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I benefici nutrizionali della merenda simbolo della Dieta Mediterranea: pane, olio e pomodoro

I benefici nutrizionali della merenda simbolo della Dieta Mediterranea: pane, olio e pomodoro

L’andamento dei tre settori coinvolti, pane fresco artigianale, olio extra vergine d’oliva, conserve di pomodoro, dimostra la loro capacità di risposta in un momento complesso, segnato dalle tensioni internazionali e dalla crisi climatica.

08 maggio 2025 | 14:00 | C. S.

Gusto, salute, crescita economica, sostenibilità: pane, olio e pomodoro è la sintesi perfetta del settore agroalimentare e del saper fare italiano, capace di dare il meglio di sé anche in periodi complessi come quello attuale. È questo il messaggio che ANICAV, l’Associazione Nazionale delle Conserve vegetali, e ASSITOL, l’Associazione Italiana dell’industria olearia, hanno lanciato in occasione di TUTTOFOOD, la fiera milanese dell’agroalimentare, durante l’evento dedicato alla merenda simbolo della Dieta Mediterranea.

Per il Direttore Generale di ANICAV, Giovanni De Angelis, “Il pomodoro mantiene un ruolo di centralità nella nostra cultura culinaria. Rinnovare questa iniziativa in occasione di una importante vetrina come Tuttofood è fondamentale per valorizzare il nostro prodotto, sano ed apprezzato in tutto il mondo per la sua qualità. Lo confermano i dati: nel 2024 le esportazioni di tutti i derivati del pomodoro hanno registrato una buona crescita sia in volumi che in valore, con aumenti rispettivamente del 6,5% e del 3,8% rispetto all’anno precedente, raggiungendo 3 miliardi di euro di valore sugli oltre 5 miliardi di euro del fatturato del comparto”. 

“Per quanto riguarda le destinazioni – continua De Angelis – il territorio europeo resta il nostro principale riferimento, rappresentando oltre il 60% del valore delle esportazioni. In testa Germania, Regno Unito e Francia. Gli Stati Uniti, al centro della discussione degli ultimi mesi per le politiche economiche dell’amministrazione Trump, rappresentano il primo mercato per l’export extra-europeo con una quota del 15%.  Per noi si tratta di un target strategico e lo spettro dei dazi, che porterebbero il prelievo doganale complessivo fino al 32,5%, rischia di compromettere questa posizione e di incoraggiare fenomeni di italian sounding. L’auspicio è che l’Unione Europea, con una trattativa prudente ma ferma, possa trovare gli accordi giusti per salvaguardare le imprese esportatrici”.

Il mix composto da pane fresco artigianale, olio extra vergine d’oliva e conserve di pomodoro è amato dai consumatori di tutte le età, anche grazie alle tante varianti regionali create nel tempo. Tuttavia, crisi climatica, tensioni internazionali e, da ultimo, il rischio dazi, pesano fortemente sui comparti legati ai tre componenti di questa pietanza. Lo sanno bene gli imprenditori del Gruppo olio di oliva di ASSITOL che, nelle ultime due campagne, sono stati costretti ad affrontare il problema della siccità in tutto il Mediterraneo, e, al tempo stesso, le incertezze della geopolitica. 

“Gli ultimi due anni hanno confermato che il nostro comparto sa resistere alle difficoltà – ha ricordato Anna Cane, presidente degli imprenditori dell’olio di oliva - Il calo dei consumi dell’extra vergine, legato all’aumento dei prezzi, è stato abbastanza ridotto”. Nonostante tutto, il settore occupa, tra dipendenti diretti e indotto, 15mila persone, per un fatturato di circa 4 miliardi e una produzione industriale pari a un milione di tonnellate, ripartite tra mercato italiano ed esportazioni. A rendere fondamentale il comparto per il nostro Pil è la sua propensione all’export: l’Europa resta il primo sbocco del nostro olio d’oliva con il 75% degli scambi all’estero, seguito dal Nord-America e poi dall’Asia orientale e centrale. La Ue rappresenta inoltre il 50% dei consumi di olio, ma i maggiori acquirenti del nostro olio d’oliva sono gli Stati Uniti, che promettono di diventare il primo consumatore al mondo entro il 2030.

“Se all’estero il valore salutistico del nostro olio è sempre più apprezzato– ha ribadito Anna Cane – non si può dire lo stesso per l’Italia. I nostri consumatori amano questo prodotto, ma ne conoscono ancora poco le virtù nutrizionali. Lo stesso pane, olio e pomodoro, secondo diversi nutrizionisti, è da considerarsi un’ottima colazione dal punto di vista salutistico, per il suo apporto energetico e la sua concentrazione di nutrienti”. In tal senso, ASSITOL promuove già da tempo l’abbinamento tra pane fresco artigianale e olio extra vergine, e lavora ad un progetto che porti nel mondo alberghiero questo “matrimonio” alimentare, con l’obiettivo di affiancare alla classica colazione internazionale quella all’italiana.

Secondo numerosi istituti di ricerca, il matrimonio del pane con l’olio è particolarmente indicato perché ne riduce l’indice glicemico e, in una dieta varia ed equilibrata, può rappresentare un’ottima merenda per i bambini ed un vero e proprio piatto unico per gli adulti. Ma se a questi due si aggiunge il pomodoro, si crea un vero e proprio “superfood” dal punto di vista nutrizionale.” È grazie all’olio extravergine che i micro-nutrienti del pomodoro sono assorbiti dal nostro 

organismo. In particolare, il licopene, sostanza antiossidante le cui virtù anti-tumorali sono oggetto di molti studi, è liposolubile, quindi è assimilato soltanto se addizionato ad un grasso come l’extravergine, ricco di antiossidanti. Il pane, compagno d’eccellenza dell’olio e del pomodoro, si lega benissimo a questi due alimenti, fornendo la carica energetica dei carboidrati complessi, che rappresentano il carburante di più facile assimilazione per il nostro organismo”. 

Anche il pane fresco artigianale, nonostante l’inflazione, regge il calo dei consumi. Anzi, è ancora il preferito dai consumatori, come ha spiegato Alberto Molinari, presidente di AIBI, che in ASSITOL rappresenta gli ingredienti della panificazione, della pizzeria e pasticceria. “Il pane, oggi, conta su tante tipologie e su una selezione di materie prime molto ampia, all’insegna della qualità e dell’apporto salutistico. Anche nel nostro settore, a fare la differenza è il contributo al benessere fisico, unito al gusto e all’attenzione anti-spreco. Il pane, insomma, deve essere buono, salutare e sostenibile”. Il calo demografico e l’evoluzione dei consumi ha favorito l’idea di un prodotto da gustare in tutti gli orari, partner ideale di altri ingredienti, dalla colazione all’aperitivo.  

Secondo le rilevazioni di AIBI-ASSITOL, nel 2024 sono stati prodotti nel complesso 2 milioni di tonnellate di pane e prodotti da forno. Il mercato italiano di ingredienti per pane, pizza e pasticceria ha raggiunto le 250.000 tonnellate e l’export di ingredienti ha superato le 70.000 tonnellate. “Nonostante le demonizzazioni di cui è spesso vittima – ha osservato Molinari -, il pane del fornaio piace ancora moltissimo. L’dea di moltiplicare le occasioni di consumo, ad esempio a colazione con l’olio d’oliva e il pomodoro, a nostro avviso è un’ottima strategia per rafforzare il mondo bakery”.

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