Massime e memorie 21/05/2011

“Com’è il vino quest’anno?”

Alessandro Tamburini ci porta in Maremma, nelle terre del Morellino di Scansano, con un racconto commovente: “Il vino di mia madre”


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“Com’è il vino quest’anno?”

“Meglio dell’anno scorso, che già era stata una buona annata” mi risponde una voce da dietro. E’ Mario, che mi saluta con una breve stretta di mano. Solitario, riservato, scapolo per statuto, è il primogenito ma lascia al fratello la gestione degli affari della famiglia perché non vuole responsabilità.. Il vino è il suo unico interesse e ora si affretta a prendere dei bicchieri dal piano di una credenza, dice “Devi sentire com’è il nuovo di quest’anno” e va spillare da un fusto il primo assaggio.

Ne assaporo l’aroma fruttato, poi il gusto corposo, con la ruvidezza del tannino che asciuga il palato. Pietro fa schioccare la lingua, mentre Mario si sta già appropinquando a un tavolo dove ci sono bottiglie di diverse qualità per la degustazione.

“Questo è in bottiglia da venti mesi. Te lo consiglio. Fa più di 14 gradi” mi dice porgendomi il bicchiere quasi pieno. Sorbisco adagio un sorso e trovo il gusto che prediligo, morbido e caldo, con un sentore di legno. Al piacere di berlo si mescola quello di sapere che me ne porterò via un centinaio di bottiglie, e che per altrettante sere lo stapperò e me lo berrò nei mesi a venire.

“Lo voglio senz’altro. Però piano con gli assaggi perché se no stramazzo prima ancora di andare a tavola”.

“Ma no,” dice Pietro, “anche la tua mamma quando veniva a trovarci, diceva che era delicata di stomaco ma che qui poteva mangiare di tutto, beveva il vino e si portava via le sue bottiglie”.

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Alessandro Tamburini


Testo tratto da: Alessandro Tamburini, "Il vino di mia madre", in AA. VV. (a cura di Luigi Caricato), Tutti dicono Maremma Maremma, Provincia di Grosseto, Edizioni Effigi, Grosseto 2010

 

di T N