Massime e memorie 25/04/2009

Il sugo della vita. Nessuna frattura fra il vegetale e l'umano

Piero Camporesi rievoca, nel suo celebre Le officine dei sensi, una originale comparazione tra piante e uomini fatta da un parroco-agronomo toscano di fine Ottocento


Piero Camporesi

Nessuna frattura fra il vegetale e l'umano. Un parroco di campagna toscano dell'epoca napoleonica, Ignazio Malenotti, continuava a spiegare la vecchiaia delle piante come quella degli uomini e la senescenza umana con exempla vegetali: le piante invecchiano precocemente perché sono state nutrite malamente, con cattivi alimenti, o addirittura perché non hanno da mangiare i loro "sughi" preferiti, il letame.

In toscano il "sugo" (che in italiano corrente è il condimento della pasta, oppure l'umore sostanzioso che si toglie dalla carne, dalla frutta, dalle verdure) vale anche per indicare il letame, il condimento della terra, degli alberi, delle biade. Le piante, notava il parroco agronomo toscano nel 1815, non fruttano più, "hanno perduto quella forza che avevano nella gioventù, non sono state nutrite con sughi".


Piero Camporesi



Testo tratto da: Piero Camporesi, L'officina dei sensi, Garzanti, Milano 1991: link esterno

di L. C.