La voce dei lettori 30/01/2020

Nessun rischio per le vigne del Prosecco Docg secondo il Consorzio

Nessun rischio per le vigne del Prosecco Docg secondo il Consorzio

Ci scrive il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg per contestare lo studio scientifico che afferma l'eccessiva erosione dei suoli vitati dell'area: "sono la storia e i fatti che possono commentare con oggettività le supposte evidenze di questo pretestuoso studio"


Gentilissima redazione,

abbiamo letto l’articolo “Troppo alta l'erosione del suolo nel Prosecco: vigneti a rischio?" pubblicato venerdì 24 gennaio su teatronaturale.it

Come Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, riteniamo che quello presentato dall’Università di Padova si tratta di uno studio che, con la pretesa di definirsi scientifico, asserisce che i vigneti del Prosecco sarebbero responsabili di una presunta drammatica erosione delle colline del Conegliano Valdobbiadene, non dimostrata con dati oggettivi ma solo attraverso pretestuosi modelli empirici.

Si tratta di uno studio che purtroppo evidenzia diversi problemi ed errori di valutazione e comparazione: le stime di erosione del suolo proposte sono, a nostro avviso, significativamente imprecise e sostanzialmente solo ipotetiche. I commenti nello studio, non supportati da dati di osservazione oggettiva sul territorio, indicano una mancanza di consapevolezza della oggettiva realtà nella gestione dei vigneti sulle colline del Conegliano Valdobbiadene. La gestione del suolo (e la concreta azione di contrasto dell'erosione) è da tre secoli una costante priorità per i coltivatori del Prosecco Superiore DOCG e i sistemi di salvaguardia dei nostri vigneti si sono evoluti per decenni
come risposta a queste condizioni; ed è logico che sia così perché essi rappresentano il patrimonio presente e futuro di noi coltivatori e dei nostri figli. Questo è il motivo per cui i vigneti della DOCG seguono i contorni delle colline, perché sono terrazzati, e perché le vigne vengono recintate individualmente. Tutto questo dà origine ad un approccio molto particolare al mantenimento di una vite viva per decenni, ovvero viti grandi e vecchie che "vagano", in contrasto con i vigneti dei luoghi più piatti. Questa pratica si è evoluta nel tempo al fine di mantenere l'integrità delle pendenze, dove la gestione della chioma, del terreno, dell’inerbimento e del sottofila sono già una pratica di gestione
comune nei vigneti DOCG che gli autori dello studio sembrano non sapere e conoscere: basterebbe una semplice visita nei nostri vigneti per rendersi conto di questa oggettiva realtà.

Non a caso, chi ben conosce il territorio come il Professor Vasco Boatto (già direttore del Dipartimento Territorio e Sistemi Agroforestali dell’Università di Padova e del Centro
Interdipartimentale di Ricerche in Viticoltura ed Enologia di Conegliano (Treviso), che puntualmente afferma: “non condivido i risultati del lavoro né nel metodo né nella sostanza; mi limito a far presente che le colline risultano destinate a Prosecco almeno dall'epoca napoleonica, come dimostrano i dati del Catasto Napoleonico, e che sino ad oggi il territorio del Conegliano Valdobbiadene è stato preservato in modo impeccabile. D’altro canto mi risulta che il modello utilizzato è stato sviluppato per terreni con pendenze del 9% ed è ritenuto dalla stessa ARPAV non affidabile per le zone collinari o montane.”

Non solo, anche il Prof. Andrea Pitacco, ordinario di viticoltura all'Università di Padova, ancora lo scorso gennaio 2019 su ansa.it definiva così lo studio citato “si basa su una metodologia assolutamente insufficiente a dimostrare la reale entità del rischio di erosione nel territorio, e arriva a risultati probabilmente irrealistici, non supportati da alcun dato di misura"…"è basato sull'utilizzo di un modello matematico di erosione in condizioni (elevata pendenza, frammentazione, terrazzamenti irregolari) troppo distanti da quelle per le quali è stato sviluppato, e dove è largamente riconosciuta la sua inapplicabilità. Soprattutto il lavoro non contiene un solo dato di misura".Le allego a questa lettera anche un articolo pubblicato lo scorso febbraio da Tribuna di Treviso in cui l’arch. Saccon, curatore del Dossier di Candidatura delle Colline di Conegliano Valdobbiadene, sostiene che le colline non franano, non sono più fragili di altri territori, non soffrono la presenza dei filari.

Insomma, sono proprio la storia e i fatti che possono commentare con oggettività le supposte evidenze di questo pretestuoso studio; storia e fatti che sono realtà e non pretesto.
- La storia: le vigne del Conegliano Valdobbiadene esistono da oltre trecento anni ed hanno sostanzialmente l’attuale estensione ormai da decine di anni; è proprio il lavoro e la
manutenzione delle vigne che garantisce la salvaguardia del territorio.
- I fatti: il Conegliano Valdobbiadene è prodotto da circa 3.300 viticoltori (è economia diffusa e non è un latifondo di pochi) che nella gran parte vivono nelle stesse aree delle vigne, perché la lavorazione del vino è molto spesso parte della tradizione e cultura tramandata negli anni all’interno delle loro stesse famiglie: è oggettivamente illogico ipotizzare che il loro operare danneggi anche solo marginalmente questi territori che sono il futuro loro e delle loro famiglie.

È patetico ritenere che i viticoltori di Conegliano Valdobbiadene non abbiano a cuore la salvaguardia del suolo, oltre che del territorio nel suo insieme. Infatti, sono la storia e i fatti che commentano in concreto le supposte evidenze di questo pretestuoso studio; storia e fatti che sono realtà e non pretesto per guadagnarsi qualche visibilità sui media con frasi ad effetto, frutto di modelli matematici e non di concrete realtà.

L’immagine di un vino che si "beve il terreno" è certamente emotivamente coinvolgente, ma non ha alcun fondamento scientifico e tanto meno si lega alla realtà di storia e fatti oggettivamente e fisicamente dimostrabili. Quindi, vi invitiamo a visitare le nostre colline e a discutere in concreto e sul terreno questi punti controversi, per presentare con oggettività la realtà dettagliata della nostra strategia per la gestione e salvaguardia del suolo all'interno dell’area della DOCG che si tramanda da oltre trecento anni.

Restiamo a vostra completa disposizione per ogni ulteriore informazione, un cordiale saluto

Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg

di T N