Massime e memorie

"ESSERE MADRE", UNA POESIA DI MARIA TERESA SANTALUCIA SCIBONA

"Ti amai figlio, / prima che gli occhi innocenti / vedessero la luce. / Ti sentivo balzare in me, / mi nutrivo per nutrirti / con la pesca più dolce / che fosse polpa per le tue carni". Il testo - scrive l'autrice - è dedicato a tutte le mamme del mondo, le quali, già dal complesso miracolo della gestazione, pensano con trepida intensità e amore alla nascita della propria creatura.

13 maggio 2006 | T N

ESSERE MADRE

Ti amai figlio,
prima che gli occhi innocenti
vedessero la luce.
Ti sentivo balzare in me,
mi nutrivo per nutrirti
con la pesca più dolce
che fosse polpa per le tue carni.
Passeggiavo per erbosi sentieri
nella brezza del vento,
perché nel tepore avvolgente
del grembo, tu potessi avvertire
il respiro della natura.
Sognavo per te creatura,
una leggenda individuale
un ricco temperamento.

Non credere che la mia attesa
non fosse venata di spasimi
e paura. Sentivo il peso
di questo - esser madre -
e l’afflizione segreta
d’una temuta sorte
che già nascendo
con serica pelle di luna,
correvi verso il dolore,
correvi verso la morte.
Ma si frantuma la pena
in una bruma di oblio
come la fragile felicità.
E vinse gli oppressi timori
la dolcezza intensa
del tuo divenire.

M.Teresa Santalucia Scibona


Dal volume I giorni del desiderio (1988), prefazione di Gabriella Sobrino, Piovan Editore





ETRE MERE

Mon fils, je t’ai aimé
avant que tes yeux innocents
aient vu la lumière.
Je te sentais trassauter en moi
Je me nourrissais pour te nourrir,
de la pêche la plus douce
afin de rendre plus charnues tes chairs
Je cheminais par des sentiers gazzonnés
dans la brise
pour que dans la tiédeur enveloppante
de mon giron tu puisses ressentir
le souffle de la nature,
Je rêvais pour toi,ma créature
d’une légende individuelle
d’un riche tempérament.

Ne va point croire que mon attente
n’etait pas veinée d’ affres
et de peur, je sentais le poids
de cela – être mère –
et la secrète affliction
d’un sorte redouté
ma crainte de te voir
dès ta naissance
avec ta peau satinée de lune
courir déjà vers la douleur
courir vers la mort.
Mai mon chagrin se brise en miettes
dans la brume de l’oubli
comme le fragile bonheur.
Et c’est la doucer intense
de ton devenir
qui eut enfin raison
de mes craintes accablées.

M.Teresa Santalucia Scibona

Trad.de Ben Felix.Pino

Da: Les jours du désir (1988) Piovan Éd.

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