Massime e memorie 10/05/2008

La corruzione dei fiori secondo Georges Bataille

Splendore e obbrobrio, i fiori non invecchiano onestamente. Prima l'incanto, poi il ritorno alla sozzura primitiva


Dopo un periodo molto breve di splendore la meravigliosa corolla marcisce impudicamente al sole, divenendo per la pianta una vergogna obbrobriosa.
Raggiunto il fetore del letame, benché avesse dato l'impressione di sfuggirvi in uno slancio di purezza angelica e lirica, il fiore sembra bruscamente tornare alla sozzura primitiva: il più ideale è rapidamente ridotto ad un brandello di letamaio aereo. Perché i fiori non invecchiano onestamente come le foglie che non perdono niente della loro bellezza, anche dopo che sono morte; i fiori appassiscono come delle smorfiose invecchiate e troppo incipriate e muoiono ridicolmente sugli steli che sembravano portarli alle stelle.

Georges Bataille


Testo tratto da: Storia della bruttezza, a cura di Umberto Eco, taduzione di S. Finzi, Bompiani, Milano 2007

di T N