Massime e memorie 14/03/2009

Ho letto montagne di libri di agricoltura e floricoltura. Un barlume di luce

La lettera di Charles Darwin a J. D. Hooker. Nel bicentenario della nascita dello scienziato inglese e a cento cinquant'anni dalla pubblicazione de L'origine delle specie




Lettera di C. R. Darwin a J. D. Hooker
[11 gennaio 1844]


Mio caro signore,
Devo scrivervi per ringraziarvi della vostra ultima lettera e dirvi quanto mi interessino tutte le vostre informazioni e le vostre opinioni. (...)

(...) Le vostre lettere interessanti mi tentano spingendomi a essere eccessivo nel porvi domande; ma voi non dovete darvi alcun disturbo per rispondere, giacché so bene quanto siate pienamente e degnamente occupato.

Oltre a nutrire un generale interesse per le terre del Sud, dai tempi del mio ritorno mi sono impegnato in un lavoro molto presuntuoso, né conosco alcuno che non lo definirebbe assai avventato.

Rimasi a tal punto colpito dalla distribuzione degli organismi alle Galápagos eccetera eccetera e dal carattere dei mammiferi fossili americani, eccetera eccetera che decisi di raccogliere indiscriminatamente ogni tipo di fatto potesse in qualsiasi modo riguardare che cosa siano le specie.

Ho letto montagne di libri di agricoltura e floricoltura e non ho mai smesso di raccogliere fatti.
Alla fine, si è acceso un barlume di luce, e io sono quasi convinto (un'opinione opposta a quella che nutrivo all'inizio) che le specie non siano (è come confessare un omicidio) immutabili. Il cielo mi scampi e liberi dalle insensatezze di Lamarck di una «tendenza al progresso», di «adattamenti derivanti dalla lenta volontà degli animali», eccetera - ma le conclusioni a cui sono indotto non sono molto diverse dalle sue - sebbene i mezzi del cambiamento lo siano completamente - io penso di aver scoperto (ecco la presunzione!) il semplice modo mediante il quale le specie si adattano mirabilmente a vari fini.

Ora vi lamenterete pensando fra voi «ecco a qual sorta d'uomo io scrivo perdendo il mio tempo».
Cinque anni fa avrei pensato anch'io altrettanto.
Temo che vi lamenterete anche per la lunghezza di questa lettera - scusatemi, quando vi misi mano non lo feci con premeditazione.

Mio caro signore, vogliate credermi
molto cordialmente vostro

Charles Darwin



Testo tratto da: Charles Darwin, L'origine delle specie, a cura di Telmo Pievan, Einaudi: link esterno

di T N