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Vino e salute, un binomio sempre in discussisone
Non è possibile dire che il vino fa bene perché c’è l’alcol, ma ci sono altri argomenti che distinguono il vino da altre bevande alcoliche e che accomuna il prodotto con i territori
13 settembre 2024 | C. S.
“Il settore vive un momento difficile perché si è interrotta la trasmissione generazionale di cosa significhi consumare vino. Le nuove generazioni non sono state educate a farlo e oggi i giovani - attratti dalla mixology - si allontanano dal vino ma assumono più alcol rispetto alla mia generazione. Paradossalmente, nella delicatissima questione alcol e salute ci va di mezzo il vino e non le altre bevande”.
Lo ha detto, agli Etna Days (12-14 settembre, Castiglione di Sicilia) organizzati dal Consorzio Etna Doc, il presidente dell’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (Oiv) Luigi Moio.
“A mio avviso – ha proseguito Moio - anche sul tema vino e salute c’è una grande responsabilità nella comunicazione, troppo spesso confusionaria e contraddittoria. Non possiamo dire che il vino fa bene perché c’è l’alcol, ma ci sono altri argomenti che distinguono il nostro mondo e che accomuna il prodotto con i territori e la loro storia. Serve affermare questi valori identitari per non confondere il vino con le altre bevande alcoliche. Il vino – ha concluso il presidente Oiv - non è un liquido, è un vettore culturale. Bere un calice di Etna è un atto culturale ed è indubbio che la forza della sua denominazione è data dall’identità costruita attorno al Vulcano”.
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