volta nel 1977, sulla rivista "Filologia moderna", a cura di Paolo Zolli.
PER UN GRAVE INCOMMODO EMORROIDALE
(...)
L'aver guasto, e a mal condotto
tutto il culo, oh rio destino!
altro è ben che l'aver rotto
di Polinnia il chitarrino.
Fora adesso ignota al mondo
la feroce ira d'Achille
ch'arder Ilio infino al fondo
fe' di greche atre faville.
(...)
Ma qual fallo, qual peccato,
giusto il cielo, mai commise
questo cul, che tormentato
vien dì, e notte in tante guise?
Forse accanto al gentil sesso
ei talvolta fu sentito
esalare in suon dimesso
un sospiro proibito?
Forse a qualche nerboruto
cappuccino petulante
ei soggiacque, o ad un futtuto
sodomita zoccolante?
(...)
Vincenzo Monti
Alfonsine 1754 - Milano 1821
Testo tratto da: La passion predominante. Antologia della poesia erotica italiana, a cura di Guido Almansi e Roberto Barbolini, "Poeti della Fenice", Guanda, Parma 1988 link esterno