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Scandalo olio di oliva dal Nord Africa: a rischio il mercato italiano

Qualsiasi manovra opaca o speculativa a livello internazionale rischia di compromettere gravemente l’equilibrio del mercato e la tenuta economica di migliaia di olivicoltori e frantoiani. Unapol richiama l'attenzione delle istituzioni italiane
01 ottobre 2025 | 16:00 | C. S.
UNAPOL esprime profonda preoccupazione per le notizie emerse in queste ore in merito a un presunto scandalo finanziario da oltre 180 milioni di euro, che – secondo quanto riportato dalla stampa nazionale – coinvolgerebbe operatori del settore oleario tra Spagna e Tunisia, con potenziali riflessi anche sul mercato italiano.
In un momento particolarmente delicato per il comparto, alle soglie di una campagna olearia attesa e ricca di speranze, UNAPOL ribadisce con forza che qualsiasi manovra opaca o speculativa a livello internazionale rischia di compromettere gravemente l’equilibrio del mercato e la tenuta economica di migliaia di olivicoltori e frantoiani.
Le previsioni per la produzione oleicola nel Mediterraneo indicano una sostanziale stabilità, con Italia, Marocco e Tunisia in controtendenza. In tale contesto, non vi sarebbero giustificazioni oggettive per un abbassamento dei prezzi, se non nel caso di dinamiche speculative che rischiano di danneggiare i produttori più virtuosi e vulnerabili.
Unapol richiama l'attenzione delle istituzioni italiane affinché sollcitino con forza un intervento delle autorità sovranazionali - a partire dalla Commissione Europea - per fare piena luce sui fatti, attivare rigorosi meccanismi di controllo sulle importazioni e garantire trasparenza, tracciabilità e concorrenza leale a livello interazionale.
Allo stesso tempo, UNAPOL ritiene fondamentale sostenere i percorsi di crescita e legalità dei Paesi produttori del Mediterraneo, in particolare della Tunisia, affinché si promuova un modello comune fondato su qualità, sostenibilità e rispetto delle regole.
Il rischio è che alcune aree del Mediterraneo diventino il “ventre molle” del mercato oleario globale, condizionato da logiche speculative che nulla hanno a che vedere con il valore del lavoro agricolo, la tutela del territorio e la sovranità alimentare dei popoli.
“Il nostro compito – afferma Tommaso Loiodice, presidente UNAPOL – è difendere una filiera costruita sul lavoro, la qualità e il rispetto delle regole. Non possiamo accettare che dinamiche esterne e opache minino la fiducia dei consumatori e la dignità dei produttori italiani.”
UNAPOL, come sempre, si schiera dalla parte della filiera onesta, tracciabile e trasparente, pronta a collaborare con tutte le realtà impegnate nella valorizzazione dell’olio extravergine di oliva come patrimonio culturale, economico e identitario.
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