Massime e memorie 06/03/2020

Non comunicare è come non esistere

Non comunicare è come non esistere

Lo scienziato e il ricercatore devono dialogare con tutti partendo dal presupposto che le "idee e le valutazioni da chiunque espresse, possono essere giustamente considerate soggettive e discutibili"


In tempidi guerriglia scientifica lo spettatore rischia di tramutarsi in tifoso, o smarrito di fronte a tesi opposte, oppure fideisticamente sostenendone una.

Occorre allora che lo scienziato e il ricercatore si approcci in maniera nuova al proprio ruolo, ricordando come in una società iperconnessa il dialogo diventa fondamentale.

Le parole del Presidente Onorario dell'Accademia dei Georgofili, recentemente scomparso, segnalano la retta via.

Le idee e le valutazioni da chiunque espresse, anche da noi, possono essere giustamente considerate soggettive e discutibili, giacché il rapporto di ciascuno con la realtà che ci circonda può essere diverso, a seconda delle circostanze e delle personali sensibilità. Ma proprio per questo bisogna cercare di superare i limiti individuali dialogando con tutti. Dobbiamo essere consapevoli che non comunicare è come non esistere. Dialogando, invece, si comunica e si ha anche la possibilità di confrontare ciò che si sa e ciò che si pensa.

Franco Scaramuzzi

di T N