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Le proposte degli agronomi per migliorare la Politica Agricola Comunitaria

Le proposte degli agronomi per migliorare la Politica Agricola Comunitaria

Una necessità di revisione, a metà del periodo di attuazione dell’attuale PAC, che si rende necessaria per evitare che l’indirizzo politico del settore agro-forestale si perda a causa di inefficienze e inutili carichi burocratici

06 febbraio 2025 | 11:00 | C. S.

11 proposte per far crescere e innovare l’agricoltura, migliorando la politica agricola comunitaria (PAC). Una necessità di revisione, a metà del periodo di attuazione dell’attuale PAC, che si rende necessaria per evitare che l’indirizzo politico del settore agro-forestale si perda a causa di inefficienze e inutili carichi burocratici.

Questo, in sintesi, il documento inviato dal Consiglio dell'Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali agli europarlamentari italiani che attualmente siedono in Commissione agricoltura a Bruxelles.

“La PAC rappresenta una delle principali politiche di indirizzo europee, a cui l’UE riserva cospicui finanziamenti. Sono denari necessari a sostenere un settore chiave com’è quello agro-forestale, ma che richiede una revisione per essere efficace e aiutare sia la produttività che la sostenibilità. 
Le proteste degli agricoltori viste nei mesi scorsi hanno un fondamento, perché l’attuale sistema di aiuti mal si adatta alle aziende di piccole e medie dimensioni e non offre il giusto supporto per un reddito equo e stabile. A ciò si aggiunge che il carico burocratico e i costi amministrativi per accedere agli aiuti sono insostenibili.
L’effetto più evidente di questa impostazione è che le politiche a favore della conservazione e gestione degli habitat sono state lette come un complesso e incomprensibile regime di vincoli e limitazioni, che il sistema agricolo ha respinto." – ha dichiarato Mauro Uniformi, Presidente CONAF 

Le altre proposte

Le 11 proposte, naturalmente, si sviluppano toccando diversi aspetti. Si parte dal valorizzare il ruolo di tecnici esperti e specializzati, capaci di elevare il livello di imprenditorialità e di solidità produttiva. Figure necessarie per portare ‘in campo’ le innovazioni tecnologiche e colmare il gap di conoscenze e connessione digitale che ancora riguarda la maggior parte delle aziende.

Per gli imprenditori agricoli, si dovrebbero incoraggiare forme di reddito diversificate, dall’agriturismo, alla produzione di energia da fonti rinnovabili, fino all’utilizzo e la trasformazione ed il riutilizzo dei sottoprodotti agricoli.

Guardando agli effetti dei cambiamenti climatici, nasce la richiesta di finanziamento per programmi di ricerca europei dedicati all’influenza che avranno sulle produzioni agricole. Contemporaneamente, poi, si dovrebbero valorizzare i crediti di carbonio ottenibili da superfici forestali europee già esistenti e dalle superfici a pascolo o prato permanente: in questo modo si darebbe un valore a quelle superfici che oggi sono abbandonate, mal gestite o a rischio di utilizzazione eccessiva. 

Salvaguardare e tutelare la sicurezza alimentare del prodotto agricolo, la salute pubblica e le condizioni ecologiche dell’ambiente è l’obiettivo dell’introduzione della prescrizione elettronica dell’atto fitoiatrico. 

Inoltre, incentivando le filiere corte, consentirebbe di collegare direttamente produttori e consumatori e favorire il consumo di prodotti stagionali, locali, di qualità, riducendo la dipendenza dei mercati alimentari europei dalle importazioni.

Infine, con l’adozione di valutazioni basate sui criteri ESG, evidenziata con una certificazione di tipo semplificato redatta da un professionista agrario e con l’introduzione di una premialità contributiva, si faciliterebbe la migrazione verso i nuovi standard produttivi più sostenibili. Una spinta in una direzione obbligata, poiché i nuovi standard saranno obbligatoriamente richiesti nei prossimi anni con l’applicazione del principio della doppia materialità da parte delle aziende trasformatrici e dal mondo creditizio.

11 proposte, raccolte in un breve ma denso prontuario pensato per diventare una base operativa con il mondo della politica e con gli altri stakeholder.

“Ora inizia la fase di confronto, in cui svilupperemo e approfondiremo le idee che abbiamo sintetizzato in questo documento. 
Il 30 gennaio, dopo l’invio della lettera agli europarlamentari, abbiamo iniziato le presentazioni. La prima occasione è stata la partecipazione all’incontro ‘Professioni Tecniche: Uniti per vincere le sfide del Futuro’ organizzato al Parlamento Europeo per discutere della transizione digitale ed ecologica. Davanti a oltre 9000 contatti, in compagnia degli altri presidenti delle professioni tecniche, si è parlato dell'apporto dei professionisti nel raggiungimento degli obiettivi europei. Nelle prossime settimane, poi, continueremo il dialogo con i vari rappresentanti a Bruxelles, in particolare con quelli della Commissione agricoltura.” – ha concluso Mauro Uniformi, Presidente CONAF

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