Massime e memorie 01/10/2005

CAPEZZOLI ALLO SBANDO

Un curioso e insolito libro di Nicoletta Bortolotti. Esilarante e insieme tragico, con un umorismo che cela a volte delle amare verità


Quando ho smesso di allattare, mi è venuta la sindrome del seno vuoto. Un mattino l'ho scoperchiato e dentro non c'era più nulla. Sparito tutto. Abat-jour, videoregistratore, catenine della comunione, anello di fidanzamento. Mio figlio si era portato via perfino il dente d'oro della bisnonna. Un colpo da maestro.

I miei capezzoli se ne stavano lì, penzolanti come logore presine da cucina. Sgonfi come le gomme bucate di una vecchia Graziella. Increduli. Inutili. Come me.

Mio figlio aveva appena compiuto trantacinque anni. Smettere è stata dura. All'inizio ho cercato di allattare mio marito. Poi i suoi colleghi. Poi i vicini di casa. Ma infine, quando ho capito che il mio matrimonio era in pericolo, ho chiesto aiuto. E mi sono rivolta alle Allattanti Anonime.

Nicoletta Bortolotti





Testo tratto da: Nicoletta Bortolotti, Neomamme allo stato brado. Un ritratto lucido e ironico della maternità, Baldini Castoldi Daldai editore, Milano 2005

di T N